Jindaiji Daruma Festival
Ogni primavera le stradine che circondano il tempio di Jindaiji si animano in occasione del Daruma Festival; l’aria è pervasa dai profumi dei dolcetti e delle specialità gastronomiche locali, dalle note della musica tradizionale giapponese e dalle voci gioiose delle persone che passeggiano tra le bancarelle in cerca della propria bambola Daruma.
Cos’è la bambola Daruma?
La bambola Daruma è una sorta di portafortuna da tenere in casa o in ufficio e si presenta con un volto da uomo con barba e baffi e colorato di bianco. Tradizionalmente la bambola è di colore rosso, ma oggi potete vederne di diversi colori, ciascuno con un proprio significato: il giallo indica la ricchezza, il verde la salute e il nero gli affari. Ma a dominare le bancarelle sono soprattutto le bambole di colore rosso, poiché sono quelle maggiormente acquistate.
Una particolarità sono proprio gli occhi, i quali sono completamente bianchi e sferici: il motivo è che ogni occhio verrà decorato in seguito con un carattere indiano. Dopo aver acquistato la bambola, si usa portarla al santuario di Gansan-Daishi, dove i monaci dipingeranno con dell’inchiostro il primo occhio, quello sinistro, con un carattere che indica la parola “inizio”. Questo termine sancisce in sostanza l’inizio dell’anno durante il quale dovrebbe esaudirsi il desiderio che avete espresso o compiersi un progetto che state pianificando. Un anno dopo, infatti, i giapponesi ritornano al tempio per decorare anche il secondo occhio, che questa volta riporta il carattere “terminato” o “riuscito”. La bambola viene poi bruciata.
Ma il messaggio profondo della bambola Daruma è che bisogna lottare e non arrendersi mai per realizzare i propri obiettivi e desideri. Non basta esprimere un desiderio e affidarsi al Daruma affinché si esaudisca: per questo il Daruma ha una forma tonda, che gli permette di ritornare in piedi anche se viene spinta o se cade. Questa caratteristica simboleggia la determinazione e la perseveranza nel perseguire i propri obiettivi, oltre che la forza nel rialzarsi sempre dopo ogni caduta.
Non solo bambole al Daruma Festival
Oltre alle bambole, che occupano comunque gran parte delle bancarelle, gli stand vendono tanti altri oggetti e soprattutto street food. Si contano circa 300 bancarelle per quello che rappresenta di certo uno dei festival più grandi di Tokyo e anche uno dei più antichi: pensate che la prima edizione si svolse nel periodo Edo. Se vi viene fame potete fare uno spuntino negli stand che servono numerose specialità locali: troverete i soba dango (una sorta di gnocco di soba), i ravioli al vapore, un piatto agrodolce chiamato okonomiyaki che viene servito con uova e pancetta, pesce essiccato, i noodle e tanti snack e dolcetti, come l’imagawayaki, una cialda che viene farcita con una crema dolce di fagioli azuki o altre varianti dolce e salate, tra cui crema di formaggio, cioccolato, ec.c
Se volete evitare la folla e passeggiare più tranquillamente vi consiglio di arrivare al mattino presto. Qua e là si svolgono anche dei piccoli spettacoli che intrattengono i passanti e ad ogni ora, dalle 10:00 fino alle 16:00, si svolgono le preghiere presso il tempio.
Non perdetevi alle 14:00 il tradizionale rituale Hyakumi Kuyo, che prevede tè e dolcetti come offerta per Ganzan Daishi al termine di una processione religiosa. Vi consiglio inoltre di approfittare dell’occasione per visitare il tempio Jindanji.
Come arrivare
Il modo più semplice per arrivare è con la linea della metro Keio fino alla stazione di Chofu, da dove potete proseguire in autobus, con la linea 34, per circa 15 minuti fino all’ultima fermata, Jindaiji. Dalla fermata potete raggiungere il tempio a piedi in un paio di minuti.
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Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).