Omikuji
Volete sapere cosa vi riserva il futuro? Qualunque sia il vostro desiderio, se trovare l’anima gemella, avere successo in un nuovo progetto di lavoro o migliorare il vostro stato di salute, l’omikuji vi dirà se si avvererà oppure no.
L’omikuji, conosciuto anche come mikuji, è un bigliettino di carta che contiene una predizione divina e si può trovare presso la maggior parte dei templi e santuari shintoisti e buddisti di tutto il Giappone, anche in quelli più piccoli. Ricorda un po’ i biscotti della fortuna, ma con una fondamentale differenza: se nel biscotto della fortuna si trovano sempre frasi carine e che vanno spesso interpretate, l’omikuji può prevedere anche una grande sfortuna, quindi è bene essere preparati anche a questa evenienza! Che ci crediate o meno, si tratta comunque di un modo divertente per controllare cosa il destino abbia in serbo per voi!
Come funziona e quanto cosa
Non tutti i templi e santuari presentano lo stesso tipo di procedimento per l’estrazione dell’omikuji e il prezzo può variare da 50 a 200 yen, ma generalmente l’importo viene suggerito accanto alla postazione dell’omikuji, che solitamente si trova in prossimità dell’entrata del tempio o del santuario.
La procedura classica e più tradizionale prevede di scuotere una scatola di metallo piena di bastoncini di bambù numerati. La scatola è progettata in modo tale che agitandola uno solo dei bastoncini esce dal foro presente sotto la scatola stessa. Accanto alla scatola si trova una sorta di cassettiera e su ogni cassetto è indicato un numero: cercate il numero corrispondente a quello del bastoncino e aprite il cassetto per prendere il vostro omikuji.
In altri templi dovete consegnare il bastoncino ad uno dei membri dello staff, il quale vi consegnerà poi il biglietto. Nei templi e santuari più piccoli, invece, c’è una scatola dalla quale dovete semplicemente pescare il vostro omikuji.
“Tradurre” cosa vi riserva il destino
Una volta preso il vostro bigliettino non vi resta che srotolarlo per leggere cosa vi riserva il futuro. La maggior parte degli omikuji sono però scritti solamente in giapponese e solo in alcuni grandi templi e santuari è presente la traduzione in inglese.
Per capire cosa prevede l’oracolo, vi indico qui di seguito la lista di kanji con il relativo significato:
- Grande benedizione (dai-kichi, 大吉)
- Media benedizione (chū-kichi, 中吉)
- Piccola benedizione (shō-kichi, 小吉)
- Benedizione (kichi, 吉)
- Mezza-benedizione (han-kichi, 半吉)
- Quasi-benedizione (sue-kichi, 末吉)
- Quasi-piccola-benedizione (sue-shō-kichi, 末小吉)
- Maledizione (kyō, 凶)
- Piccola-maledizione (shō-kyō, 小凶)
- Mezza-maledizione (han-kyō, 半凶)
- Quasi-maledizione (sue-kyō, 末凶)
- Grande maledizione (dai-kyō, 大凶).
Questa è la prima previsione generale dell’omikuji, la quale viene poi combinata ad una previsione più specifica relativa ad un determinato settore della vita (lavoro, amore, salute, ecc.). Le varie combinazioni possibili possono essere:
方角 (hōgaku) – direzione di buono/cattivo auspicio
願事 (negaigoto) – relativo ad un desiderio personale
待人 (machibito) – un incontro atteso
失せ物 (usemono) – oggetto smarrito
旅立ち (tabidachi) – viaggio
商い (akinai) – affari di lavoro
学問 (gakumon) – studio
相場 (sōba) – speculazione finanziaria
争事 (arasoigoto) – dispute, vertenze, litigi
恋愛 (renai) – relazione d’amore
転居 (tenkyo) – trasferimento o cambio di residenza
出産 (shussan) – una consegna o la nascita di un figlio
病気 (byōki) – malattia
縁談 (endan) – fidanzamento o proposta di matrimonio
L’omikuji può quindi prevedere che i vostri desideri che si avverino, che riceviate una proposta di matrimonio o semplicemente informarvi se state andando o meno nella direzione sbagliata. Nel caso in cui il foglietto vi dia un responso positivo, dovete conservare l’omikuji in attesa che la predizione si avveri e tenerlo sempre con voi o metterlo sotto il cuscino mentre dormite.
Cosa fare in caso di “maledizione”?
Quando la predizione è negativa, non portate il biglietto a casa! Secondo la tradizione infatti portando l’omikuji con voi la sfortuna vi seguirà. In questo caso dovete annodare il foglietto di carta ed attaccarlo al ramo di un pino situato nei pressi del tempio (solitamente ogni tempio e santuario mettono a disposizione dei punti in cui attaccare gli omikuji). All’origine di questo gesto simbolico c’è una motivazione ben precisa: la cattiva sfortuna attenderà presso l’albero piuttosto che attaccarsi a chi ha aperto l’omikuji e quindi l’evento nefasto potrebbe essere ritardato o addirittura evitato. Alla base c’è anche un gioco di parole, proprio perché le parole “pino” e “attendere”, nonostante si scrivano con un kanji differente, si pronunciano entrambi ”matsu” in lingua giapponese.
Il proprio destino
Anche se credete in questo genere di previsioni, prendete la tradizione dell’omikuji come un piccolo divertimento e un modo per conoscere meglio la cultura giapponese; qualunque sia il responso dell’oracolo, mantenete un’espressione neutrale: ricordate che esultare in caso di buona sorte vi attirerà la sfortuna, e al tempo stesso non vale la pena disperarsi in caso di cattivo presagio.
Molti degli omikuji, infatti, terminano con un consiglio prezioso: qualunque sia il responso, ciascuno di noi è l’artefice del proprio destino. In caso di cattiva sfortuna il destino può essere cambiato con tanto lavoro e umiltà, ma anche a chi viene prevista la buona sorte si consiglia di impegnarsi e fare del proprio meglio: in fondo niente ci arriva per caso!
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Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).