Il primo giorno di scuola da insegnante
Il primo giorno di scuola non crea ansie solo negli studenti, ma anche negli insegnanti, persino in quelli con tanti anni di esperienza alle spalle, questo perché ogni nuovo anno scolastico porta con sé novità ed incognite e, nel caso di un insegnante, molte responsabilità.
L’incontro con la classe
L’incontro con una nuova classe dovrebbe avere almeno due obiettivi fondamentali: chiarire tutte le domande che gli studenti potrebbero avere rispetto al percorso di studio ed esporre quelli che saranno i contenuti di tale percorso. Al termine della lezione, gli studenti devono aver maturato fiducia nelle nostre competenze e in ciò che si esige/esigerà da loro.
È importante ricordarsi che, nel bene e nel male, l’insegnante finisce per essere un modello per i suoi studenti: se ci si dimostra scortesi o inopportuni, essi ne ricaveranno un modello di comportamento inadeguato. È fondamentale che gli studenti vedano l’insegnante come una persona che ha fiducia di sé, in modo da lasciarsi guidare e sentirsi al sicuro nell’essere guidati.
Mai dimenticare che gli studenti, di qualsiasi età, hanno bisogno di qualcuno su cui contare.
La prima impressione
La prima impressione gioca un ruolo fondamentale, anche in ambito scolastico. Nonostante si sia consapevoli del fatto che la prima impressione si basa per lo più su aspetti superficiali, essa finisce con fare inevitabilmente da filtro a tutte le future informazioni che riceveremo.
Ogni insegnante che si trova a presentarsi ad una classe per la prima volta desidera ovviamente fare una buona impressione sugli alunni, in modo da gettare le basi per una collaborazione il più possibile serena e proficua, ben consapevole di quanto il ruolo di professore risulti ostile alla maggior parte degli studenti. Riuscendo a colpire favorevolmente l’interesse e l’immaginazione di chi si ha di fronte, si riuscirà ad andare
Prima ancora di iniziare la lezione, gli studenti avranno già maturato un primo inconscio giudizio su di noi, pertanto è importante fare in modo che i primi minuti di interazione siano connotati da un’atmosfera rilassata.
Il giusto atteggiamento
Un insegnante che non mostra gioia nel fare il proprio lavoro difficilmente otterrà studenti motivati in classe. Per questa ragione è importante mostrare la propria passione per l’insegnamento e per la materia fin dal primo giorno.
Il livello d’impegno degli insegnanti ha un impatto diretto sul rendimento scolastico degli studenti: una buona preparazione del docente denota motivazione e, a sua volta, tale motivazione ispira gli studenti ad impegnarsi in classe. Insegnare non è solo una professione, ma anche una vocazione (o almeno dovrebbe esserlo).
Un buon insegnante dovrebbe mostrarsi coinvolgente, ma al tempo stesso determinato e fermo con le regole. Se ci si ritrova a gestire più classi, è importante differenziare le lezioni a seconda della sintonia che si instaura con gli alunni e a seconda del diverso grado di partecipazione che essi dimostrano.
Il giusto abbigliamento
La ricerca dimostra che l’abbigliamento è un importante veicolo di comunicazione.
Un abbigliamento formale comunica competenza e autorevolezza, mentre un abbigliamento meno formale comunica il voler essere più vicini al mondo degli studenti. Queste considerazioni sono particolarmente rilevanti per i giovani professori che si preoccupano di mostrarsi autorevoli, senza per questo apparire troppo distanti.
Per le donne, vanno bene i completi giacca/gonna o giacca/pantalone, ma nulla vieta di optare per un abbigliamento meno formale, a patto di mostrarsi curati e mai eccessivi.
Per gli uomini non sono necessarie giacca e cravatta, può essere sufficiente un pantalone informale da indossare con una camicia.
La disposizione dei banchi
Molti studenti potrebbero giudicare le proprie intenzioni di insegnante anche sulla base della disposizione dei banchi. I banchi disposti in righe indicano generalmente un ambiente più formale, mentre i banchi disposti in cerchio o a U indicano un ambiente più informale e partecipativo.
La presentazione
Per presentarsi al meglio e fornire un’introduzione esaustiva senza essere troppo accademica, l’insegnante dovrebbe implicitamente rispondere alle seguenti domande:
- Quali caratteristiche di noi stessi vogliamo trasmettere? Citare ad esempio i propri interessi personali in relazione alla materia di studio, un modo per trasmettere agli studenti la propria passione e il proprio coinvolgimento nei confronti di tale materia.
- Cos’è che gli studenti desiderano sapere? Normalmente il dubbio che assilla gli studenti è legato alla rigidità dell’insegnante e al suo metodo di giudizio, oltre che quello di insegnamento (eventuale supporto di materiale audiovisivo, frequenza di interrogazioni e compiti in classe, compiti a casa ecc.)
- Quali sono i nostri obiettivi e le nostre aspettative? La presentazione dovrebbe includere brevemente l’obiettivo finale dell’anno scolastico, in relazione alla materia insegnata: nel caso di una lingua straniera, ad esempio, occorre chiarire a quale livello linguistico si desidera che gli studenti arrivino.
Conoscersi
La classe è un ambiente sociale, per cui è utile iniziare le dinamiche sociali in modo produttivo.
Trovare la maniera giusta per rompere il ghiaccio, serve a creare un ambiente rilassato e collaborativo, in cui gli studenti si sentano a proprio agio e maggiormente disposti ad apprendere cose nuove.
Fare l’appello e scambiare qualche parola con ognuno degli studenti è sicuramente un buon modo per abbattere le barriere che si creano in ogni nuova relazione.
E’ molto importante cercare di imparare tutti i nomi prima possibile. Chiamare per nome uno studente serve a metterlo a proprio agio, dimostrando che si desidera instaurare quanto prima un rapporto di serena collaborazione.
Raccogliere dati di base sul livello di preparazione
Il primo giorno di lezione è una grande occasione per stimolare l’interesse degli studenti verso la propria materia. La spinta motivazionale in classe è quell’insieme di fattori che spingono l’individuo verso una meta. Una riflessione sulla dinamica e sulla motivazione degli studenti può aiutare molto a creare attività che coinvolgano gli studenti in modo attivo per tutto l’anno scolastico.
Un buon modo per testare il loro grado di coinvolgimento e preparazione verso tale materia è quello di sottoporli ad un semplice test, con domande generali sulla materia, non allo scopo di dare un voto, bensì al fine di stabilire da che punto partire per introdurre il programma.
Stabilire delle regole
Gli sbagli che si fanno a settembre si pagano a giugno, con conseguenze negative sia per gli studenti che per gli insegnanti. Per questa ragione un’ottima idea è quella di coinvolgere gli studenti elaborando una lista di regole semplici e brevi alle quali attenersi per una riuscita ottimale delle lezioni.
Una volta che tali regole sono state dichiarate e rese note a tutta la classe, sarà più facile instaurare un rapporto di trasparenza, in cui ogni studente sa cosa aspettarsi e come comportarsi.
Naturalmente lo scopo delle regole non deve essere quello di creare una specie di “dittatura” all’interno della classe, quanto piuttosto quello di garantire un ambiente ordinato e ideale per un insegnamento proficuo e stimolante.
…e nel caso di una nuova scuola
– Ogni scuola ha le sue politiche e procedure da imparare, pertanto è bene arrivare al primo giorno avendo ben chiare tali politiche (ad esempio come comportarsi per richiedere un giorno di riposo in caso di malattia). Nel caso di consuetudini o leggi non scritte, è bene consultarsi con altri insegnanti (ad esempio come gestire alunni particolarmente indisciplinati ecc.).
- Familiarizzare con l’istituto, individuando la collocazione di bagni, mensa, aule didattiche ecc.
- Familiarizzare con i colleghi. Creare una rete solidale e cooperativa con gli altri insegnanti è fondamentale, anche per avere sostegno nel caso di dubbi o necessità.
- Preparare il materiale di lavoro. Uno dei primi aspetti di cui preoccuparsi quando si va ad insegnare in una scuola nuova è informarsi su come fare fotocopie e reperire eventuale materiale di supporto per le proprie lezioni (proiettore, riproduttore audio ecc.). Nel caso si opti per l’utilizzo di materiale extra per tutta la durata dell’anno scolastico, è bene informare preventivamente la scuola, in modo da avere sempre disponibile il materiale richiesto.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).