Wall of Hope a Seoul

Uno dei punti di riferimento della rinnovata area del torrente Cheonggyecheon è il cosiddetto Wall of Hope, o Muro della Speranza, che si incontra percorrendo la riva del torrente verso i due ponti principali, Hwanghakgyo e Biudanggyo: le pareti sono decorate con oltre 20.000 piastrelle di ceramica finemente dipinte che rappresentano le speranze e desideri delle persone di tutto il paese. Nel tempo, questi 164 metri di muro sono diventati uno dei luoghi più amati da coreani e turisti. Sul lato opposto alla parete si erge una fontana a muro, collegata direttamente al torrente mediante gradini di pietra e che versa ben 4700 tonnellate di acqua al giorno. Il flusso dell’acqua attraverso la parete di marmo crea una splendida illusione come se dei pesci guizzassero avanti e indietro.

Più di 20.000 persone hanno scritto e dipinto le loro speranze e desideri su queste piastrelle in ceramica, con il risultato di dare vita ad una grande opera monumentale.
Il Muro della Speranza si trova tra i ponti Hwanghakgyo e Biudanggyo. Secondo un antico racconto popolare una gru gialla, in coreano “hwanghak”, era solita fare il nido dove oggi si trova il ponte, che ne ha così preso il nome. Mentre la maggior parte dei ponti del torrente sono di fatto aperti, la caratteristica unica di questo ponte è che la passerella è interamente chiusa all’interno di un tunnel di vetro, offrendo così riparo dalle intemperie.

Il torrente Cheonggyecheon

Cheonggyecheon scorre da ovest a est attraverso il centro di Seoul e sfocia nel Jungnangcheon, che a sua volta è collegato al fiume Han. Durante la presidenza di Park Chung-hee, Cheonggyecheon era stato ricoperto di cemento per potervi costruire una strada sopraelevata.
Dopo la guerra di Corea, molte persone si trasferirono a Seoul in cerca di una vita migliore e si stabilirono in baracche nei pressi del torrente, causando in breve il degrado della zona. Fu allora che si iniziò ad ipotizzare una copertura, finché nel 1976 venne completata la strada sopraelevata.

Le cose sono però cambiate nel luglio del 2003, quando l’allora sindaco di Seoul Lee Myung-bak ha avviato un progetto per rimuovere la strada sopraelevata e ripristinare il torrente, una grande opera di riqualificazione dell’area e reintroduzione di un elemento naturale in città. Un altro obiettivo è stato il recupero di un pezzo di storia e cultura locale, che era andato perso nei decenni precedenti.
Il progetto di restauro del torrente Cheonggyecheon è nato con lo scopo di preservare l’identità unica di un ambiente naturale e di promuovere la crescita economica della zona.

Il torrente è stato ripristinato e reso accessibile al pubblico a partire dal settembre 2005, con grande soddisfazione da parte di autorità e cittadini. Il risultato più significativo è stato nell’insieme quello di creare un ambiente con acqua pulita e un habitat naturale all’interno di una metropoli moderna, senza contare che la presenza del corso d’acqua ha contribuito a rinfrescare la zona e ad abbassare il numero dei veicoli a motore nell’area.

Informazioni e mappa

Nome: Wall of Hope

Nelle vicinanze:

Il torrente Cheonggyecheon la sera.A 12 metri
Il Dongdaemun Gate, nel centro di Seoul.A 1311 metri
Il Palazzo di Changgyeonggung.A 2728 metri
La cattedrale di Myeongdong.A 3385 metri
Il tempio Jogyesa a Seoul.A 3697 metri
Maiale fritto da Tonkatsu Anzu.A 4126 metri
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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