Madison Square GardenA 10 metri
Stadio coperto.
Con i suoi 21 binari e un “labirinto” di corridoi pieni zeppi di negozietti, fast food e sempre gremiti di persone, la stazione di Pennsylvania, chiamata comunemente Penn Station, sembra una città dentro la città. O, meglio, una città sotto la città, proprio perché è costruita nel livello sotterraneo della Pennsylvania Plaza, un complesso di edifici che comprende anche il Madison Square Garden.
È senza dubbio una delle principali stazioni ferroviarie della città di New York ed è servita da numerose compagnie, tra cui la Amtrak; i maggiori collegamenti sono quelli con il New Jersey, l’aeroporto di Newark, per il quale c’è un treno diretto molto comodo, e altre città come Washington e Boston. Senza contare poi che la stazione si trova a pochi passi dal centro di Manhattan e da attrazioni come Times Square. Ma se foste arrivati alla Penn Station oltre 100 anni fa vi sareste trovati di fronte ad uno scenario totalmente diverso da quello odierno.
Quando fu terminata nel 1910 la Penn Station era una delle stazioni più belle e sontuose al mondo: l’edificio fu realizzato in granito rosa e marmo e la facciata esterna sfoggiava uno splendido stile neoclassico, con imponenti colonne attraverso cui si accedeva alla hall principale. Quest’ultima era un vero gioiellino architettonico, ricco di sculture e dettagli decorativi eleganti e si ispirava alle Terme di Caracalla.
Di certo gli ambienti erano più luminosi e spaziosi, considerato anche il fatto che la stazione non era sotterranea come oggi. Il nome deriva dalla compagnia ferroviaria Pennsylvania Rail Road (PRR), che disponeva di una propria stazione nel New Jersey, da cui poi i pendolari diretti a Manhattan dovevano scendere e attraversare il fiume Hudson in traghetto. La stazione nacque proprio dalla volontà della società ferroviaria di realizzare un collegamento diretto in treno tra il New Jersey e Manhattan, un progetto che fu possibile attraverso la costruzione di un tunnel che attraversava il fiume.
A partire dalla fine degli anni cinquanta, con lo sviluppo del traffico aereo e su strada, il volume dei passeggeri della Penn Station diminuì in maniera notevole, mentre i costi di manutenzione richiesti per una struttura di questo tipo erano troppo alti. Per questo la Pennsylvania Rail Road decise di vendere i diritti di costruzione per la realizzazione della Pennsylvania Plaza e del Madison Square Garden. La stazione venne dunque demolita e ricostruita, ma con dimensioni più contenute e nei livelli sotterranei. Non mancarono le polemiche da parte dei cittadini che desideravano preservare il patrimonio storico della città e per questo si arrivò ad un compromesso che permise di salvare alcune delle sculture che decoravano la stazione, che furono così trasferite in altri luoghi di New York o in altre città: è il caso delle 11 statue di aquile, di cui due si trovano all’ingresso della Pennsylvania Plaza, una nell’East Village e altre in alcuni istituti scolastici di New York e in altre città americane.
L’odierna stazione presenta quindi un aspetto decisamente più moderno rispetto al passato, ma per via dei suoi grandi spazi e della continuo afflusso di tantissime persone chi arriva per la prima volta può sentirsi un po’ spaesato. Ci sono 3 livelli che ospitano nei primi due i concourse, ovvero le sezioni di smistamento divise per ogni operatore: Amtrak, New Jersey Transit e Long Island Rail Road; ciascuna di queste presenta i classici tabelloni che informano sugli orari e il binario dei treni. Nell’ultimo livello ci sono invece i binari. C’è poi la zona commerciale con vari corridoi dove si affacciano negozietti, bar e punti di ristoro. Nonostante venga continuamente ammodernata aggiungendo anche elementi per rendere l’atmosfera più accogliente, come la musica classica che suona sempre in sottofondo, sono in tanti a criticare questa nuova stazione per i suoi ambienti interni giudicati troppo cupi e soffocanti, specie se paragonati alla Grand Central Terminal.
Inoltre, benché il servizio ferroviario sia molto efficiente, con treni puntuali e ottimi collegamenti che coprono un po’ tutta la città, può capitare ai turisti di confondersi e “perdersi” al suo interno: la stazione dispone di vari ingressi ma non tutti permettono di arrivare a tutti i binari quindi a volte capita di dover tornare indietro e rientrare da un altro ingresso. C’è poi un altro chiarimento da fare in merito ai treni: ce ne sono due tipologie, come i local che fanno tutte le fermate, e gli express che invece fermano solo a quelle principali ma non sempre la segnaletica aiuta a distinguerli quindi è necessario fare attenzione agli annunci.
Fate sempre caso anche agli avvisi posti agli ingressi che comunicano eventuali interruzioni temporanee di una linea.
Stadio coperto.
Il regno dei cupcake.
Magnifici hot dog.
Catena di negozi low cost.
Ottimi hamburger.
Negozio di musica fornitissimo.
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).