Monte Shosha
Situato a soli 30 minuti in autobus dalla città di Himeji, famosa per il suo castello, il Monte Shosha è un’ottima tappa per sfuggire al trambusto delle metropoli, immergendosi nel silenzio e nei profumi della natura che regala emozioni indimenticabili con i suoi caldi colori autunnali e nasconde templi antichi, divenuti set di film hollywoodiani. Facile da raggiungere, il Monte Shosha è perfetto da abbinare ad una visita al Castello di Himeji e alla città, e la sua altezza di appena 371 metri lo rende ideale per chi vuole fare un’escursione a piedi non troppo impegnativa. Complice la popolarità cinematografica, il Monte Shosha è una destinazione sempre più gettonata in quanto offre un mix di natura, trekking e cultura che di certo riesce a soddisfare ogni turista.
Il Tempio Engyoji
Il Monte Shosha è famoso soprattutto per ospitare il Tempio Engyoji, un complesso sacro dalla storia millenaria che colpisce i turisti per la sua atmosfera solenne e suggestiva. Il complesso è molto ampio e si estende su una grande superficie tra la foresta, vicino alla cima della montagna. Il modo più comodo e rapido per raggiungerlo è con la funivia che parte nei pressi della fermata del bus del Monte Shosha; una volta giunti in cima non vi resta che passeggiare per una decina di minuti per arrivare alla Porta Niomon che segna l’accesso al luogo sacro.
La storia di questo luogo, assieme al meraviglioso scenario naturale e all’architettura priva di tocchi moderni, dà la sensazione che il tempo qui si sia fermato e ci si ritrova come catapultati negli scenari del Giappone di un tempo, gli stessi immortalati dal film americano “L’ultimo samurai” che è stato parzialmente girato sul Monte Shosha, con alcune scene riprese nei tre edifici principali del tempio, chiamati Mitsunodo. In questo gruppo è compresa la sala principale di preghiera, Daikodo, l’edificio che ospita gli alloggi e le cucine dei monaci, chiamato Jikido, e infine la Jogyodo, una sala dedicata all’insegnamento e alle attività. A queste strutture, tutte realizzate in legno, si aggiungono altri edifici, tra cui la bellissima sala del tempio Maniden, che di certo cattura lo sguardo per la sua insolita posizione: poggia su dei pilastri, lungo una salita piuttosto ripida. Nella zona attorno al tempio ci sono vari punti di osservazione in cui fermarsi ad ammirare il paesaggio e la città di Himeji dall’alto, scattando bellissime fotografie. Se avete l’occasione di visitare il tempio in autunno, sicuramente troverete uno scenario ancora più magico, con il Tempio Engyoji avvolto dai colori caldi e fiammeggianti degli aceri che accrescono la bellezza di questo luogo. In primavera il tempio è un punto popolare per ammirare la fioritura degli alberi di ciliegio.
Nel tempio sono disponibili degli alloggi e pasti vegetariani per chi desidera dormire sul monte ed è possibile prendere parte a diverse attività, come la meditazione e la scrittura dei sutra.
Trekking sul Monte Shosha
Per i più avventurosi è possibile raggiungere la cima della montagna a piedi, salendo sul percorso di trekking che si snoda lungo il pendio. All’Ufficio di Informazione Turistica della città di Himeji e alla stazione ferroviaria troverete mappe e consigli per affrontare il sentiero che parte dalla fermata dell’autobus ai piedi del monte, accanto alla funivia. Il sentiero è ben segnalato, quindi non avrete difficoltà a trovarlo, e all’inizio del percorso troverete persino un punto in cui prendere in prestito dei bastoncini da trekking. Il sentiero non è comunque troppo ripido né difficoltoso e richiede circa 1-2 ore di passeggiata piacevole, perciò tutti possono affrontarlo tranquillamente. Tuttavia tenete presente che per la maggior parte del percorso si passa attraverso la foresta, quindi non avrete un’ottima visuale sul paesaggio circostante. Il sentiero alterna tratti sterrati con scalinate e avrete comunque modo di fermarvi in alcuni punti di sosta per riposare; la passeggiata termina alla stazione della funivia accanto al tempio, dove avrete modo di ritornare indietro in maniera più comoda e veloce.
L’origine del nome “Shosha”
Scritto con i caratteri kanji, il nome “shosha” lo si può scomporre nelle sillabe “sho” che significa “scrivere” e “sha” che invece significa “copiare”. Sin dal passato una delle attività più diffuse tra i monaci del tempio Engyoji era la scrittura dei sutra, che venivano copiati come esercizio di meditazione e devozione. E proprio in segno di rispetto a questa pratica importante del Buddismo, il monte ha preso il nome Shosha.
Come arrivare
Dal terminal dei bus situato di fronte alla stazione di Himeji o dalla fermata del Castello, prendete la linea di autobus n. 8 fino al capolinea “Mount Shosha Ropeway” a pochi passi dalla funivia del monte. Se avete intenzione di salire in funivia, vi consiglio di acquistare il biglietto combinato chiamato “Shoshazan Ropeway”, che include sia il viaggio andata e ritorno in autobus che il giro in funivia per un prezzo di 1.400 yen.
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Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).