Come orientarsi in città
A chi non è mai capitato di sentirsi disorientato anche solo per qualche attimo mentre si visita una città nuova? Oggi sembra quasi impossibile perdersi con tutti gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia eppure anche ai viaggiatori più esperti capita di dubitare per un attimo, fermarsi e guardarsi intorno in cerca di luoghi o edifici che forniscano un qualche suggerimento per comprendere dove ci si trova e in quale direzione bisogna andare. O forse è proprio la “troppa” tecnologia la colpevole: in qualunque luogo ci basta un clic sul navigatore o sul cellulare per ritrovare la strada e la nostra mente non si sforza più di orientarsi? In ogni caso sentirsi disorientati è una sensazione normale, data a volte dalla stanchezza, dal jet lag, dal non essere abituati a girare per una grande metropoli, ecc.; l’orientamento non è infatti una dote innata, sebbene alcune persone riescono più in fretta a muoversi in una destinazione nuova senza l’ausilio di una mappa , ma è un processo che si acquisisce con il tempo quando ci muoviamo per un breve o lungo periodo all’interno della stessa zona (anche se c’è chi si perde perfino nella propria città di residenza): è una sorta di cartina che crea la nostra mente e che ci aiuta a non perderci.
Ad essere sinceri, perdersi tra le vie di una metropoli non è poi così male, perché a volte è proprio questo smarrimento temporaneo a farci imbattere in incantevoli angoli segreti della città, bar o ristorantini tipici che altrimenti non avremmo mai scoperto, ma l’importante è poi riuscire a ritrovare la strada senza problemi per fare ritorno alla propria sistemazione! Se questo dovesse capitare cercate innanzitutto di non farvi prendere dal panico e poi seguite i consigli di questa breve guida.
Prima di partire
Per chi fa fatica ad orientarsi in una nuova città, organizzarsi prima della partenza si rivela fondamentale. Smarrirsi infatti non solo genera tensione e ansia, ma fa anche perdere del tempo prezioso quando si hanno a disposizione pochi giorni per visitare una destinazione, perché implica fermarsi a guardare la mappa, chiedere informazioni ai passanti, ritornare indietro, ecc.
Prima di partire quindi, procuratevi una mappa della città e stabilite una sorta di itinerario giornaliero segnando il percorso sulla mappa; una volta prenotato l’alloggio, appuntatevi l’indirizzo e le indicazioni per raggiungerlo dall’aeroporto e segnate la posizione sulla mappa. Eventualmente potete anche prendere una mappa direttamente a destinazione negli aeroporti, nelle stazioni oppure negli uffici informazioni. Sarebbe utile anche imparare qualche frase in inglese o nella lingua locale per chiedere indicazioni e conoscere il significato dei principali segnali stradali se ci si sposta in macchina.
Oggi per fortuna la tecnologia offre un grande aiuto ai viaggiatori, con tantissime app e strumenti che ci consentono non solo di orientarci, ma di individuare dove si trovano i migliori ristoranti, negozi, attrazioni, ecc., perciò scaricate l’applicazione GPS sul vostro cellulare o, se noleggiate una macchina, affidatevi al navigatore. Se invece vi recate fuori città o in mezzo alla natura, dove potrebbe non esserci segnale o potreste avere difficoltà a ricaricare il cellulare, rispolverate gli strumenti degli antichi esploratori e degli scout e mettete in valigia una bussola (e imparate ad usarla) o usate quella dello smartphone; in questo modo riuscirete a orientarvi attraverso i punti cardinali. Ricordatevi anche di portate con voi un kit di sopravvivenza, con una torcia, un coltellino svizzero, dei fiammiferi e delle borse di plastica: tutti questi oggetti vi serviranno ad orientarvi durante la notte, accendere un fuoco per riscaldarvi e farvi notare dai soccorsi, proteggervi dalla pioggia e dal freddo. Quando vi avventurate in un’escursione in mezzo alla natura è importante, prima di partire, informarsi sulle condizioni climatiche e contattare gli uffici locali (guardie forestali o uffici turistici) per avere consigli e numeri di emergenza; è bene che informiate anche una persona a casa o un conoscente che abita nella zona sul vostro itinerario e sulla durata, così qualora non avessero più vostre notizie di voi entro un determinato periodo di tempo, possono contattare le guardie forestali o chi si occupa dei soccorsi.
Cosa fare quando ci si perde in città
Anche se orientarsi in città è più facile perchè c’è sempre un “punto di riferimento” che sia un parco, un’attrazione, ecc., le mille luci, il caos, il ritmo frenetico e il dedalo infinito di vie delle grandi metropoli possono spaesare i visitatori e portarli fuori strada. Perdersi in città è di certo meno “complicato” rispetto a smarrirsi in un’area rurale o remota perché si trova sempre qualche passante a cui rivolgersi in cerca di aiuto o al limite è possibile entrare in un bar o in negozio e chiedere indicazioni. Ma se, per una difficoltà linguistica aveste dei problemi a chiedere alla gente locale o magari finite in una zona poco sicura e avete timore di rivolgervi a degli sconosciuti, ecco una serie di consigli utili per ritrovare la strada:
- guardatevi intorno per cercare dei punti di riferimento, come dei monumenti o luoghi famosi che possono aiutarvi ad orientarvi;
- rivolgetevi ad un ufficio informazioni, dove potete chiedere indicazioni e prendere una mappa gratuitamente;
- ritornate “sui vostri passi”, ovvero fate sempre mente locale dei luoghi o dei monumenti accanto a cui passate così, se necessario, potete ritornare indietro e da lì ritrovare la strada;
- prendete un taxi, se vi trovate in difficoltà o siete troppo lontani dalle fermate dei mezzi pubblici, fermate un taxi, mostrate all’autista l’indirizzo del vostro hotel o del luogo in cui dovete recarvi e fatevi portare direttamente a destinazione;
- chiamate l’hotel. Se non riuscite a trovare la strada per ritornare alla sistemazione, chiamate l’hotel (c’è sempre qualcuno dello staff in grado di comunicare almeno in inglese) e fatevi dare delle indicazioni al telefono.
In ogni caso, a meno che non vi perdiate in un’area pericolosa o malfamata della città, cosa ci può essere di così spaventoso o preoccupante nel perdersi in città? Vedetela come un’occasione per visitare una zona nuova e meno turistica e “abbracciate” l’inaspettato, lasciatevi sorprendere e improvvisate: fermatevi in un bar a bere un drink o in un ristorante, curiosate nei negozietti, ecc.
Quando ci si perde in un luogo remoto
Perdersi durante un’escursione in mezzo alla natura è di certo più spaventoso, ma anche in questo caso bisogna cercare di non agitarsi: mantenere il sangue freddo e la mente lucida è indispensabile per la sopravvivenza. Qualora foste in procinto di partire per un’avventura in mezzo ai boschi ricordatevi di seguire questi semplici consigli nel caso doveste perdervi:
- se non siete sicuri della direzione restate fermi in un punto in attesa dei soccorsi; evitate di addentrarvi ulteriormente nella foresta, dove potreste fare incontri poco graditi con animali pericolosi e rendereste ancora più difficile il lavoro dei soccorsi;
- se vi spostate, lasciate delle tracce dietro di voi. Vi ricordate le famose briciole di Pollicino o il gomitolo usato da Teseo nel labirinto? Ecco, prendete spunto da queste storie e marcate i punti in cui passate, lasciando dei segni sui rami o sulle rocce. Questi segni vi aiuteranno a tornare indietro e potrebbero essere utili a chi vi sta cercando;
- cercate un rifugio, ma restate visibili. Il freddo e la pioggia sono i peggiori nemici di chi si perde nei boschi, perciò cercate riparo sotto un albero e costruitevi un letto di foglie e piante per non stare a contatto diretto con il terreno, così sentirete meno freddo;
- risparmiate le forze e mangiate il minimo indispensabile. Ricordatevi che è possibile sopravvivere senza mangiare per un po’ di giorni, perciò piuttosto che cibarvi di piante o bacche che potrebbero essere velenosi, optate per il digiuno;
- prendete esempio dai boy scout e imparate ad utilizzare la bussola per ritrovare l’orientamento oppure osservate il sole: ovunque vi troviate il sole sorge a est (non c’è da stupirsi se infatti orientarsi significa proprio volgersi verso est, ovvero verso il punto in cui sorge il sole) e tramonta a ovest. Se il cielo è nuvoloso o non riuscite a vedere il sole, piantate un ramo nel terreno e segnate il punto in cui termina l’ombra, la quale punta sempre a est.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).