MaruiA 176 metri
Catena di grandi magazzini.
Una delle aree verdi più belle di Tokyo è senza alcun dubbio il giardino Shinjuku Gyoen. In ogni stagione questo parco regala paesaggi magici che lasciano senza fiato i migliaia di turisti e abitanti che varcano il suo cancello.
E in questo luogo incantato, che permette ai visitatori di sfuggire al frastuono della metropoli, si respira un’atmosfera autentica che ci ricorda un tempo passato in cui sui sentierini che si diramavano tra la vegetazione, passeggiavano imperatori, politici e re. Sì, perché questo parco pubblico in origine faceva parte delle proprietà della famiglia imperiale e conserva tutt’oggi un fascino elegante e regale che non ha nulla da invidiare ai giardini reali europei.
Si arriva in circa 10 minuti a piedi dalla stazione JR di Shinjuku (uscita New South Exit) oppure vicino alla fermata Shinjukugyoenmae della metropolitana (linea Marunouchi).
In origine il giardino nazionale Shinjuku Gyoen faceva parte della residenza di Kiyonari Naito, suddito fedele di Ieyasu Tokugawa, e per lungo tempo quest’area verde rimase proprietà privata della famiglia Naito fino a quando non fu acquistata dal governo. Attorno al 1870, nell’intento di sviluppare nuove tecniche di agricoltura, all’interno del giardino venne istituito un centro di sperimentazione in cui si studiavano e mettevano in pratica le tecniche di coltivazione della frutta e della verdura.
Qualche anno dopo, nel 1879, il centro di sperimentazione fu trasferito per lasciar spazio ad un giardino botanico appartenente alla famiglia imperiale. Da questo momento il giardino si sviluppò e si arricchì con nuovi elementi, come i laghetti e lo zoo che fecero la loro comparsa accanto all’odierno giardino tradizionale giapponese, ma Shinjuku Gyoen non smise di essere un centro dedicato allo studio delle coltivazioni: in questo luogo, grazie all’utilizzo delle serre, si videro sbocciare per la prima volta le orchidee e tanti altri fiori che oggi adornano le aree verdi del Giappone. Per molti anni i giardini di Shinjuku Gyoen svolsero una duplice funzione: da un lato erano classici giardini imperiali che fungevano da cornice a numerose feste e cerimonie, dall’altro lato erano un efficiente laboratorio che riforniva la città di semi, fiori e alberi. Ma i venti della seconda guerra mondiale soffiarono anche su questo luogo incantato che, purtroppo, venne quasi distrutto dai bombardamenti. Dopo la guerra il giardino venne classificato tra le proprietà del governo e, dopo essere stato ristrutturato, venne aperto al pubblico come Giardino Nazionale Shinjuku Goyen.
Il giardino si sviluppa su un’area molto vasta di circa 58 ettari. Il momento migliore per visitare il parco è sicuramente in primavera, da fine marzo ai primi di aprile, quando questo luogo si riempie di colori con la fioritura dei ciliegi e i prati si affollano di turisti e abitanti che si godono questo meraviglioso spettacolo naturale. Si contano circa 1500 alberi di ciliegio sui circa 20.000 presenti nel giardino, tra si annoverano anche antichissimi cipressi, cedri, liodendri. All’interno del parco troverete un mix di culture e stili differenti: potrete passeggiare circondati da paesaggi tipicamente inglesi e poi ritrovarvi all’improvviso avvolti dai colori e dai profumi della campagna francese fino a perdervi nella tranquillità dei tradizionali giardini giapponesi.
Vi consiglio anche di curiosare all’interno della serra del parco, costruita negli anni ’50; qui potete ammirare tantissime pianti tropicali e subtropicali.
Catena di grandi magazzini.
Tradizionale ed economico a pranzo.
Kaiten sushi, non particolarmente consigliato.
Ottimo caffè italiano.
Da Milano all'Asia.
Ottimo catena di tempura.
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).