Dettaglio di oggetti presenti in una stanza karaoke in Giappone.

Il Karaoke in Giappone

Cantare diverte e piace a tutti. Sotto la doccia, passeggiando, mentre si va al lavoro: cantare rilassa e aiuta a combattere lo stress, e non a caso sono sempre di più le compagnie di taxi che in tutto il mondo, soprattutto nelle grandi città, hanno installato un karaoke mobile in macchina permettendo ai passeggeri di cantare durante il tragitto, rendendo più piacevole la corsa anche per il tassista il quale si può ovviamente unire al coro.

Ma per cantare al karaoke non è necessario prendere un taxi: dopo la diffusione di questa forma di intrattenimento, che in Italia è avvenuta negli anni ’90, sono nati diversi bar-karaoke, videogiochi e programmi tv e su internet sono disponibili tantissimi siti su cui trovare le basi per esercitarsi e divertirsi a casa con gli amici o la famiglia. Sì, perché il karaoke piace a tutti, grandi e piccini, stonati e intonati. Ma com’è nato il karaoke?

Le origini del karaoke

Le origini di questa forma di intrattenimento non sono molto chiare e non esiste un vero e proprio inventore. Alcuni sostengono che la prima forma di karaoke sia comparsa in alcune serie televisive americane degli anni sessanta, in cui durante i pezzi cantati dai protagonisti passava in sovraimpressione il testo della canzone, permettendo così al pubblico di cantare da casa. Ma il primo apparecchio realizzato per il karaoke ha origini giapponesi e fu inventato dal musicista Daisuke Inoue, che ebbe l’idea in seguito alle tante richieste del pubblico di avere le registrazioni delle sue canzoni per poter imparare i testi e divertirsi a cantarle. Anche il termine karaoke deriva dalla lingua giapponese ed è stato coniato dalla fusione di due parole: “kara” (vuoto) e “oke” (orchestra).

Il karaoke in Giappone

A differenza dell’Italia, dove dopo un grande exploit iniziale si è perso un po’ di interesse verso questa forma di intrattenimento, in Giappone è tutt’oggi molto diffusa: nelle feste e cerimonie è ormai una prassi coinvolgere gli ospiti nel karaoke e in televisione ci sono tanti programmi che vedono personaggi famosi e sportivi  divertirsi a cantare le hit più celebri; ma per chi vuole cantare anche al di fuori delle occasioni speciali, in ogni città si trovano numerosi locali in cui cimentarsi nel karaoke, che però si svolge in maniera leggermente differente rispetto a come siamo abituati: la metodologia è sempre la stessa, poiché i clienti possono eseguire le proprie canzoni preferite con l’ausilio di basi musicali preregistrate e schermi su cui scorrono a tempo le parole delle canzoni, ma la particolarità è che in Giappone si canta all’interno di piccole stanze private, in compagnia di pochi amici o del partner, quindi anche chi non è proprio intonatissimo non rischia di fare “figuracce” di fronte a degli sconosciuti! Le stanze sono affittabili a ore o per tutta la serata e oltre a cantare, ovviamente è poi possibile rilassarsi cenando e bevendo in compagnia degli amici. Ma non crediate che sia solo una moda giovanile: in Giappone anche gli uomini d’affari scaricano le tensioni accumulate durante la giornata cantando al karaoke, che ormai è diventato parte integrante della cultura nipponica.

Il karaoke nel mondo e in Italia

Divenuto popolare in Giappone, il karaoke si diffuse poi, negli anni ottanta, in varie nazioni dell’Asia per poi raggiungere rapidamente anche altre parti del mondo; nei paesi occidentali però si usa cantare pubblicamente nei locali, contribuendo così anche al divertimento degli altri clienti che si limitano ad assistere a performance più o meno intonate; solo alcuni bar in grandi città hanno delle stanze private come avviene in Giappone. Il successo mise in moto anche l’industria, con la realizzazione di prodotti specifici, sia a livello professionale per le trasmissioni tv o per le band musicali, che amatoriale, destinati ad un uso privato nelle feste e cerimonie.

In Italia, il termine karaoke approdò negli anni novanta, con il successo dell’omonima trasmissione televisiva condotta da Fiorello. Il programma itinerante cambiava location ogni sera e si svolgeva  una vera e propria gara tra i concorrenti, con la premiazione di un vincitore decretato dal pubblico. Tra questi ci sono stati anche cantanti famosi, all’epoca sconosciuti. Il programma è stato poi interrotto nel 1995, ma dopo vent’anni, nella primavera del 2015, è tornato in onda con la conduzione di Pintus.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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