Spettacolo di luci al museo teamLab Borderless.

teamLab Borderless

Il gruppo teamLab crea musei ed installazioni emozionanti e meravigliose. Il teamLab Borderless descritto in questa pagina è chiuso, ma a Toyosu (vicinissimo ad Odaiba) si trova il teamLab Planets, un museo molto simile a quello descritto in questo articolo. Per informazioni vi consiglio di visitare il sito ufficiale.

Recensione

È di certo il luogo più fotogenico di Tokyo, dove ammirare l’arte e meravigliarsi di fronte ad effetti speciali: il teamLab Borderless non è certo il solito museo d’arte. Inaugurato nel 2018 nel quartiere futuristico di Odaiba è stato fondato dal gruppo di artisti, scienziati ed esperti di informatica conosciuto come teamLab, che negli ultimi anni si è fatto conoscere grazie alla partecipazione a numerose mostre temporanee, eventi e fiere in giro per il paese. Ma ora pare che il gruppo abbia trovato finalmente una propria “dimora fissa”, dando vita al primo museo di arte digitale al mondo, il Mori Building Digital Art Museum: teamLab Boardless.

È un luogo unico che vi consiglio di visitare durante la vostra esplorazione del quartiere di Odaiba perché scoprirete l’arte in maniera divertente e coinvolgente.

Cosa rende il museo speciale?

Non esiste un museo simile al Mori Building Digital Art Museum: si sviluppa su due piani senza un percorso di visita ben preciso in modo che ciascuno possa viversi quest’esperienza nel modo più personale possibile e ritornare nella stessa sala già visitata in precedenza per provare nuove emozioni. Sono utilizzati ben 520 computer e 470 proiettori che insieme danno vita ad un’esperienza artistica in grado di stimolare tutti i cinque sensi. E una delle differenze più sostanziali è che l’arte in questo museo non è “fissa”, ossia non la troverete appesa passivamente ad una parete, ma è in continuo movimento e bastano pochi minuti per ritrovarsi in uno scenario completamente diverso: passerete da una distesa di fiori viola proiettata sulle pareti ad una pioggia di girasoli, senza aver cambiato sala. Ritornate nella stessa stanza in un momento successivo e vi ritroverete immersi nei colori di un’altra stagione, tra le sfumature dell’autunno che osserverete ai piedi di una cascata “digitale”. Un attimo dopo vi ritroverete a passeggiare in un prato verde di campagna o a saltellare nell’universo, tra migliaia di stelle e pianeti. Del resto il nome “borderless” indica un’arte libera, senza confini: un po’ come l’immaginazione umana. Il tutto è accompagnato anche da un sottofondo musicale diverso per ogni sala, in linea con l’ambientazione proposta e a ritmo con i movimenti dello scenario.

Oltre alle “pareti in movimento” il Mori Building Digital Art Museum ospita bellissime installazioni artistiche che fanno da scenario perfetto per un selfie. Le due più popolari sono “Crystal World” e la “Forest of Resonating Lamps”: quest’ultima è una sala fatta di specchi in cui sono posizionate migliaia di lanterne che cambiano continuamente colore.

Non solo foto

Scattare foto e fare delle riprese è una delle attività più gettonate tra i visitatori del museo in quanto si riescono senza dubbio a fare scatti eccezionali, ma oltre a questo cercate comunque di godervi appieno quest’esperienza, mettendo via il cellulare e cercando di immergervi nelle emozioni straordinarie che questo luogo fa scaturire. Tenete presente che a differenza dei musei di arte qui potete toccare le “opere” e questa è forse una delle parti più divertenti dell’esperienza: se mentre gironzolate per il museo provate a toccare le immagini proiettate sulle pareti queste risponderanno animandosi.

Ideale anche per i bimbi

Il museo è perfetto anche per i bambini: la sezione “Athletics Forest” è praticamente un parco giochi artistico: si può saltare sul pavimento morbido dell’Universo creando pianeti e stelle, scendere giù da un campo di frutta o provare ad arrampicarsi sugli alberi di una foresta di luci. Naturalmente l’accesso a questa sezione è consentito anche agli adulti, ma è bene avere scarpe adeguate e confortevoli. Un’altra area dedicata ai più piccoli è lo “Sketch Aquarium” dove i bimbi possono colorare e disegnare e poi vedere le proprie opere scannerizzate che diventano parte di un grande acquario digitale.

Terminate la visita con una tazza di tè

Cosa c’è di meglio che concludere la visita sorseggiando una deliziosa tazza di tè? Dirigetevi dunque alla sala da tè En Tea House, ma anche in questo caso, non aspettatevi la solita esperienza: vi meraviglierete di fronte a dei fiori digitali che sbocciano nella vostra tazza, con i petali che si staccano e fluttuano sul tè fino a scomparire. Un’emozione da non perdere.

Alcuni consigli per la visita

Il museo è aperto dalle 10 alle 19 durante la settimana e fino alle 21 nei weekend. Se volete evitare la folla è consigliabile visitare il museo dopo le 15. A seconda del giorno e dell’orario potreste dover attendere un po’ in coda prima di accedere, soprattutto nel fine settimana. Il museo resta chiuso il secondo e il quarto martedì di ogni mese.

Il biglietto di ingresso costa 3.200 yen per gli adulti e vi consiglio di acquistarlo online, in quanto in loco potrebbero terminare se c’è molta affluenza.

Come vestirsi?

Un altro elemento da considerare è l’abbigliamento: indossate abiti confortevoli ed evitate abiti corti o gonne in quanto alcune sale hanno dei pavimenti a specchio quindi potreste trovarvi un po’ in imbarazzo. Tenete inoltre conto che alcune sezioni sono vietate scarpe con i tacchi, infradito e sandali ma eventualmente è possibile noleggiare delle scarpe in loco. Un ultimo consiglio, ma naturalmente non è un obbligo, è quello di indossare abiti di tonalità chiare o bianchi che catturano meglio i colori e la luce rispetto a quelli scuri e vi faranno sentire maggiormente parte dello scenario.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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