Come scrivere un curriculum
Il curriculum vitae è uno dei documenti più importanti che ci accompagnano nel corso della nostra vita lavorativa, e che andrebbe tenuto aggiornato indipendentemente dal fatto che si stia lavorando o si stia cercando un’occupazione. Esso rappresenta un fondamentale biglietto da visita, che come tale va redatto seguendo precise linee guida, in modo tale da renderlo il più possibile efficace. Ecco perché preparare un buon curriculum è già di per sé un primo lavoro, che richiede tempo e dedizione, ma che può rappresentare una carta vincente nel momento in cui ci si propone per un lavoro.
E’ bene ricordare sempre che il curriculum è la prima immagine che un’azienda ha di noi, che precede qualsiasi altro tipo di contatto visivo o verbale, oltre ad essere il mezzo con cui possiamo fare in modo di evitare che il responsabile delle risorse umane cestini la nostra candidatura. Al tempo stesso bisogna tenere presente che il curriculum non è il luogo preposto a descrivere minuziosamente le proprie caratteristiche personali, né tantomeno il luogo dove fare errori di ortografia.
Online si possono trovare moltissimi modelli già pronti, da poter scaricare e modificare con le proprie informazioni personali, accademiche e professionali. Ecco alcuni consigli per preparare al meglio il proprio curriculum vitae.
Conoscere se’ stessi
Il primo consiglio, per quanto banale, è fondamentale per poter scrivere un curriculum di successo. Occorre prima di tutto conoscere ciò che siamo e cosa vogliamo veramente, ponendoci domande come: “Cosa so fare meglio?“, “In quale settore potrei esprimere al meglio le mie potenzialità?”, “Quali sono i miei obiettivi?”. In mancanza di una risposta a queste domande, risulta davvero improbabile riuscire a scrivere un curriculum vincente. Chiunque sia alla ricerca di un posto di lavoro dovrebbe innanzitutto essere consapevole dei propri punti di forza e dei propri obiettivi.
La lettera di accompagnamento
Il primo consiglio per coloro che stanno preparando o hanno già pronto un curriculum vitae da inviare ad un datore di lavoro è quello di preparare sempre anche la lettera accompagnatoria, nella quale il candidato espone brevemente le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi per quella determinata posizione e nella quale egli introduce il proprio profilo, fornendo un incentivo a proseguire con lettura del curriculum vero e proprio. Sia che si opti per un invio telematico (via email) sia che si proceda con l’invio del documento cartaceo a mezzo posta, è importante preparare una buona lettera accompagnatoria, che non sia troppo lunga, ma nemmeno troppo breve, in genere una decina di righe. Naturalmente la lettera andrebbe preparata ogni volta in funzione dell’azienda per cui ci si sta proponendo, in modo tale da evitare quelle frasi standard e di circostanza che inducono a pensare che si stia riciclando la stessa lettera ogni qual volta si risponde ad un’inserzione. Prima di scrivere la lettera di accompagnamento da inviare ad una determinata azienda, sarebbe saggio reperire il maggior numero di informazioni su di essa, magari attraverso il sito aziendale, possibilmente individuando anche la persona cui indirizzare la lettera (spesso nei siti delle aziende sono presenti informazioni sul personale e quindi anche sul responsabile delle risorse umane). La lettera di presentazione andrebbe sempre firmata, in maniera autografa.
Autocandidatura o risposta ad un’inserzione
Quando si cerca lavoro e si procede alla preparazione di un curriculum, i casi sono due: si risponde ad un’inserzione pubblicata su un giornale o su internet, oppure si sceglie di autocandidarsi per un’azienda che si ritiene possa fare a caso proprio. Nel primo caso occorre citare sempre la fonte, specificando che ci si sta proponendo in seguito ad un annuncio pubblicato su tal giornale, in tale data ecc. Nel secondo caso, occorre puntare molto sulla lettera accompagnatoria, che dovrà giustificare il perché abbiamo deciso di inviare la nostra candidatura proprio a quella azienda.
Il formato
La maggior parte dei curricula viene redatta nel formato cosiddetto Europeo (o Europass), in vigore dal 2002, che prevede una specifica suddivisione con sezioni ben precise e standardizzate. E’ sufficiente effettuare una ricerca su internet per trovare modelli di curriculum europeo già pronti. Molti selezionatori dichiarano di non amare particolarmente questo tipo di formato, in quanto può risultare un po’ macchinoso da leggere. Nulla vieta dunque di procedere seguendo un proprio schema personale, anche in questo caso attingendo da internet, dove si possono trovare tanti validi modelli. In generale, le sezioni che non devono mai mancare sono: dati personali, percorso formativo, esperienze professionali, competenze informatiche, competenze linguistiche, attitudini e altre informazioni.
La carta
Se si opta per l’invio cartaceo del curriculum, è importante sapere quale tipo di carta utilizzare. Il curriculum va stampato in formato A4 su foglio rigorosamente bianco, senza colori né disegni. E’ bene accertarsi che la qualità di stampa sia ottimale e lo stampato risulti nitido. Meglio evitare di inviare fotocopie. In alcuni (ormai rari) casi, le aziende richiedono che il curriculum venga scritto a mano, spesso per poter verificare, con la consulenza di un grafologo, le caratteristiche della personalità del candidato.
La fototessera
Il formato europeo prevede di allegare anche una fototessera, un aspetto divenuto ormai fondamentale nella preparazione di un buon curriculum. Fornire una foto di sé aiuta il selezionatore a inquadrarci anche dal punto di vista fisico, un aspetto che per alcuni potrebbe apparire superficiale e discriminatorio, ma che in realtà è una componente essenziale nel volersi proporre per un posto di lavoro. E’ bene dunque munirsi di una foto gradevole e al tempo stesso naturale, che dia un’immagine curata ma realistica di sé.
Essere realistici
Molte persone hanno la tendenza ad esagerare nell’esaltare alcune doti o capacità, se non addirittura a mentire spudoratamente, come ad esempio dichiarare di saper parlare perfettamente il francese, quando in realtà non si conosce affatto quella lingua. Una simile ingenuità, oltre ad essere facilmente verificabile dal datore di lavoro, non porterebbe molto lontano, in quanto eventuali bugie su presunte capacità lavorative verrebbero immediatamente alla luce nel momento in cui si inizia a lavorare. Meglio attenersi esclusivamente a quanto si è realmente in grado di fare, tuttalpiù insistendo maggiormente su quegli aspetti in cui si sa di avere una particolare predisposizione. Un buon curriculum vitae deve rispecchiare fedelmente la figura professionale del candidato.
Dati anagrafici
I dati anagrafici sono in genere la prima sezione di ogni curriculum vitae. Essi devono comprendere: nome e cognome, data e luogo di nascita, nazionalità, domicilio, telefono fisso e/o cellulare, indirizzo e-mail, posizione militare, patenti automobilistiche. La mail fornita dovrebbe essere sempre personale e non lavorativa, possibilmente facendo in modo che l’indirizzo qualifichi il candidato come una persona professionale e non contenga nomi troppo fantasiosi o scherzosi. Dal momento che il servizio di leva non è più obbligatorio, non è fondamentale inserire la posizione militare, eventualmente da citare se si ha avuto un’esperienza particolarmente qualificante. Discorso simile per la patente, un’informazione non indispensabile, ma utile da inserire se potenzialmente spendibile per il lavoro per cui ci si sta candidando.
Percorso formativo
La sezione relativa agli studi effettuati deve riportare il proprio percorso scolastico a partire dalla scuola superiore fino ad eventuali master o dottorati, con i dettagli dell’istituto frequentato, indirizzo, anno di inizio e fine corso, titolo della tesi e la votazione conseguita (qualsiasi essa sia!).
Meglio non inserire in quest’area i corsi di specializzazione frequentati dopo il master o nel corso di precedenti lavori, in quanto queste informazioni prevedono in genere una loro sezione specifica, denominata appunto “Corsi e Specializzazioni“.
Percorso professionale
Una delle sezioni più importanti del curriculum vitae è naturalmente quella dedicata alle proprie esperienze lavorative, che vanno elencate con chiarezza e precisione. Per ognuna di esse occorre indicare: ruolo ricoperto, durata dell’esperienza, mansioni svolte e tipologia di contratto. Per coloro che sono alla ricerca del primo impiego e conseguentemente non hanno maturato esperienza lavorativa, si possono indicare eventuali attività extra lavorative svolte in precedenza e che possono qualificare il candidato come una persona attiva (ad es. attività di volontariato, blog creati, piccoli lavori estivi ecc.).
Competenze informatiche
Insieme alla conoscenza della lingua inglese, le competenze informatiche rappresentano un metro di valutazione essenziale. Impensabile, nell’era di internet, proporsi per un lavoro senza avere la minima conoscenza di computer. Questa sezione va pertanto compilata con accuratezza, indicando tutti i programmi che si è in grado di utilizzare, sia quelli generici e globalmente diffusi (word, excel ecc.), sia eventuali programmi specifici con cui si ha avuto la possibilità di lavorare in precedenza (es. CAD per i progettisti, vari linguaggi per i programmatori informatici ecc.). Vanno specificati inoltre i sistemi operativi in cui si è in grado di operare (Windows XP, Mac ecc.) e, per ciascun programma elencato, il livello di conoscenza (sufficiente, buono, ottimo).
Competenze linguistiche
Una conoscenza di base della lingua inglese è richiesta ormai in ogni ambito lavorativo, dal cameriere al contabile. Per ogni lingua straniera che si è in grado di parlare più o meno bene è necessario specificare il grado di conoscenza sia orale che scritta, avendo cura di essere realistici, in quanto basterebbe una breve verifica in sede di colloquio per smascherare affermazioni menzognere.
Attitudini
Una sezione del curriculum vitae è dedicata all’esposizione di tutte quelle doti personali e caratteriali che possano aiutare il selezionatore nella propria decisione (capacità organizzativa, spirito di gruppo, senso di responsabilità). Potrà anche sembrare scontato il dover elencare questi aspetti della propria personalità, dal momento che nessuno si sognerebbe mai di scrivere i propri difetti, ciononostante è importante far conoscere di sé anche alcuni lati del proprio carattere, essendo certi di riportare solo quanto corrisponda effettivamente alla propria persona.
Ulteriori informazioni
In questa sezione occorre indicare tutte quelle informazioni accessorie, come ad esempio la disponibilità a trasferte sul territorio (o anche eventualmente all’estero) e i propri hobby e interessi, che aiutino ulteriormente il selezionatore nella scelta. Tra le informazioni aggiuntive (e facoltative) si può far menzione anche ad eventuali obiettivi personali e professionali per il futuro, cercando di non esagerare e rimanere coi piedi per terra, per non dare l’impressione di essere troppo ambiziosi, ma al tempo stesso dimostrando di voler perseguire uno scopo. L’ideale sarebbe personalizzare questa sezione in funzione dell’azienda che riceverà il curriculum vitae. Sia che si stia scrivendo il curriculum, sia che si stia preparando la lettera di accompagnamento, meglio evitare di far cenno ai propri obiettivi economici, che saranno eventualmente oggetto di discussione in sede di colloquio.
Lo stile: concretezza e concisione
Un curriculum vitae è per lo più un’esposizione di fatti e numeri e come tale dovrebbe avere uno stile asciutto, concreto e conciso. Molte persone sono indotte a pensare che più lungo è il curriculum, maggiori saranno le possibilità di fare colpo sul selezionatore ed essere assunti. In realtà molte aziende ricevono decine di curricula al giorno, pertanto è facile immaginare come il selezionatore riesca a dedicare solo pochi minuti, per non dire secondi, al proprio curriculum: ecco che un curriculum sintetico ma esaustivo può fare la differenza, a patto di saper mettere in luce quelle informazioni che potrebbero rivelarsi decisive nell’essere scelti per un colloquio. In generale sarebbe meglio non superare le due pagine, avendo cura di scegliere un font leggibile (ad esempio Times New Roman), non troppo piccolo, ma nemmeno troppo grande (11 o 12 può andare bene). La cosa importante resta sempre e comunque ciò che si scrive, non quanto si scrive. Lo stile deve essere semplice e diretto, per dimostrare di essere in grado di esprimersi con chiarezza ed evitare inutili digressioni che si rivelerebbero controproducenti. Il vocabolario usato dovrebbe attenersi anch’esso alla semplicità, evitando tecnicismi ma anche espressioni gergali o dialettali. Inutile a dirsi, vietati gli errori grammaticali.
Liberatoria sulla privacy
Un buon curriculum vitae deve obbligatoriamente contenere la dichiarazione liberatoria sulla privacy, in mancanza della quale il proprio curriculum verrebbe cestinato, in quanto l’azienda non verrebbe così autorizzata al trattamento dei propri dati personali.
La frase da inserire, generalmente alla fine del curriculum, è la seguente: “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003“.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi godo la vita in ogni sua forma. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).