Quale microfono comprare
Sia che si tratti di concerti, comizi, eventi musicali o trasmissioni televisive, il microfono è una presenza fissa che permette di diffondere e amplificare il suono della voce.
Tecnicamente parlando, si tratta di un trasduttore elettrico che trasforma un segnale acustico, di natura tipicamente meccanica, in un segnale elettrico, cui si da il nome di “segnale audio”. Ogni microfono è dotato di un diaframma che vibra captando i suoni e convertendoli in segnali elettrici.
Il microfono è il dispositivo fondamentale di ogni ripresa sonora, poiché si trova inserito negli apparecchi telefonici, negli impianti di amplificazione della voce e in tutti gli impianti di ripresa e registrazione.
I miei microfoni
Il suono è davvero fondamentale sia quando si parla in pubblico sia quando si crea un video. Non so se lo avete mai notato ma se un video ha un ottimo audio ma una qualità video mediocre è accettabile, mentre se il video è qualitativamente perfetto ma l’audio lascia a desiderare, è inguardabile.
Molte videocamere hanno al loro interno microfoni di buona qualità, ma non è sempre così. Le reflex digitali, per esempio, sono ottime per fare video ma hanno un microfono spesso davvero pessimo.
Io consiglio:
Tascam DR40X
Un altro ottimo registratore audio, simile allo Zoom H1. Io utilizzo anche un registratore Edirol, comprato in Giappone e non più disponibile, che è del tutto simile a questo.
Rode Videomic Rycote
Fantastico microfono direzionale, mono. Utile da mettere sulla reflex per registrare meglio l'audio in una direzione ed escludere tutto il resto. Io ho la versione Pro ma questa che vi consiglio è migliore.
Samson METEOR MIC
microfono da tavolo, con attacco USB, ottimo per fare video-tutorial, doppiaggi ecc. Io ho la versione vecchia e mi trovo molto bene.
Zoom H1
fantastico registratore stereo, qualità impeccabile. Ottimo per connettere i vari microfoni (tranne il Samson che ha attacco USB) ed avere un controllo maggiore sull'audio.
Audio Tecnica AT9901: ottimo microfono stereo, da “cravatta”. Fantastico per sentire l’audio generale di tutto quello che accade intorno a me.
Spesso bisogna considerare la portabilità e quello che si deve fare. In alcune condizioni bisogna rinunciare ad un po’ di qualità per essere più comodi nel trasporto e nell’utilizzo, ma il mio consiglio è quello di utilizzare (quando possibile) un registratore esterno, come il mio R-09H oppure come il più famoso Zoom H1 o Zoom H4.
Qua sotto vi spiego alcune cose in dettaglio dei vari microfoni, per non dover scegliere “a caso”. Il consiglio più grande comunque è quello di andare su Youtube e cercare tra le varie video recensioni ed ascoltare i vari microfoni.
Quello che personalmente detesto sono i microfoni che producono molto rumore, simile ad un fruscio continuo. Certo si può eliminare in fase di post produzione, ma la qualità audio ne risente parecchio. Se acquistate i microfoni che ho indicato qua sopra, che ho, sicuramente sarete soddisfatti.
A seconda del sistema di conversione, della direzionalità o della destinazione d’uso, i microfoni si suddividono in varie categorie.
Caratteristiche del microfono
Sensibilità: rapporto fra la tensione (misurata in millivolt) del segnale elettrico fornito dal microfono e la pressione acustica (misurata in microbar) dell’onda sonora che lo ha generato. I microfoni ad elevata sensibilità vengono utilizzati soprattutto nelle riprese dei complessi orchestrali o in tutti quei casi dove la sorgente sonora è di bassa intensità o lontana. I microfoni a bassa sensibilità (chiamati anche ‘duri’) trovano ampio utilizzo nelle esibizioni dei cantanti di musica leggera, che sono abituati a tenere il microfono vicino alla bocca o comunque in tutti quei casi in cui la sorgente sonora sia particolarmente vicina.
Livello di pressione sonora: l’intensità delle variazioni di pressione nell’aria generate dal suono e si misura in microbar.
Risposta in frequenza: questo parametro esprime le variazioni nel livello d’uscita di un microfono quando al diaframma vengono applicate frequenze audio diverse ma a costante livello di pressione. La risposta in frequenza determina la qualità del suono.
Livello di uscita: questo livello è dato dalla tensione sviluppata ai terminali di uscita del microfono quando il diaframma è soggetto ad una certa pressione sonora. Occorre tenere presente che la sensibilità di un microfono non è strettamente connessa con la qualità delle sue prestazioni. Un microfono sensibile potrebbe non essere un ottimo microfono in quanto a qualità del suono, al contrario può accadere che una sensibilità troppo elevata provochi un sovraccarico negli amplificatori.
Impedenza di uscita: si tratta dell’impedenza interna del circuito d’uscita di un microfono, misurata ai terminali di uscita. I microfoni a bassa impedenza forniscono un livello d’uscita piuttosto basso e consentono una maggiore lunghezza di cavo fra microfono e registratore. Con i microfoni ad alta impedenza, invece, occorre che la lunghezza massima del cavo non superi i 5 metri (contro i 30 metri ed oltre, concessi ai modelli a bassa impedenza).
Microfono a condensatore convenzionale
In questa tipologia di microfono, considerata dagli esperti del settore come quella in grado di fornire le migliori prestazioni, la vibrazione di un diaframma ne varia la distanza da un elettrodo fisso: sono proprio le variazioni di capacità fra i due elettrodi a comportare corrispondenti correnti elettriche che a loro volta generano il suono. I microfoni a condensatore hanno una risposta in frequenza assai ampia in quanto l’ambiente acustico intorno al diaframma è relativamente semplice. Poiché la capacità del condensatore è bassa, il microfono va abbinato ad un altro dispositivo come un amplificatore che ne aumenti la risposta alle basse frequenze.
Se da un lato questo tipo di microfoni producono suoni di alta qualità, dall’altro richiedono un alimentatore che di solito è rappresentato da un ingombrante apparecchio esterno.
Microfono ad elettrete
Appartenente alla categoria dei microfoni a condensatore, questo tipo di microfono utilizza un diaframma fatto con un elettrete, che non richiede alcun alimentatore di polarizzazione ad alta tensione. Nei microfoni ad elettrete la polarizzazione è attuata internamente attraverso l’elettrizzazione di una delle due armature del condensatore. II microfono ad elettrete può essere molto compatto e solido e mantiene tutte quelle caratteristiche di qualità del suono degli altri microfoni a condensatore, come ad esempio una buona risposta in frequenza e sensibilità.
Microfono dinamico
Si tratta dei microfoni solitamente forniti con i registratori ad uso generico. Robusti e di facile utilizzo, questi microfoni consentono prestazioni accettabili e sono piuttosto economici. Da un punto di vista tecnico, la loro struttura è più complicata, cosa che rende difficile la progettazione di modelli che forniscano prestazioni di alta qualità. Occorre tenere presente che il microfono dinamico raccoglie tutti i rumori provocati da campi magnetici esterni.
Microfono a nastro
Il microfono a nastro sfrutto lo stesso principio di quello dinamico, ma differisce per il diaframma: in questo caso il conduttore è a forma di nastro e funge anche da diaframma. I microfoni a nastro erano ampiamente utilizzati in ambito professionale, prima dell’avvento di quelli a condensatore. Si tratta di una tipologia particolarmente adatta alla riproduzione della voce umana o di alcuni strumenti musicali, pur essendo assai delicata e soggetta ad assorbire la polvere.
Microfono piezoelettrico
Il funzionamento di questo tipo di microfono si basa sull’impiego di un cristallo di sale di Rochelle o di un elemento di titaniato di bario in grado di generare un potenziale elettrico se sottoposti a pressioni meccaniche. In questo tipo di microfono l’elemento trasduttore è dunque un cristallo piezoelettrico che, deformandosi sotto l’azione dell’onda acustica, genera una corrente elettrica. Benché sia un modello a basso a costo e dal buon livello di uscita, permette prestazioni assai limitate, a causa della rigidità del diaframma. Viene impiegato principalmente in impianti industriali o commerciali.
Microfono elettromagnetico
In questo tipo di microfono le oscillazioni dell’onda acustica spostano un elemento ferromagnetico mobile all’interno di un circuito magnetico; la variazione di riluttanza determinata in tale circuito provoca una forza elettromotrice proporzionale a tale variazione e dunque all’oscillazione acustica. Alla luce di queste sue caratteristiche, viene anche detto “microfono a ferro mobile”.
Il microfono elettromagnetico trova ampio utilizzo nelle protesi acustiche e in genere non trova applicazione in tutte quelle situazioni che richiedono suoni di alta qualità.
Microfono omnidirezionale
Il microfono omnidirezionale è in grado di fornire lo stesso segnale, indipendentemente da dove provenga il suono. Per questa ragione trova largo impiego nell’ambito di dibattiti o riunioni di sala, dove il suono proviene da molteplici direzioni. Si tratta di un modello che si adatta perfettamente a coloro che non hanno molta esperienza e dimestichezza con i microfoni. Tuttavia non è adatto a raccogliere suoni in ambienti con molto rumore in quanto non è possibile puntarlo verso una sorgente sonora. Tra le sue caratteristiche, non da quell’effetto di prossimità che mette in risalto le basse frequenze che si otterrebbe avvicinando un microfono alla sorgente del suono.
Microfono unidirezionale
Uno dei microfoni maggiormente utilizzati in ambito professionale, il microfono direzionale fornisce segnali diversi a seconda della direzione di provenienza del suono, in altre parole è sensibile solo a quei suoni che provengono da una determinata direzione. Esso è caratterizzato da un diagramma polare a lobo unico a forma di cuore più o meno allungato (detto cardioide o supercardioide, a seconda della sua direttività più o meno spiccata). Questa sua caratteristica lo rende particolarmente adatto quando vi è molto rumore e si desidera raccogliere solo i suoni desiderati, escludendo quelli non desiderati.
Collocando il microfono vicino alla sorgente sonora, occorre però fare attenzione in quanto esso è soggetto ai rumori di schiocco e tende ad accentuare le basse frequenze. Se ci si ritrova a registrare in una stanza con molto riverbero, questo tipo di microfono risulta molto adatto, mentre nei casi di registrazioni effettuate da un’orchestra, esso permette di ottenere vari effetti, come quello stereofonico, o di mettere in risalto determinate sezioni di strumenti.
Microfono ultradirezionale
Questa tipologia di microfono rappresenta una versione avanzata del microfono unidirezionale, in quanto è dotato di angolo direzionale ancora più stretto ed è di conseguenza molto adatto a raccogliere tutti i suoni che provengono da una direzione ben precisa. L’operatore che si avvale di microfono ultradirezionale, può puntarlo verso una qualsiasi sorgente sonora desiderata.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).