Quando sposarsi: guida completa.

Quando si sta insieme ad una persona, capita di interrogarsi sulla fatidica questione “matrimonio”, specialmente nelle relazioni di lunga data, quando si inizia ad avvertire la necessità di dare una svolta al proprio percorso di coppia. Come fare a capire quando è il momento giusto per compiere il grande passo?
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In realtà non vi è nessuna regola in proposito: per alcuni, il momento giusto potrebbe essere anche dopo pochi mesi di convivenza, mentre per altri potrebbe non arrivare mai. In altre parole, tutto dipende dalle dinamiche di coppia e dalle situazioni. Alcune persone si sentono pronte a dire “il grande sì” già a 18 anni, mentre altre non lo saranno mai (a tal proposito i pareri sono discordanti, c’è chi sostiene sia meglio sposarsi quando si è giovani, e chi insiste sul fatto che lo si dovrebbe fare dopo i 30 anni). Il matrimonio è una decisione importante, che va affrontata nel momento giusto, soprattutto alla luce del fatto che vivere sotto lo stesso tetto e promettersi amore eterno, nella buona e nella cattiva sorte, non è sempre facile e richiede impegno, compromesso e qualche sacrificio.

Guardare nella stessa direzione

Alla base di un matrimonio di successo, occorre che ci sia un solido fondamento, basato su una profonda conoscenza reciproca e la ferma convinzione di voler percorrere la stessa strada insieme. Per quanto due persone possano essere diverse, con i loro pregi e difetti, una coppia che guarda nella stessa direzione su molti aspetti importanti come figli, famiglia, finanze, doveri ecc., potrebbe prendere in considerazione di mettere nero su bianco la propria unione e fare finalmente il grande passo.Molte persone accettano di sposare il partner sulla scia di promesse che talvolta risultano poi essere parole vuote. Ecco perché è importante arrivare a maturare la convinzione che il matrimonio sia la scelta migliore per entrambi, un passo fondamentale per sancire un’unione già di per sé vincente, dal punto di vista del legame affettivo e delle prospettive comuni.
Il matrimonio è la promessa di restare con l’altra persona per tutta la vita, sia nei momenti felici, sia in quelli più difficili. Un matrimonio solido dovrebbe affrontare senza problemi anche quelle situazioni caratterizzate da liti, rabbia, frustrazioni, depressione e tutte le amarezze cui la vita ci mette di fronte.

Dall’innamoramento all’amore

Spesso ci si sposa perché si sente che sia la cosa giusta da fare. Nelle prime fasi della vita di coppia, si tende a provare le emozioni più forti, sulla scia delle quali a volte si tende ad affrettare i tempi, prendendo decisioni che spesso si rivelano sbagliate e portano a rotture e separazioni. Molti si aspettano che l’innamoramento iniziale duri per sempre, salvo scontrarsi con la realtà dei fatti. L’inevitabile affievolirsi delle emozioni “dei primi tempi” provoca in molti una sensazione di delusione, che si traduce nel voler lasciare il partner, una scelta assai più drammatica se nel frattempo ci si è sposati. E’ importante comprendere come le emozioni iniziali siano inesorabilmente legate a quelle prime fasi del rapporto nelle quali tutto è nuovo e ci si sente più attratti ed incuriositi dall’altra persona, mentre in seguito esse si trasformino in un sentimento più profondo, solo apparentemente più affievolito, ma che in realtà è la base per impostare le solide fondamenta di un matrimonio. Quando ci si accorge di amare una persona in questi termini, molto probabilmente si è pronti per il matrimonio.

Il fattore convivenza

Convivere è diventata un’abitudine assai frequente per molte coppie. Se per alcuni è vissuta come l’anticamera del matrimonio, una sorta di prova del 9 per vedere se si è compatibili in tutto e per tutto con il proprio partner, per altri è solo un’alternativa ad esso, e si protrae negli anni senza per forza dover sfociare nel grande passo. Indipendentemente dal percorso che si voglia intraprendere, la convivenza è un momento molto importante per testare le dinamiche di coppia, attraverso tutti quegli aspetti legati al vivere sotto lo stesso tetto. Una coppia che funziona bene da questo punto di vista, potrebbe legittimamente pensare a sposarsi, e non si ritroverebbe ad avere amare sorprese, in quanto il matrimonio costituirebbe esclusivamente un atto che sancisce un legame già ampiamente collaudato. Maggiore attenzione dovrebbero fare quelle coppie che optano per sposarsi senza mai avere convissuto: vivere sotto lo stesso tetto e decidere di gestire insieme una casa (con tutto ciò che ne deriva) potrebbe non essere così facile, anche quando si è convinti di amarsi e di potere affrontare tutto insieme.

Costruire un nuovo nido

L’idea di cambiare casa, con tutto ciò che comporta (appuntamenti con agenti immobiliari, sopralluoghi, valutazioni varie ecc.) può essere uno dei momenti più stressanti della vita di coppia, senza contare che è solo uno dei primi passi verso una vita fatta di decisioni da prendere e possibili momenti di tensione. Ecco perché questo è uno dei fattori chiave per capire se si è pronti a compiere il grande passo. Se da entrambe le parti si manifesta una seria motivazione a costruirsi un nido d’amore e ad investire tempo e denaro nella ricerca e nella scelta di quel luogo che farà da sfondo alla propria vita di coppia, allora potrebbe davvero essere arrivato il momento di farsi la reciproca promessa.

Il fattore lavoro

L’aspetto economico non va purtroppo sottovalutato. Decidere di sposarsi quando non si ha un lavoro stabile, o peggio ancora non si ha un lavoro, è una scelta molto rischiosa, in quanto una coppia sposata non può certo continuare a dipendere economicamente dai genitori. Se almeno uno dei due ha la fortuna di avere alle spalle una situazione lavorativa stabile e soddisfacente, il discorso cambia. Ancora meglio se questa fortuna riguarda entrambi. Per quanto venale possa sembrare, questo è un aspetto da tenere in forte considerazione, in mancanza del quale anche il più forte dei legami affettivi potrebbe andare incontro a seri problemi: l’acquisto di una casa, il pagamento di tasse e utenze, il mantenimento di eventuali figli ecc.

Figli e dintorni

Una delle situazioni più tipiche è quella in cui una coppia decide di sposarsi in seguito alla nascita di un figlio, in modo tale da farlo crescere in una situazione tradizionale di famiglia dove mamma e papà sono anche marito e moglie. Sebbene la società moderna stia andando sempre più nella direzione di forme famigliari alternative (ad es. le coppie di fatto), i figli continuano ad essere una forte motivazione a compiere il grande passo. Se tuttavia questa dovesse essere l’unica motivazione e dovessero invece mancare altri presupposti fondamentali come il legame tra i due partner e il desiderio profondo di percorrere lo stesso cammino, occorrerebbe fermarsi e valutare bene prima di impegnarsi in un vincolo come quello del matrimonio. La casistica è purtroppo piena di matrimoni finiti in divorzio, in quanto impostati sui presupposti sbagliati, così come è piena di coppie con figli, felici e non sposate.

Quando è meglio non sposarsi:

Così come ci sono segni che ci dicono che siamo pronti a sposarci, ve ne sono altri che ci avvertono del contrario. Rivedere a fondo le motivazioni che ci spingono a voler affrontare il grande passo, potrebbero aiutarci invece ad evitare di commettere un grosso errore.

Quando si è troppo giovani

Sebbene per le generazioni passate fosse normale sposarsi in giovane età, al giorno d’oggi sposarsi quando si è da poco passata l’adolescenza potrebbe rappresentare una scelta sbagliata. A 18-20 anni, quando si è ancora privi di quella maturità ed esperienza necessarie per decidere di legarsi eternamente ad una persona, si tende ad idealizzare l’amore e ci lascia facilmente trasportare dal forte sentimento che ci lega al partner, senza considerare tutte le responsabilità che il matrimonio comporta. Inoltre, un giovane che è ancora alle prese con gli studi potrebbe non avere l’indipendenza economica indispensabile per decidere di costruirsi una vita con un’altra persona.

Fuggire dalla propria famiglia

In molti casi si decide di sposarsi unicamente per sottrarsi ad una situazione famigliare mal tollerata: genitori troppo pressanti, invasivi o con i quali, per qualche ragione, non si riesce ad avere un rapporto sereno. Sposarsi solo per svincolarsi dalla propria famiglia non è certamente la base su cui impostare una matrimonio felice e duraturo, al contrario potrebbe facilmente portare ad una vita di coppia infelice e risultare in un divorzio precoce.

Per paura di rimanere soli

Questo aspetto riguarda soprattutto molte donne, spaventate dall’idea di rimanere sole, specialmente quando tutte le loro amiche coetanee sono già sposate. Nonostante i tempi si siano evoluti e la società moderna sia diventata molto più sfaccettata dal punto di vista di ciò che è convenzionale e ciò che non lo è, per molti, il matrimonio resta l’obiettivo da perseguire per essere socialmente accettati. Se ci si sposa solo con questo intento, magari con qualcuno che si conosce da poco ma che si teme possa in qualche modo “scappare”, il risultato non potrà che essere negativo. Il matrimonio è e deve restare una scelta fortemente voluta e sentita da entrambe le parti, un passo da affrontare con la persona giusta e nel momento giusto, quando cioè vi sono tutti quei presupposti e quelle solide basi che garantiscano il più possibile un’unione felice e duratura.

Molte persone soffrono di bassa autostima e arrivano a decidere di sposarsi per migliorare l’immagine che hanno di se’. Il matrimonio di fatto non è una terapia. Sposare qualcuno per far vedere al mondo di “avercela fatta” è il modo peggiore per impostare le basi di un’unione felice.

Matrimonio riparatore

Quante volte capita di sentire storie di giovani ragazzi che convolano a nozze per “riparare” al danno, se così si può chiamare, di aver avuto un figlio non preventivato. Se ci si sposa solo ed esclusivamente per dare un’impronta tradizionalistica e un’immagine socialmente accettabile alla propria unione, con molte probabilità si andrà incontro ad una vita di coppia alquanto infelice.

Quando non ci si conosce abbastanza

Molte volte capita di incontrare una persona e di convincersi in breve tempo che sia quella giusta, arrivando addirittura a decidere di sposarsi pochi mesi dopo averla conosciuta. In realtà la compatibilità tra due persone va testata nel tempo, anche alla luce del fatto che all’inizio di una storia si tende a mostrare la faccia migliore, salvo poi scoprire reciprocamente aspetti di incompatibilità che sarebbe meglio non arrivare a constatare dopo essersi già sposati.

Affrontando un periodo difficile

Sposarsi come soluzione a circostanze dolorose quasi mai porta ad un’unione serena e duratura. Un matrimonio che viene visto come la soluzione a problemi personali o di coppia non garantirà mai una vita felice. Il matrimonio è l’atto finale di un’unione profonda tra due persone che si amano in maniera pura e disinteressata, rispettandosi reciprocamente e condividendo quotidianamente un impegno a mantenere la loro promessa di matrimonio. Solo così si può creare un legame che resiste alle sfide della vita e diventa via via sempre più solido nel tempo.

Quando si sta attraversando un momento di difficoltà o peggio ancora si soffre di un qualche problema personale o psicologico, sarebbe bene evitare di sottoporsi allo stress che l’organizzazione di un matrimonio può comportare. L’ideale in questi casi è affidarsi al giudizio di un terapeuta che possa aiutare a capire quale sia la strada migliore da percorrere.

Quando i genitori insistono

Sposarsi in risposta a famiglie pressanti che insistono affinché la coppia convoli a giuste nozze è decisamente un’idea poco saggia che potrebbe avere conseguenze fortemente negative sull’andamento del matrimonio. Le rispettive famiglie di appartenenza e l’influenza e l’ingerenza che possono avere sulle scelte della coppia sono statisticamente una delle cause più frequenti di separazioni e divorzi. Ecco perché è fondamentale che esse restino fuori da simili decisioni.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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