Suonare ed esibirsi in strada a New York
New York è uno dei palcoscenici più magici al mondo per gli artisti di strada: i marciapiedi, le piazze, le stazioni e i parchi ogni giorno offrono una cornice incredibile ai tanti spettacoli e concerti che rallegrano la giornata ai passanti. Oggi gli spettacoli degli artisti di strada sono una parte importante della vita newyorchese tanto che risulta difficile credere che fino agli anni ’70 esibirsi in spazi pubblici all’aperto era illegale, per via di una legge promulgata dal sindaco Fiorello La Guardia negli anni ’30. Gli artisti di strada continuarono però a svolgere i loro spettacoli, lontano dagli occhi della polizia e rischiando di ricevere delle sanzioni. Gli artisti di strada, del resto, esistevano a New York già dai tempi dei grandi flussi migratori: secondo gli storici sembra che a favorire la nascita di questa forma d’arte siano state le bande musicali di immigrati italiani e tedeschi che sfilavano suonando per strada durante le feste. Ma in America le esibizioni in strada erano una realtà ancora più antica: pensate che nel periodo coloniale tra gli street performer c’era anche un giovanissimo Benjamin Franklin!
L’abolizione del divieto a New York ci fu nel momento in cui si capì che quei piccoli spettacoli nelle metro e nei parchi apportavano dei benefici a livello sociale e umano: l’arte, in qualsiasi forma espressiva, allietava le giornate dei pendolari, delle famiglie, degli studenti e dei turisti, ed era un momento di aggregazione, condivisione e unione tra le persone.
Oggi chiunque abbia un talento, che sia nel ballo, nel canto o nell’intrattenimento, può esibirsi senza problemi a New York e avere l’occasione anche di raccogliere qualche soldo sotto forma di piccole donazioni da parte degli spettatori: una strategia spesso utilizzata dagli studenti delle scuole di musica e ballo per finanziarsi ed esercitarsi al tempo stesso.
Esistono però delle regole che gli street performers devono rispettare e alcuni consigli che vorrei darvi per esibirvi e suonare in strada in totale tranquillità e sicurezza senza rischiare di incappare in richiami e sanzioni.
MUNY (Music Under New York): musica nella metro
Se esibirsi negli spazi pubblici all’aperto era illegale fino agli anni ’70, nelle stazioni della metro il divieto rimase fino agli anni ’80. Qualche anno dopo, gli street performer della “New York sotterranea” furono ufficialmente riconosciuti dalle autorità con la creazione della MUNY nel 1987: questa associazione, fondata e gestita dalla MTA Arts for Transit (la MTA è l’azienda che gestisce i trasporti pubblici), stabilisce regole, permessi e divieti per chi si esibisce nelle stazioni delle metro, fornendo informazioni e assistenza ai propri iscritti. Molti artisti di strada newyorchesi sono iscritti al programma con tanto di tesserino MUNY, che non è obbligatorio ma offre comunque dei privilegi: i soci hanno una sorta di priorità nell’occupare alcuni spazi nelle piattaforme della metro nelle giornate in cui l’associazione organizza delle performance sponsorizzate. Per diventare soci della MUNY è necessario passare un’audizione.
Esibirsi nelle stazioni della metro: le regole
Anche i non iscritti alla MUNY possono suonare ed esibirsi nelle stazioni, ma l’unica eccezione riguarda la Grand Central Terminal, dove invece è obbligatorio avere un’autorizzazione della MTA che deve essere richiesta con almeno 2 giorni di anticipo presso l’ufficio della MTA posto proprio nella stazione. Anche in caso di autorizzazione nella Grand Central Terminal non è possibile svolgere alcun tipo di attività commerciale, quindi non potete vendere i vostri prodotti artistici, e potete esibirvi solo in precisi spazi che vi verranno comunicati. In tutte le metro in cui vi esibite dovete prestare attenzione ad alcuni particolari riguardo alla posizione, ovvero:
- non intralciare gli accessi ad ascensori, scale e uscite e posizionarsi in modo da non ostacolare il transito dei passeggeri;
- non esibirsi accanto alle zone in cui ci sono lavori in corso;
- mantenere una distanza di almeno 8 metri dalle biglietterie automatiche e di almeno 15 metri dagli uffici informazioni;
- non esibirsi sui vagoni della metro (anche se vi capiterà di vedere chi lo fa comunque);
- non esibirsi durante la trasmissione di un annuncio vocale;
- mantenere un livello sonoro di massimo 85 decibel;
- non utilizzare gli amplificatori sulle piattaforme, ma solo sul mezzanino.
Per legge non è consentito nemmeno vendere CD o altri prodotti artistici, né per i soci MUNY né per tutti gli altri performer, ma come potrete notare molti artisti lo fanno comunque; tenete presente però che rischiate una multa e il sequestro dei prodotti musicali. Raramente avrete problemi con la polizia di New York, che solitamente vede di buon occhio gli artisti di strada, ma può capitare che qualche agente richiami un performer nel caso in cui il volume sia troppo alto o se si è posizionato in un punto non proprio corretto. In queste situazioni è sempre bene essere educati e collaborare seguendo le indicazioni della polizia.
In quali stazioni e quando conviene suonare?
In merito alle stazioni di New York non avete che l’imbarazzo della scelta, ma naturalmente in quelle più centrali e trafficate, come Times Square, Washington Square, Herald Square e Bryant Park, avrete più spettatori quindi più possibilità di guadagno, anche se troverete più “concorrenza”: meglio quindi andare con un po’ di anticipo per prendere posto. È preferibile andare sul posto nelle ore di punta, in particolare alla sera (dalle 17-18 circa), quando i pendolari sono di ritorno a casa o nei weekend quando è più probabile che abbiano il tempo di fermarsi ad ascoltare uno spettacolo.
Suonare nelle strade, piazze e nei parchi
Come nelle metro, anche all’aperto, nelle strade, nelle piazze e nei parchi non è necessario alcun tipo di permesso, tranne nel caso in cui utilizziate un amplificatore. Valgono le stesse regole delle stazioni, ovvero non è possibile vendere i prodotti artistici, ma spesso questo viene ignorato.
Una particolarità riguarda i parchi: alcuni, come Central Park e Bryant Park, prevedono delle “Quiet Zone” dove non è permesso esibirsi per rispettare il silenzio e la tranquillità di quei luoghi. Ad esempio a Central Park non ci si può esibire alla Bethesda Terrace. Ogni “Quiet Zone” è segnalata da dei cartelli, quindi prestate attenzione prima di iniziare il vostro spettacolo.
In quale parco, piazza o strada esibirsi?
Tra i parchi più gettonati ci sono naturalmente Central Park e Washington Square Park. Il primo, date le dimensioni, offre tanti spazi ma è anche un po’ più dispersivo, mentre Washington Square Park offre un’atmosfera più intima e raccolta ed è sempre vivacissimo, in quanto frequentato da tanti giovani universitari. Times Square è una delle piazze più ambite e qui vedrete tanti intrattenitori, mimi e artisti che si esibiscono, ma alcune piccole piazzette più defilate come Columbus Circle e gli spazi all’aperto del Lincoln Center regalano un contesto più tranquillo e di recente ci sono state tante esibizioni improvvisate di ballerini. In estate anche il lungomare di Coney Island è particolarmente vivace e preso d’assalto dagli street performer.
Suonare nei locali
Infine, se volete vivere l’esperienza di esibirvi assieme ad altri musicisti sul palco di un locale newyorchese potete proporvi ai locali che organizzano spettacoli dal vivo. Uno di questi è il Red Lion nel Greenwich Village che offre musica live ogni sera e, tra un’esibizione e l’altra, consente ai giovani musicisti di esibirsi insieme sul palco: vi basta iscrivervi in una lista, posta solitamente accanto al palco, per essere chiamati a suonare quando è il vostro turno insieme ad altri musicisti come voi. Il tutto si basa sull’improvvisazione, ma avrete l’occasione di vivere un’esperienza davvero emozionante.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).