Toshodai-ji

Il tempio buddista di Toshodai-ji è la sede principale della scuola Risshu e si trova nella periferia di Nara, anche se in passato questo luogo era il cuore pulsante dell’ex capitale del Giappone. L’importanza di questo tempio si evince anche dal numero di tesori nazionali (17) e importanti proprietà culturali (oltre 200) che custodisce.

Probabilmente non è possibile paragonare questo tempio ad altri luoghi sacri buddisti, non solo per il numero di meraviglie che custodisce, ma anche per il contributo che Toshodaiji diede al Buddismo giapponese; il primo monaco che lo guidò, Ganjin, viene infatti ricordato e venerato ancora oggi dai fedeli che si recano, sempre numerosi, in visita al tempio e i suoi insegnamenti sono ancora vivi nel loro cuore.

Informazioni e mappa

Nome: Toshodai-ji

Nelle vicinanze:

Il tempio Yakushi-ji a Nara.A 759 metri
Il Palazzo Heijo a Nara.A 1893 metri
Il tempio Kofuku-ji a Nara, e la pagoda.A 4409 metri
Il giardino Isuien in autunno.A 4961 metri
Pranzo tradizionale giapponese, molto elegante, da Izasa a Nara.A 5037 metri
Il tempio Todaiji di Nara, in primavera.A 5241 metri

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La culla del buddismo

In origine questo edificio era la residenza del Principe Neetabay Shin-no e divenne un tempio nel 759. Il tempio prende il nome dal primo monaco che lo guidò, Ganjin, il quale apparteneva alla dinastia cinese Tang; egli fece di questo luogo il centro di addestramento di nuovi monaci. Ganjin fu una figura molto importante per il Buddismo giapponese, che proprio all’epoca in cui egli arrivò al tempio di Toshodaiji stava prendendo piede nel paese; con la sua attività e la sua influenza Gaijin contribuì in maniera rilevante alla trasformazione del Giappone in un paese buddista.

Gli insegnamenti del monaco vengono tramandati e ricordati ancora oggi e una statua del monaco viene custodita all’interno della sala Meay-do del tempio.

In visita al tempio

Il tempio si sviluppa su un’area molto ampia, al cui interno si contano numerosi edifici; per visitare il tempio si impiegano circa 2 ore.  Tra questi c’è la grande porta Nandai-mon, situata a sud; si tratta di una ricostruzione della porta originale e fu realizzata nel 1963 per celebrare l’anniversario della morte di Ganjin. Oltrepassando la porta vi ritroverete ad ammirare la sala principale Kondo, o Sala Dorata; è un vero tesoro architettonico e rappresenta la più grande struttura risalente all’Era Tempyo esistente oggi in Giappone. La bellezza di questa antica sala lascia spesso i turisti senza fiato e ha ispirato negli anni numerosi artisti e poeti. Fu costruita più di 1200 anni fa e il suo design, caratterizzato da una fila di colonne, ricorda il tempio greco Partenone.

Proseguendo nella vostra visita, dirigetevi verso la Sala della Lettura Kodo, un edificio che inizialmente apparteneva al complesso di palazzi imperiali e che fu poi donata al monaco Ganjin, che ne fece una sala per la lettura e le assemblee. Qui potete immaginare i monaci, e non solo loro, impegnati nella lettura e nello studio; nell’VIII secolo, infatti, i templi buddisti erano un luogo dedicato non solo all’insegnamento del Buddismo, ma alla cultura in generale, e lo studio e la lettura erano considerati un’attività molto importante. Varcare la soglia di questo edificio è come fare un tuffo nel passato, poiché questa struttura non è una ricostruzione, bensì l’originale, il cui fascino e aspetto sono rimasti incredibilmente immutati nel corso del tempo.

Ritornando a camminare nel presente, recatevi verso il Koro (Shariden), l’edificio a più piani incastonato tra le sale Kondo e Kodo. Questo edificio, risalente al XIII secolo, è la cornice di numerose ed importanti cerimonie che ancora oggi mantengono vive le antiche tradizioni e le tramandano alle future generazioni; tra queste, c’è la cerimonia Uchiwamaki, un antico rituale praticato in onore del monaco Kak-joh: durante questa cerimonia le monache del tempio Hokkeji posavano dei ventagli accanto alla tomba del monaco; questi ventagli venivano distribuiti nella sala Koro e dovevano essere poi condivisi tra le persone. Accanto alla sala Koro si trovano le antiche rovine dell’edificio Higashi-muro, la dimora in cui risiedevano i monaci che si addestravano nel tempio. Queste rovine risalgono al XIII secolo e una parte è stata ristrutturata dando vita ad una cappella, Rye-do. Sempre in questa zona potete ammirare due azekura, due magazzini in cui venivano custoditi i sutra e i tesori del tempio. Oggi accanto a questi antichi edifici si trova un edificio moderno, Shin-hozo,  un magazzino costruito in tempi recenti in cui vengono custoditi alcuni reperti molto preziosi del tempio, tra cui manufatti e antichi dipinti.

Il tempio di Toshodaiji ruota attorno alla figura del monaco Ganjin e la statua raffigurante il monaco è conservata all’interno della sala Meay-do. Questo edificio era, nell’anno 1000, una dimora aristocratica e ciò si può dedurre anche dall’eleganza di questo luogo in cui la statua di Ganjin è circondata da meravigliosi dipinti Fusuma-eh che portano la firma del celebre pittore Higashiyama Kye-ee; questi capolavori sono dedicati al monaco Ganjin e furono realizzati nell’arco di 12 anni.

Purtroppo la sala Meay-do è aperta al pubblico soltanto in poche occasioni speciali, come l’anniversario della morte del monaco (il 6 maggio) o durante la celebrazione della luna piena d’autunno, durante la quale il tempio si illumina con la luce di migliaia di candele e si svolge la tradizionale cerimonia del tè. La tomba nel monaco si trova nascosta tra la vegetazione, nella zona est del tempio, ed è una celebre meta di pellegrinaggio.

Dirigendovi verso la zona ovest del tempio vi imbatterete in una piattaforma in pietra utilizzata per la cerimonia dell’ordinazione. Questa piattaforma rievoca la piattaforma originale costruita da Ganjin al tempio Todaiji nel corso dell’VIII secolo e distrutta successivamente da un fulmine.

Uno dei tesori più importanti custoditi nel tempio è la statua del Buddha della Guarigione o Yakushi Nyorai, considerata uno dei tesori nazionali. Attualmente la statua è stata trasferita in un altro luogo a causa dei lavori di ristrutturazione a cui è sottoposto il tempio. 

La ristrutturazione del tempio

Nel 2000 il governo ha avviato una lunga opera di ristrutturazione del tempio Toshodaiji, ma questo non crea grandi disagi per i turisti che possono visitare “virtualmente” gli edifici grazie ad un grande schermo collocato all’interno del complesso. Grazie alla tecnologia potrete ammirare le aree all’aperto del tempio e i tesori che custodisce, tra cui la statua del Buddha.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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