Thalang RoadA 330 metri
Vecchia ed affascinante strada a Phuket.
Se avete intrapreso un viaggio che vi porta anche sulla particolare isola di Phuket, che con una superficie di circa 810 km2 è sicuramente una delle isole più vaste e popolate della Thailandia, dove le sue coste frastagliate e meravigliose sono meta ambita da molti, non potete farvi sfuggire l’occasione di visitare il museo Thai Hua.
Tendenzialmente, chi prenota una vacanza sull’isola di Phuket, tutto pensa fuorché a frequentarne i luoghi culturali. In linea di massima, i musei di quest’isola sono un po’ asettici e privi di storia, mentre Thai Hua è davvero particolare. L’edificio è antico, ma è stato recentemente ristrutturato. Fino a poco tempo fa era una scuola di lingua cinese, chiamata dapprima ‘Phuket Huabun School’, e poi ‘Ratjunhua School’, fino a quando ha ottenuto il suo nome attuale ‘Thai Hua'; ancora oggi in alcune sale si ravvisa l’antico utilizzo. Ad oggi è diventato uno spazio espositivo interessante, ben organizzato e fiore all’occhiello della cultura degli abitanti di Phuket.
Il museo Thai Hua va assolutamente visitato, anche perché si trova in una posizione ottimale per respirare la Phuket antica: Krabi road è proprio il centro storico di questa cittadina, che a prima vista potrebbe sembrare solo caotica e priva di basi storiche.
Tutt’altro, invece: se vi inoltrerete nelle vecchie strade capirete che molti fatti, avvenimenti, dissidi, sono accaduti proprio lì, ed il museo Thai Hua ne è la testimonianza diretta.
Percorrendo Krabi Road, vi ritroverete davanti l‘imponente entrata a tre archi. L’edificio, con più di dodici sale ed un bellissimo cortile interno, utile soprattutto nelle calde giornate estive, è aperto al pubblico ogni giorno, dalle 9.00 alle 17.00 e l’ingresso costa 200 Bath per tutti i visitatori stranieri. Agli oriundi viene applicato un prezzo minore.
Si tratta di un museo su due piani, con diversi cortometraggi in lingua thailandese e cinese, ma si possono comprendere con i sottotitoli in inglese (non chiedere l’italiano, non esageriamo!). La visita non dura molto ed è consigliabile anche ai più piccoli, in quanto per niente noiosa, e con tanti bottoni da pigiare, per i video e per l’ascolto.
Stanza per stanza, attraverserete la storia di Phuket, con la sua prima scuola cinese, gli edifici sino-portoghesi, usi e costumi, cerimonie tradizionali antiche, ma anche cenni sulla cucina tipica.
Non sconvolgetevi se ci sarà qualcosina da pagare all’ingresso: varcando quella soglia potrete davvero godere di uno spettacolo unico. Attenzione però: se volete scattare delle foto, dovrete versare un altro contributo alla cassa. Considerando l’ottimo stato delle sale e della conservazione generale del palazzo, il costo del biglietto non è così esoso, e non ve ne pentirete di certo.
Bassorilievi, statue, mobili ed oggetti antichi, costumi tradizionali, vettovaglie di un tempo, tutto questo e molto di più all’interno delle mura di Thai Hua; tante foto e immagini con la storia di quest’isola. Da sottolineare che nel 2008 questo palazzo è stato premiato da un’organizzazione importante chiamata “Siam Architect Association”, per il suo stato di eccezionale conservazione architettonica.
Il museo viene gestito dalla Kusonsongkhroh Foundation (conosciuta anche come Aka Lok Xian Kok), un ente a scopo benefico operante da moltissimi anni, fin dai tempi delle miniere di stagno, istituito da un gruppo di ricchi cinesi ivi insediati, inizialmente per dare una mano a tutti gli isolani, costruendo sia scuole che ospedali. La fondazione è attiva anche ai giorni nostri, ed esercita costantemente senza scopo di lucro.
Come vedete vale la pena far visita a Phuket, lungo Krabi Road, con il suo centro storico interessante, pregno di profumi antichi, con fermata obbligata al museo Thai Hua.
Questa splendida isola fino a pochi anni fa viveva solamente di miniere di stagno, gomma, attività di pesca, agricoltura e l’allevamento di succulenti gamberi. A metà degli anni ottanta è stata scoperta dal turismo di massa, anche se fortunatamente non è stata violata nella sua concezione originale, rimane ancora una meta esotica interessante che trasuda cultura e storia da ogni monumento, edifico, o spiaggia.
La costa è chiaramente un capolavoro della natura, ed il passaggio devastante del tremendo Tzunami del 2004, fortunatamente, non ha lasciato molti segni visibili, tranne che nei cuori di tutti noi.
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).