Chamchuri SquareA 251 metri
Centro commerciale, uffici e appartamenti.
Il nome può trarre in inganno o, meglio, non lascia immaginare che cosa è in realtà. Ti dico allora subito quello che non é: un posto folcloristico dove vedrai spuntare fachiri alla moda indiana suonando flauti sulle ceste contenenti pericolosi serpenti a sonagli. Dimentica pure qualsiasi spettacolo hai visto fare nella tua vita, o anche nella stessa Thailandia, con i serpenti. La Snake Farm della Croce Rossa di Bankok , conosciuta anche come Queen Saovabha Memorial Institute, è qualcosa di completamente diverso, nonché unico. Certo, ci sono i rettili, e pure parecchi, ma l’esperienza che puoi fare in questo posto, a metà tra un allevamento di serpenti, una esposizione e un centro di ricerca e studio, é assolutamente fuori dal comune. Magari ok, se hai una avversione innata per queste creature striscianti forse potrai provare ribrezzo solo a mettervi piede, in questo luogo.
Ma chissà che invece non avvenga il contrario, magari potresti guarire dalle tue fobie. Sí perché lo scopo principale di questo inusuale allevamento di rettili é proprio quello di istruire la popolazione thailandese (e non) sulla vita dei serpenti. Una idea saggia visto che, se non sei uno scienziato o un animalista, non sei uno studioso e non sei un fanatico di documentari alla Piero Angela e figlio, sicuramente ignorerai, come buona parte dei comuni mortali, come distinguere un serpente dall’altro, se è una specie velenosa o meno, dove vive e che cosa fa…per vivere.
E in una terra dove i rettili allo stato naturale abbondano e te li puoi ritrovare tra i piedi in qualsiasi momento, sapere queste cose non è male. Ebbene, se sei a Bankok hai questa grande opportunità per arricchire il tuo bagaglio di conoscenze, fare un’esperienza indimenticabile- questo è garantito- e fare memorabili foto, da tramandare ai posteri, della tua faccia preoccupata mentre un pitone ti si arrotola intorno al collo.
Per assistere allo show devi trovarti all’istituto per le 14.30 nei giorni feriali, alle 11 nei weekend. I visitatori vengono invitati a sedersi in un piccolo auditorium posizionato al lato dello zoo. Un guardiano entra disinvoltamente con un grosso serpente in mano. Superato il primo momento di stupore, uno degli scienziati inizia a spiegare con passione qualcosa del rettile che il pubblico sta guardando e poi dei serpenti in generale. Va precisato che qui tutti gli animali sono trattati con il massimo rispetto e maneggiati con estrema cura, a differenza di quello che avviene in altri spettacoli locali. I più impressionanti sono i cobra sempre pronti a rizzarsi e ad adottare la loro tipica posizione di difesa: il King cobra non manca mai di suscitare paura, rispetto e curiosità da parte del pubblico. La quantità dei serpenti presenti è impressionante e molti di essi sono di una bellezza straordinaria, come il serpente nasuto, o il serpente arcobaleno, che cambia colore alla luce del sole, o il Krait fasciato, affascinante con le sue righe nere e gialle, ma estremamente velenoso o il serpente ratto iridato, nella sua posa minacciosa.
Incredibilmente il pubblico siede o sta in piedi molto vicino al centro della scena dove si ” esibiscono” i serpenti, ma i custodi degli animali sono sempre estremamente vigili e professionali, quindi, niente paura. Sono proprio i bambini i più entusiasti dello spettacolo e quando arriva il momento clou dello show, il gigantesco boa constrictor bianco, i bambini saltano in piedi chiedendo di poterlo prendere in mano. I boa sono decisamente amichevoli, amano molto arrotolarsi gentilmente attorno al corpo delle persone. Ci sono comunque sempre i guardiani a vigilare, quindi non può accadere nulla di pericoloso.
Chissà che dopo un’esperienza simile non si cambi completamente idea su questi magnifici rettili.
È facilissimo, visto che si trova nel centro di Bankok, all’incrocio tra le strade Rama IV e Henry Dunant, quindi esattamente dove non ti aspetteresti di trovare un posto come questo, pieno di animali che magari vorresti sapere ben lontani dalla città. Il motivo per cui la Farm si trova proprio qui è presto spiegato: fa parte dell’Istituto thailandese della Croce Rossa, situato vicino al Chulalongkorn Hospital e all’università.
Gli orari di apertura al pubblico dela Snake Farm è dalle 8.30 alle 16.30 durante la settimana, dalle 8.30 a mezzogiorno nei weekend e festivi.
L’edificio che ospita l’allevamento dei serpenti non è quello originario, ma ne conserva il nome: “Simaseng Building”.
Nel 1929, il principe Paribatra Sukhumbhand, come vice presidente della società della Croce rossa del Siam, convinse i suoi tre regali fratelli, le principesse Pisamai Pimolsat e Sasipong Prapai e il principe Burachat Chaiyakorn, ad avviare una raccolta fondi, insieme a parenti e amici,denominato Fondo Simaseng (detto anche Fondo dei quattro serpenti) per supportare le iniziative della Croce rossa del Siam, incluso il trattamento dei pazienti morsi da animali velenosi. Tale fondo avrebbe dovuto anche coprire le spese di costruzione del Palazzo Simaseng , che era stato designato quale luogo per conservare non solo serpenti, ma anche pesci, insetti e qualsiasi altro animale velenoso in circolazione, a scopo educativo. Dopo 70 anni di operatività, il Simaseng building risultava in rovina, e quindi una ristrutturazione era necessaria. Poiché gli spazi interni erano ormai troppo piccoli per i bisogni attuali, la Croce rossa thailandese ha fatto demolire il vecchio edificio e costruito uno nuovo con fondi propri e governativi. L’inaugurazione ha avuto luogo il 3 gennaio 2008, alla presenza della principessa Mahajakri Sirinthorn in qualità di vice presidente della Croce rossa thailandese. Il nuovo edificio di cinque piani, che ha conservato il vecchio nome di “Simaseng building”, presenta al primo e secondo piano uno spazio espositivo di 35 specie di serpenti viventi, un’arena di 100 posti per assistere all’estrazione del veleno, un museo, uno spazio espositivo sull’evoluzione, anatomia, ciclo di vita, riproduzione dei serpenti, nonché sulla tossicologia e istruzioni di pronto soccorso in caso di morso da parte dei rettili. Il Queen Saovabha Memorial Institute è infatti specializzato nel trattamento dell’intossicazione da morso di serpente e nei metodi di estrazione del veleno per la produzione di antidoti per l’intero Paese. Il momento in cui viene mostrato al pubblico come viene estratto dai rettili e conservato in provette sterili è realmente emozionante.
Lo scopo dichiarato della Snake Farm, come ho detto, è puramente educativo e si rivolge al popolo thailandese, ai turisti, organizzazioni private, organi di governo, scuole e università per imparare le abitudini di vita dei serpenti e quindi diventare consapevoli dei comportamenti da adottare nei confronti di questi magnifici rettili.
Il centro prevede infatti l’insegnamento pratico del sapere accumulato sui serpenti attraverso una serie di dimostrazioni, anche molto divertenti, servendosi di terrari (piccole teche di vetro o altro contenitore) e musei. Non solo. Alla Snake Farm il personale, altamente specializzato ( molti di loro sono scienziati), illustrano al pubblico come estrarre il veleno e si esibiscono in una serie di spettacoli che non mancano mai di mandare in visibilio la grande folla di turisti che arriva da ogni parte del mondo, senza dimenticare ovviamente documentaristi e studiosi. Secondo le cifre, sono circa 40mila i turisti che ogni anno visitano la Snake Farm e negli ultimi 3 anni sono aumentati di un buon 60% . A questi vanno aggiunti un più 40% di thailandesi.
Tra le tante cose che lo staff della Snake Farm insegna ai visitatori e agli studenti universitari è la biologia di questi rettili, il trattamento dai loro morsi e i rudimenti di primo soccorso. Vengono svolti anche corsi di maneggiamento dei serpenti dedicati al personale della polizia e ai volontari per aumentare e diffondere la capacità di catturare i serpenti, servizio molto utile per la comunità.
Centro commerciale, uffici e appartamenti.
Il quartiere di Bangkok per chi ama la vita notturna.
Un ottimo parco per rilassarsi nel verde.
Con prezzi molto economici.
Dedicato a tutte le divinità della religione indù.
Un tempio in cui il tempo sembra essersi fermato.
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).