Tonkatsu AnzuA 392 metri
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Uno dei più importanti punti di riferimento dell’area di Cheonggycheon è il ponte Gwangtonggyo, che si trova circa a metà del corso d’acqua. Il ponte fu originariamente costruito in legno e terra, ma nel 1410 fu ricostruito con mattoni di pietra, per volere del re Taejong, il terzo re della dinastia Taejong, decisione presa in seguito a numerose inondazioni che avevano finito per danneggiare seriamente il ponte.
Nell’ottica del progetto di ripristino del torrente Cheonggyecheon, il ponte è stato spostato nella sua sede attuale.
Attualmente il torrente passa sotto un totale di 22 ponti prima di sfociare nel Hangang e vanta numerose attrazioni lungo la sua lunghezza.
Gwangtonggyo è il più grande dei 22 ponti sul Cheonggyecheon ed è conosciuto con due nomi diversi, “Daegwangtonggyo” o “Gwanggyo”. Il ponte è situato vicino alla zona del mercato e come tale è particolarmente affollato durante il giorno, e ancora di più durante le feste, in particolare il Festival della Luna Piena, che si tiene e il 15 ° giorno del nuovo anno del calendario lunare. Secondo la tradizione, più ponti si percorrono durante tale notte, minori saranno le possibilità di ammalarsi e si sarà inoltre protetti dalla sfortuna per il resto dell’anno. Il ponte è diventato di conseguenza un popolare luogo di ritrovo e aggregazione sociale.
Il ponte originale era un ponte di terra costruito durante il regno di re Taejo, uno dei fondatori della dinastia Joseon (1335-1408). Più tardi, dopo che il ponte fu distrutto durante un’alluvione, il monarca Taejong ordinò di ricostruirlo in pietra, disponendo di utilizzare 12 pietre prese dalla tomba della sua matrigna, la regina Sindeok, apparentemente solo al fine di ripristinare il ponte danneggiato. La regina Sindeok era la moglie prediletta dal padre e, dopo la sua morte, il re ne fu talmente scosso da ordinare che la sua tomba venisse costruita vicino al palazzo, suscitando le invidie dei figli, che danneggiarono per vendetta la tomba della donna, ad esempio sottraendo alcune pietre e utilizzandole per il ponte.
La struttura originale di Gwangtonggyo misurava 15 metri di larghezza, 13 metri di lunghezza e 2,5 metri di altezza, un ponte sostanzialmente basso con solo due pilastri di sostegno. Il ponte era inoltre dotato di terrazze, poi sotterrate nel corso del restauro.
Nel 2003 il ponte è stato restaurato e ricostruito in posizione differente rispetto a quella originale, mentre al suo posto è stato collocato il ponte Gwanggyo. Tra gli elementi più caratteristici del ponte figurano i cosiddetti “Sinjangsang“, figure sacre di varie divinità buddiste che proteggono i defunti, a memoria del fatto che una volta erano collocate a protezione dei cimiteri.
Gwangtonggyo è diventato un luogo di relax per i locali e funge da crocevia agevolare il flusso del traffico. Come parte di un polo culturale, il ponte è diventato anche un luogo dove le persone si riuniscono per celebrare vari festival tradizionali, tra cui il già citato Festival della Luna Piena.
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Dell’ordine buddista Jogye
Nel quartiere di Jung-gu
Dedicato all'arte contemporanea.
Una delle porte della città.
Dove trovare le tradizioni della Corea.
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).