Sposare una giapponese
Un bel giorno mentre ero in Giappone ho incontrato Mihoko, abbiamo vissuto insieme in Giappone alcuni mesi, poi lei è venuta in Italia a vivere per un po’ ed abbiamo deciso di sposarsi. Non è stato semplice, anzi direi che è stato abbastanza complesso soprattutto con le leggi attuali che sono in vigore da non molto tempo.
Su internet è pieno di imprecisioni per quanto riguarda il matrimonio dei cittadini stranieri in Italia soprattutto perché le leggi rispetto a solo due anni fa sono cambiate moltissimo, e su internet è anche pieno di idiozie perché anche gli articoli più aggiornati talvolta contengono grandissime imprecisioni. Vi spiego passo per passo cosa fare per sposare una giapponese (o un giapponese) in Italia. Se decidete di sposarvi in Giappone questo articolo non fa per voi.
Mi riferirò alla mia esperienza per cui parlerò del matrimonio con rito civile (in Comune) e solo per per comodità parlerò di “vostra moglie” parlando ai futuri mariti, ma ovviamente vale anche per le future mogli italiane che vogliono sposare un ragazzo giapponese.
Attenzione al permesso di soggiorno
In seguito al “pacchetto sicurezza”, vale a dire il Decreto Legge n.92 del 23 maggio 2008, i cittadini stranieri in Italia si possono sposare solamente se sono “regolari” e cioè hanno un qualsiasi titolo valido il giorno del matrimonio per essere in Italia. Per esempio un permesso di soggiorno turistico, per lavoro o per studio. Questa norma è assolutamente incostituzionale e contraria alla Carta Europea per i Diritti dell’Uomo, infatti dovrebbe essere possibile sposarsi anche con chi è irregolare e clandestino, ma a meno che non volete fare causa allo Stato o volete attendere che la sentenza che tolga questa norma dovete attenervi a questa regola.
(Se in futuro sentite che hanno tolto questa norma ditemelo e aggiorno l’articolo)
Quanto può rimanere in Italia la vostra futura moglie?
Finché non vi siete sposati vostra moglie ha varie opzioni per rimanere in Italia: con un permesso turistico può restare fino a 3 mesi, ma c’è anche chi pagando parecchi soldi fa finte iscrizioni a scuole di italiano in Italia o finti permessi di soggiorno per lavoro per farla rimanere di più in attesa del matrimonio.
Fate attenzione che secondo gli accordi Shengen vostra moglie dopo i 3 mesi per turismo deve tornare in Giappone (o in un area extra-Shengen) e restarci per 3 mesi prima di ritornare in Italia; questo non accade per gli stranieri che vanno in Giappone che possono tornare anche solo 1 giorno dopo la scadenza del permesso di soggiorno e vederlo rinnovato per ulteriori tre mesi (in realtà non vi fanno fare questo giochino molte volte però).
Dal giorno del matrimonio invece potrà rimanere per sempre in Italia e non serve che torna in Giappone e poi di nuovo in Italia per avere il diritto a restare nel nostro Paese.
Cosa dovete fare
Per sposare una giapponese in Italia dovete andare in vari uffici: fate affidamento su quello che vi dicono per quanto riguarda le carte da preparare e non fate affidamento esclusivamente ad internet. Telefonate negli uffici o andate di persona e per non perdere tempo quando andate negli uffici portate tutto il malloppo di carte già fatte con voi.
Dichiarazione di presenza
Se vostra moglie è in Italia “per turismo” come ho già scritto può rimanere qua per 3 mesi. Entro 8 giorni dall’arrivo dovete andare in questura o in un ufficio di Polizia e fare la dichiarazione di presenza. Praticamente compilate un foglio per dire alle forze dell’ordine che la vostra futura moglie si trova sul territorio italiano.
Andate all’Ufficio Stato Civile
Per quanto riguarda il matrimonio la prima cosa da fare in assoluto è andare nel comune italiano dove volete sposarvi e chiedere all’ufficio di stato civile quali carte sono necessarie. Molto probabilmente vi verrà detto che serve che vostra moglie sia regolare e serve un nulla osta con l’apostille (poi capirete cos’è).
Chiedere lo stato famiglia in Giappone
La vostra futura moglie deve andare nel proprio comune di residenza in Giappone e chiedere il proprio Kosekitohon che è praticamente un foglio che attesta lo stato famiglia. Ce ne sono di due tipi, tra una cosa e l’altra vi serviranno indicativamente 3 copie di quello che costa di meno (intorno ai 500yen a copia) e 2 copie di quello che costa di più (intorno ai 900yen).
Fare il Nulla Osta
Dovete recarvi con vostra moglie presso l’ambasciata giapponese di Roma o il consolato giapponese di Milano (si trova in via privata Cesare Mangili, non lontanissima dalla stazione centrale) portando il passaporto di vostra moglie, il Kosekitohon e un vostro documento.
Vi verrà fatto un nulla osta, praticamente un foglio dove c’è scritto che la vostra futura moglie ha il diritto di sposarsi perché è nubile o è regolarmente divorziata.
Apostillare il Nulla Osta
All’ufficio di stato civile del vostro comune chiedete dov’è l’ufficio più vicino per fare l’apostille. Per chi non lo sapesse si tratta semplicemente di un timbro a cui viene applicata una marca da bollo, in poche parole serve per dare validità legale al nulla osta che avete fatto a Roma o Milano.
Noi siamo andati al palazzo del Governo di Trento dove l’apostille è stata fatta dalla signora più gentile che ho mai incontrato in uffici pubblici (e forse in assoluto).
Trovare un interprete
Per le pubblicazioni e per il matrimonio è necessario che vostra moglie comprenda l’italiano, in mancanza di questo requisito dovete trovare qualcuno che faccia da interprete per spiegare le leggi italiane riguardanti il matrimonio, ovviamente non potete fare voi da interpreti.
Nel nostro comune non servivano titoli particolari per fare l’interprete in queste occasioni, ma non è male avere qualcuno laureato con buoni voti in lingue orientali ad esempio. L’interprete è necessario sia alle pubblicazioni sia il giorno del matrimonio.
Fare le pubblicazioni
All’ufficio di stato civile del comune dove volete sposarvi dovete fare le pubblicazioni, praticamente significa che verrà esposto un foglio in uno spazio pubblico in Comune dove ci sono scritte le vostre intenzioni di sposarvi e se qualcuno ha delle obiezioni da fare riguardo il matrimonio può farle (non succede mai salvo fatti gravi tipo omicidi, truffe, doppi matrimonio ecc.).
Vi verranno chiesti i documenti (vostro e di vostra moglie), il Nulla Osta ed un titolo che attesta che vostra moglie è attualmente regolare ad esempio il permesso di soggiorno per turismo e la dichiarazione di presenza, più una marca da bollo.
Lo stesso giorno o i giorni successivi potete fissare la data del matrimonio che deve avvenire a partire da 12 giorni dopo le pubblicazioni. Quando fissate il matrimonio probabilmente vi verranno chiesti i dati anagrafici dei due testimoni di nozze.
Matrimonio
Ricordatevi che il giorno del matrimonio secondo il “Pacchetto sicurezza” vostra moglie dev’essere regolare, per cui fate i vostri conti su quando fare le pubblicazioni e quando fissare il matrimonio.
Sarà in una sala del Comune e non durerà molto.
Certificato di matrimonio
Successivamente al matrimonio nell’Ufficio di Stato Civile potete stampare gratis il Certificato di Matrimonio. Fatene cinque copie, tra ambasciata e varie cose forse non le userete tutte ma meglio averle.
Carta di soggiorno
Il documento che consente a vostra moglie di restare in Italia è la Carta di Soggiorno per motivi di Famiglia. Vi viene rilasciata in questura, di solito viene chiesto il certificato di matrimonio, la fotocopia di tutte le pagine “non bianche” (cioè solo quelle dove ci sono le generalità e i timbri con visti ecc.) del passaporto di vostra moglie, una o più fototessere e una fotocopia del vostro documento.
Vi consiglio di fare la carta di soggiorno in formato “carta di credito”, molto più semplice da portare in giro. Se non specificate questo vi verrà fatta in formato tradizionale.
Vi verrà dato un foglio provvisorio con il quale ritirare la carta di soggiorno dopo alcuni giorni, a volte ci vogliono 10 giorni a volte molto di più. Se nel frattempo il permesso di vostra moglie scade potete usare questo foglio temporaneo, ma legalmente non mi sembra di ricordare che potreste, per questo motivo vi consiglio almeno in questo periodo di portare con voi anche un certificato di matrimonio da mostrare alle forze dell’ordine per evitare di perdere tempo nel caso di controlli.
Al momento della richiesta della carta a vostra moglie verranno prese le impronte digitali nell’ufficio della polizia scientifica.
Residenza anagrafica
Nell’ufficio anagrafe della vostra città portate la carta di soggiorno e il passaporto e chiedete di fare la residenza anagrafica per vostra moglie.
Nel giro di qualche settimana a casa vostra verranno le forze dell’ordine per controllare che effettivamente abitate con vostra moglie oppure no e si tratta di un matrimonio finto fatto solo per avere un permesso di soggiorno. Avendo scoperto di avere il campanello di casa rotto diverso tempo dopo il mio matrimonio con Mihoko non so se effettivamente questo è quello che accade e al momento non so quali siano le conseguenze se non vi trovano a casa per innumerevoli volte.
Codice fiscale
Quando abbiamo chiesto il codice fiscale abbiamo scoperto che a Mihoko ne era già stato assegnato uno, non sappiamo il motivo. Tuttavia per fare o conoscere il codice fiscale andate all’Agenzia delle Entrate e chiedetene una copia.
Tessera Sanitaria
All’Azienda Sanitaria Locale portate il codice fiscale di vostra moglie, la carta di soggiorno, il passaporto e la dichiarazione anagrafica.
Vi verrà chiesto quale medico desidera vostra moglie e vi verrà data una lista.
Sulla lista alcuni medici sono “pieni” e non consentono nuovi pazienti ma fate ben attenzione che se voi avete già un medico che risulta occupato è diritto di vostra moglie avere lo stesso medico indipendentemente dal fatto che sia già pieno di pazienti (così funziona in Trentino, suppongo sia così anche altrove).
Convalida del matrimonio in Giappone
Entro 3 mesi dal matrimonio all’ambasciata giapponese di Roma o al Consolato giapponese di Milano potete fare la convalida del matrimonio in Giappone, molto importante per far riconoscere la vostra unione anche in Giappone. Telefonate per chiedere cosa è necessario comunque vi verrà chieseto il certificato di matrimonio che poi tradurranno loro, e le carte dello stato famiglia di vostra moglie più il vostro certificato di cittadinanza che potete fare nel vostro comune.
Sposarsi irregolari a San Marino
Come ho detto vostra moglie dev’essere “regolare” in Italia il giorno del matrimonio, ma se così non fosse potete optare per fare un matrimonio a San Marino. A tutt’oggi a San Marino infatti ci si può sposare anche se irregolari e il matrimonio vale anche in Italia. Le cose però stanno cambiando e presto questo forse non sarà più possibile o molto più probabilmente nel vicino futuro sarà possibile sposarsi da irregolari anche in Italia.
Come avete capito quello che vi attende è un procedimento alquanto lungo e complesso ma in fin dei conti è meno terribile di quello che si pensa. All’inizio quando ho cercato di informarmi su quello che avremmo dovuto fare mi sentivo male a pensare a tutta questa burocrazia ma poi è veramente tutto semplicissimo.
In bocca al lupo!
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Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).