ChanggyeonggungA 354 metri
Importante e molto interessante.
Il palazzo di Changdeokgung è uno dei cinque grandi palazzi della dinastia Joseon e dal momento che sorge ad est del palazzo Gyeongbok, viene chiamato anche “palazzo dell’est”.
Changdeokgung era il palazzo preferito da molti principi Joseon e conserva ancora molti degli elementi risalenti a periodo dei Tre Regni di Corea, ad esempio il fatto di fondersi armoniosamente con la topografia naturale del territorio anziché imporsi su di essa.
Come accaduto anche con gli altri quattro palazzi Joseon, anche Changdeokgung fu gravemente danneggiato durante l’ occupazione giapponese della Corea (1910-1945).
Gli edifici del complesso sono stati distrutti da vari incendi e sottoposti a ricostruzioni successive. Tuttavia, il palazzo conserva molti tratti autentici, ravvisabili in alcuni degli edifici e soprattutto nel giardino.
Recentemente sono stati avviati dei progetti di restauro per ovviare all’opera distruttiva dei giapponesi nel corso del 20esimo secolo: tali progetti sono stati messi in atto previa ricerca storica, in modo da utilizzare metodi e materiali tradizionali.
Il palazzo guadagnò importanza a partire dal 9° re Joseon, Seongjong, quando iniziò ad essere usato come residenza.
A partire dal 1997 è stato inserito nella lista del patrimonio UNESCO.
Nel corso del G20 tenutosi a Seoul nel novembre del 2010, il palazzo è stato visitato dalle first lady dei capi di stato.
Nei primi anni del 15° secolo, re Taejong ordinò la costruzione di un nuovo palazzo in un sito di buon auspicio. Un’apposita commissione venne istituita per progettare il complesso, giungendo alla realizzazione di un palazzo che ospitasse una zona riservata agli uffici di governo e una zona adibita a residenza privata, oltre ad un giardino che si adattasse alla topografia irregolare del sito. Il risultato fu un eccezionale esempio di architettura di palazzo, perfettamente armonizzata con il paesaggio circostante.
Changdeokgung era il secondo palazzo per importanza, dopo Gyeongbokgung, che nel 1395 fu dichiarato palazzo principale. La costruzione del palazzo iniziò nel 1405 e fu completata nel 1412.
Changdeokgung fu raso al suolo durante l’invasione giapponese del 1592, e fatto ricostruire nel 1609 dal re Seonjo. Nel corso di una rivolta politica nel 1623, il palazzo andò nuovamente distrutto, ma poi ricostruito mantenendo il design originale. Changdeokgung è stato il sito della corte reale e sede del governo fino al 1868, quando fu sostituito in tal scopo dal palazzo Gyeongbokgung.
L’ultimo imperatore della Corea, Sunjong, visse qui fino alla sua morte nel 1926.
Il palazzo Changdeokgung ebbe una grande influenza sullo sviluppo dell’architettura coreana, in particolare per quanto riguarda il giardino e il suo rapporto con il paesaggio circostante. Esso riflette valori architettonici sofisticati, di armonia con il territorio. Changdeokgung è uno straordinario esempio di architettura di palazzo dell’Estremo Oriente, eccezionale per il modo in cui gli edifici sono integrati con l’ambiente naturale, adattandosi alla topografia e permettendo di conservare la copertura arborea autoctona.
Attualmente il palazzo consta di 13 edifici e 28 padiglioni situati nei giardini, che occupano in tutto 45 ettari.
Tra gli edifici di nota: Donhwamun, Injeongjeon (la sala principale), Seongjeongjeon (ufficio ausiliario della sala principale), Huijeongdang (residenza privata del re, poi utilizzata come sala conferenze), Daejojeon (abitazione) e Nakseon-jae (ex residenza della famiglia imperiale coreana).
Il palazzo fu costruito nei pressi del monte Bugaksan, in posizione favorevole secondo i principi del Feng Shui, con gli edifici orientati a sud e il giardino a nord. A differenza di altri palazzi, gli edifici di Changdeokgung sono disposti in maniera più libera, senza seguire uno schema preciso, tanto che ad un primo sguardo l’insieme può apparire caotico e privo di logica. Ciononostante, tutti gli edifici sono in armonia con l’ambiente che li circonda.
Changdeokgung si compone di una zona adibita alle funzioni di governo (Injeongjeon e Seonjeongjeon) e una zona privata, con gli appartamenti della famiglia reale. La maggior parte degli edifici sono collocati nelle parti anteriori del palazzo.
Lo stile architettonico di Changdeokgung si caratterizza nel complesso per una semplicità di fondo, in linea con i principi del confucianesimo.
Si tratta di una struttura a due piani, sorretta da quattro colonne enormi. Il trono è posto su una pedana ed è sormontato da un tetto decorato con motivi di animali, come aquile e draghi. La scala principale che porta al salone è decorata con statue di animali mitici.
Giardino posteriore del palazzo, originariamente costruito ad uso esclusivo della famiglia reale. Il giardino ospita un laghetto di loto, padiglioni, prati, alberi e fiori. Vi sono oltre 26.000 esemplari appartenenti a circa un centinaio di diverse specie di alberi alcuni dei quali pluricentenari. Tra le specie presenti nel giardino figurano noce, rovere bianco, zelkova, prugna, acero, castagno, carpino, tasso, gingko, e pino.
La porzione riservata al re era chiamata Geumwon, ossia giardino proibito, in quanto nessun altro poteva accedervi al di fuori del re.
Nel settembre 2012, il padiglione Buyongjeong è stato riaperto dopo un lungo restauro.
Huwon ospitava numerose cerimonie reali, sfilate, giochi e feste.
L’area denominata Ongnyucheon ospita un corso d’acqua a forma di U, realizzato nel 1636 e cinque piccoli padiglioni.
L’intera area di Changdeokgung, compresi tutti i singoli edifici all’interno del complesso, è stata designata come patrimonio culturale di Stato, e come tale posto sotto tutela. Inoltre, un certo numero di edifici del complesso sono stati designati come tesori o tesori nazionali (Injeongjon Hall, Injeongmun Gate, Seonjeongjeon Hall, Huijeongdang Hall, Daejojeon Hall) o come monumenti naturali (il ginepro cinese e l’albero di prugne Actinidia arguta).
Importante e molto interessante.
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Tonkatsu molto buono.
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).