Negozi Duty Free
I duty-free sono negozi al dettaglio che non applicano le imposte locali e/o statali sulle merci in vendita. Generalmente i duty-free sono ospitati in zone franche come navi da crociera, aeroporti o in particolari zone geografico-amministrative (ad esempio Livigno) che godono di esenzioni nel pagamento di imposte e dazi, a patto che le merci vendute siano destinate a viaggiatori che ne beneficeranno fuori dal paese.
Le tipologie di prodotti che possono essere vendute all’interno dei duty-free variano a seconda della giurisdizione. Alcuni paesi impongono dazi sulle merci che entrano nel paese, pur acquistate in un duty-free di una zona franca, nel caso in cui il valore o la quantità di tali merci superi certi limiti.
Gli operatori duty-free lavorano attraverso una concessione ottenuta tramite gara d’appalto. La concessione ha solitamente una durata che va dai 5 ai 7 anni e viene vinta dall’operatore che riesce ad offrire la commissione sulle vendite totali e la franchigia annua minima più alta, in base alle proprie stime sul tipo di passeggeri, il traffico aereo e l’importanza dello scalo.
I prezzi delle merci possono variare da aeroporto ad aeroporto, a causa degli accordi stipulati tra duty-free e aeroporto. Solitamente presso gli scali che accettano commissioni inferiori, i duty-free riescono a praticare prezzi più bassi, attirando più clienti.
Un mercato che non conosce crisi
Aeroporti e navi da crociera sono generalmente considerati come dei luoghi dove i viaggiatori hanno tempo e denaro da spendere, spesso alla ricerca del regalo dell’ultimo momento o del souvenir da portare ad amici e parenti. Tra gli oggetti più acquistati figurano beni di lusso, come profumi, liquori e accessori.
Avendo come target commerciale il viaggiatore, il mercato dei duty-free sembra non conoscere crisi, con un giro di affari stimato intorno ai 28 miliardi di dollari, di cui la maggior parte rappresentata dalla vendita di alcolici.
Il primo duty-free è stato aperto nel 1947 nell’aeroporto di Shannon, in Irlanda.
Da allora, gli operatori duty-free si sono evoluti in vere e proprie multinazionali, con punti vendita sparsi in ogni angolo del globo. Basti pensare che attualmente sono solo 5 o 6 grosse aziende a spartirsi l’intero settore, dal momento che si tratta di un mercato in cui le realtà più grosse sono quelle che più facilmente riescono ad aggiudicarsi le gare di appalto, in virtù della capacità di offrire agli scali commissioni più alte.
Il meccanismo della vendita tax-free
Il motivo per cui i duty-free possono vendere merci non soggette a dazi è che i prodotti sugli scaffali non sono realmente entrati nel paese in cui sono commercializzati; il prodotto non transita presso alcun distributore nazionale, pertanto il prezzo non viene caricato del margine richiesto da questi.
Il vantaggio risiede dunque nella possibilità di fatturare i prodotti senza essere soggetti ad imposte statali e soprattutto potendo ridurre notevolmente i costi di distribuzione.
Per contro, gli operatori duty-free sono tenuti a pagare delle commissioni aeroportuali che spesso superano di gran lunga i dazi, in quanto costituiscono un’importante fonte di entrata per lo scalo.
Cittadini non UE
I viaggiatori che risiedono in un paese al di fuori dell’area UE, hanno diritto ad acquistare nei duty-free della zona UE. In questo caso essi pagheranno l’IVA al momento dell’acquisto e potranno richiedere il rimborso al momento dell’ingresso della merce nel paese estero.
Per avere diritto al rimborso, il viaggiatore deve avere la residenza in un paese al di fuori dell’UE, deve aver soggiornato per non oltre sei mesi all’interno dell’UE, deve aver acquistato la merce non più di tre mesi prima dell’esportazione, deve presentare un modulo fornito dal negozio dove è avvenuto l’acquisto e deve infine presentare il modulo debitamente compilato alla dogana nel momento in cui lascia l’UE.
Solo i beni destinati all’uso personale prevedono il rimborso.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).