La moschea Eyup e la piazza.

Moschea Eyup

Se volete ripercorrere l’affascinante storia dell’Impero Ottomano anche attraverso il suo forte legame con la religione musulmana, vi consiglio di recarvi nello storico e celebre distretto di Eyup, situato a ovest del Corno d’Oro, oltre l’antica cinta muraria della città di Costantinopoli. Qui, si erge fiera la maestosa moschea barocca di Eyup Sultan.
In contrapposizione alla vivacità del quartiere in cui è collocata, animato da un piccolo bazar e dalle tantissime persone che qui si incontrano per stare all’aria aperta e rilassarsi, la moschea di Eyup rappresenta in assoluto il luogo più sacro di Istanbul e della religione musulmana. La sacralità di questo luogo deriva dal fatto che la moschea fu costruita sulla tomba di Halid bin Zeyd Ebu Eyyûb, conosciuto comunemente come Eyup Sultan, che fu portavoce del Profeta Maometto.

Ogni anno la moschea è visitata da folle di fedeli musulmani e pellegrini che si recano in questo luogo per meditare o pregare nella türbe, un cimitero sacro.
La moschea è, però, anche un luogo molto frequentato dai turisti grazie alla sua posizione che regala un panorama mozzafiato sulla città e sul Corno d’Oro.

La nascita della moschea 

La moschea fu costruita per onorare la morte di Eyup Sultan, avvenuta durante il primo assedio di Costantinopoli nel 668-669, mentre il fedele seguace di Maometto era al comando dell’esercito ottomano. Eyup Sultan era l’ultimo sopravvissuto all’interno della stretta cerchia di fedeli seguaci del Profeta Maometto e, dopo la morte, fu sepolto nella periferia della città. Nel 1453, quando la città fu conquistata dagli Ottomani sotto la guida di Maometto il Conquistatore, il sultano riportò alla luce il luogo di sepoltura di Eyup Sultan e diede il via ai lavori per la costruzione della moschea. La leggenda narra che la scoperta della tomba di Eyup durante la battaglia fu vista come un profezia che annunciava la vittoria dell’esercito ottomano. Per questo il luogo dove si trova la tomba di Eyup è considerato sacro non solo dal punto di vista religioso, ma anche sotto il profilo storico in quanto è stato il fattore determinante della supremazia dell’Impero.

Nel corso degli anni, nella zona vicino alla moschea cominciarono a sorgere numerosi cimiteri, sempre più estesi, in quanto essere seppelliti vicini a Eyup Sultan rappresentava un grande privilegio e onore per tutti i fedeli. Questo luogo era anche una significativa e splendida cornice per cerimonie e rituali molto importanti, come le incoronazioni, in cui il nuovo erede al trono riceveva in dono la Spada di Osman come simbolo della continuità della dinastia.

Nel 1766 la moschea fu però distrutta da un violento terremoto e successivamente ricostruita, perciò la moschea barocca che i turisti possono ammirare oggi non rispecchia l’originale.

Come arrivare

Se avete molto tempo a disposizione, trascorrete un pomeriggio a passeggio nel quartiere Eyup, visitando la moschea e il mausoleo, camminare o prendere il tram per raggiungere la cima della collina e godervi il panorama dall’alto seduti in uno dei tanti bar o ristoranti della zona.
Per arrivare al quartiere Eyup potete prendere gli autobus 399 B, C e D o uno dei traghetti che attraversano il Corno d’Oro. In alternativa potete prendere un taxi oppure prenotare uno dei tanti city tour che in poche ore vi condurranno nei principali luoghi di interesse elencati in precedenza.

Informazioni e mappa

Nome: Moschea Eyup

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By: ccarlstead By: Mark McElroy By: Harold Litwiler By: Harold Litwiler
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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