Tempio Shoren-in e il suo imponente albero.

Shoren-in

Il distretto di Higashiyama, Kyoto, è la zona maggiormente frequentata dai turisti per la sua ricchezza di grandi templi, santuari e luoghi dall’inestimabile enorme valore storico e culturale che donano a quest’area un fascino ed una bellezza senza eguali. Tra i principali templi situati in quest’area si trova il tempio di Shoren-in, un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, dove  la quiete regna sovrana e si respira un’atmosfera solenne, tipica dei palazzi imperiali; situato ai piedi della montagna e immerso nella vegetazione il tempio di Shoren-in offre ai visitatori uno scenario unico che non è paragonabile a quello di altri templi di Kyoto. Questo luogo è perfetto per i pellegrini in cerca di un luogo adatto alla meditazione, per chi desidera conoscere meglio la cultura giapponese e anche per gli amanti della natura che possono deliziare gli occhi contemplando gli antichi e splendidi giardini del tempio.

In origine Shoren-in era parte integrante del tempio di Enryaku-ji, la sede principale della scuola Tendai; con il passare degli anni si è poi ampliato e reso indipendente diventando uno dei cinque templi monzeki di Kyoto (si tratta di quei templi che sono guidati da membri della famiglia imperiale).

By: Moyan Brenn

Informazioni e mappa

Nome: Shoren-in
Orario: Dalle 9 alle 18. Fino alle 22 durante alcuni periodi in primavera e autunno.
Costo a persona: 500yen.

Nelle vicinanze:

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Il santuario Yasaka Jinja a Kyoto.A 589 metri
L'ingresso della sala da tè Rakushou.A 703 metri
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Pranzo vegano da Choice Cafe.A 890 metri
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Un tempio reale

Il tempio prende il suo nome da alcuni alloggi, chiamati appunto Shoren-bo, situati sulla cima del monte Hiei in cui risiedevano numerosi monaci della scuola Tendai fino al periodo Muromachi; il monte Hiei fu scelto dal fondatore della dottrina Tendai, il monaco Saicho, come quartier generale della scuola e qui era solito insegnare questa dottrina ai giovani monaci. Negli anni successivi l’ex imperatore Toba, guida del tempio Enryaku-ji, spinse suo figlio a diventare discepolo del monaco Gyogen e ordinò che venisse costruito un tempio per loro a Kyoto. L’edificio venne realizzato in uno stile architettonico molto elegante, simile in tutto e per tutto alla residenza dell’imperatore; a questo tempio venne dato il nome di Shoren-in e Goygen fu posto alla guida di questo luogo sacro. L’erede designato di Goygen fu il figlio dell’imperatore, il principe Kakukaishin e da allora fino al periodo del rinnovamento Meji il tempio Shoren-in fu guidato solamente da membri della famiglia imperiale. Uno dei monaci che maggiormente contribuì allo sviluppo del tempio fu il monaco Jien, che rimase alla guida di Shoren-in fino al periodo Kamakura. I meriti di Jien furono non solo quelli di ampliare e accrescere l’importanza del tempio, che con lui visse il suo periodo di massimo splendore, ma anche di dare un forte contributo alla religione buddista, lasciando un’impronta indelebile nella cultura giapponese. Jien fu l’autore di numerose opere, tra cui il testo classico di filosofia “Gukansho” e la raccolta di poesie “Shugyokushu”, e grazie a lui vennero costruiti alcuni dei più importanti santuari di Kyoto, tra cui il santuario di Honen, dedicato al fondatore della scuola Jodo e il santuario di Shinran, che invece commemora il fondatore della scuola shintoista che fu allievo di Jien al tempio di Shoren-in. I monaci del tempio Shoren-in sono anche noti per la loro maestria nell’arte della calligrafia giapponese, in particolare da quando alla guida del tempio fu posto il figlio dell’imperatore Fushimi, il principe Son-en, un abile ed esperto calligrafo che creò un nuovo stile di scrittura unendo elementi tradizionali cinesi e giapponesi.

Il tempio di Shoren-in subì gravi danni durante la guerra di Onin e durante il periodo Tokugawa, la guida del tempio passò agli shogun che aggiunsero altri edifici al tempio. Alcune aree del tempio che potete ammirare oggi sono sopravvissute alle guerre e agli incendi e mantengono tutt’oggi il loro aspetto originario; tra queste ci sono i bellissimi giardini risalenti al periodo Muromachi e tutta l’area che dai giardini si estende fino alle proprietà degli shogun sul monte Awata.

Tra gli edifici del tempio

Una volta giunti al tempio potrete passeggiare tra gli eleganti edifici che compongono il complesso  e i magnifici  e ben curati giardini.

Shoren-in è l’unico tempio in Giappone dedicato alla figura di Shijoko Nyorai e custodisce dei tesori molto preziosi, tra cui il mandala, una sorta di disegno in cui al centro è raffigurato il viso di Dainichi Nyorai (uno dei volti più famosi del Buddha) che si dice sia in grado di sprigionare saggezza e illuminare chi lo osserva; al centro del mandala è dipinto il carattere sanscrito “Boron” che indica il Buddha Shijoko. Sopra il viso di Nyorai è raffigurata la Ruota d’Oro chiamata Ichiji-kinrin-Bucho in cui in senso orario sono raffigurate le divinità buddiste circondate da otto lune che rappresentano il potere di Shijoko Nyorai. Sullo sfondo del disegno è dipinto l’universo che fu realizzato con un pigmento molto raro e piuttosto costoso, un intenso blu oltremare chiamato Gunjo.  Il mandala visibile oggi fu donato dallo shogun Toyotomi Hideyoshi, ma si tratta in realtà di un duplicato del disegno originale che fu danneggiato dalle guerre e dagli incendi; è un disegno molto antico che vanta ben 400 anni, ma che nonostante il passare del tempo mantiene tutt’oggi inalterata la sua bellezza e l’intensità dei colori. Purtroppo il mandala viene conservato in posizione sospesa e arrotolata e viene esposto al pubblico solamente in rare occasioni. Di fronte al mandala potete ammirare una piccola e preziosa statua di giada e platino, chiamata Omaetachi-zo, che fu regalata da un volontario nel 2006.

Proseguite poi la visita verso la casa da tè conosciuta con il nome di Kobun-tei. Questo edificio in origine era la dimora dell’imperatore Gosakuramachi, che si trasferì a vivere nel tempio di Shoren-in quando, nel 1788, un violento incendio distrusse il suo palazzo reale; dal periodo Meji la dimora dell’imperatore divenne una casa da tè. In seguito ad un incendio che colpì Kobun-tei nel 1993, questo edificio venne sottoposto ad un’accurata opera di ristrutturazione in cui si impiegò lo stesso stile architettonico e gli stessi materiali usati nell’originale per ricreare una struttura identica a quella precedente. Tra le pareti di Kobun-tei potete fare un salto indietro nel tempo immaginando le abitudini e le attività quotidiane dell’imperatore. Questo edificio si sviluppa su tre sale da tè ed una stanza che ospita un altare buddista; le stanze sono collegate l’una all’altra attraverso porte scorrevoli decorate con varie opere d’arte che portano la firma del grande artista giapponese Uemura Atsushi che era solito ritrarre soggetti appartenenti al mondo naturale come i fiori e gli uccelli raffigurati in questi dipinti. Se avete in programma una visita al tempio in autunno o in primavera, vi consiglio di informarvi sui giorni in cui la sala da tè è aperta ai visitatori così potete cogliere l’occasione per prendere parte in prima persona ad una vera e propria cerimonia del tè in stile tradizionale: un’esperienza unica ed indimenticabile!

Contemplando la natura

Se avete del tempo a disposizione vi consiglio di salire verso la piccola collina di Shogunzuka; si trova in una zona un po’ isolata del tempio, ma vale sicuramente la pena raggiungere la cima per ammirare un panorama mozzafiato sulla città di Kyoto! Nelle giornate di bel tempo approfittatene per fare un picnic in quest’area verde dove vi sembrerà di avere la città ai vostri piedi.

By: Moyan Brenn

Se amate stare a contatto con la natura e soffermarvi ad ammirare le sue bellezze, non potete perdervi i giardini del tempio, il cui aspetto elegante e curato non ha nulla da invidiare a quello dei giardini dei più sontuosi palazzi reali.  Accanto alla sala da tè Kobuntei si trova il giardino di Kirishima, un’esplosione di colori frutto dell’estro creativo del grande artista Enshu Kobori; la grande varietà di fiori colorati che spazia da bellissime azalee, eleganti gardenie fino all’Andromeda giapponese rende questo giardino uno dei più belli a livello nazionale.

Oltrepassando Kobuntei vi ritroverete nel giardino principale del tempio, realizzato ai piedi del monte Awata; questa meravigliosa oasi naturale prende il suo nome dal celebre artista e architetto che la realizzò, Soami. Al centro il giardino è dominato da un ampio lago chiamato Ryujin-no-ike, circondato dagli edifici del tempio; una delle attrazioni più curiose di questo lago è la gigantesca e bizzarra roccia che emerge dalle sue acque proprio nella zona centrale: se vi concentrate bene riuscirete a vedere il dorso di un drago che si fa il bagno! A sud il lago si restringe estendendosi fino alla base del monte e scorrendo tra gli edifici. Vicino all’edificio Kogosho nella zona in cui il lago si restringe, potrete attraversare il lago passando sul piccolo ponte in pietra semicircolare chiamato Koryu-no-hashi; questo ponte venne realizzato con due tipi di granito e la sua particolarità è proprio il suo design unico che, nell’epoca in cui venne costruito il ponte, rappresentava una vera e propria innovazione. Sempre qui vicino al Kogosho, potete notare una fontana in pietra naturale, nota con il nome Ichimonji-Chozubachi; fu un dono di Hideyoshi Toyotomi e vanta un forte significato simbolico: rappresenta il coraggio. Dirigendovi verso la zona a sud del lago potrete rilassarvi ascoltando in sottofondo il dolce suono della cascata che dal monte Awata affluisce in un piccolo bacino d’acqua; di fronte alla cascata si trova una grande roccia blu intorno alla quale spesso i pellegrini si affollano per meditare e pregare. A est il giardino confina con una piccola collina, un luogo molto pittoresco che è stato spesso fonte d’ispirazione per numerosi artisti, tra cui Sotatsu e i pittori della scuola Tosa.

 

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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