Dove dormire sull'Isola dei Pini
Le strutture presenti e le loro differenze.
È stata definita “l’isola più vicina al paradiso” e non è difficile capire perché: è sormontata da pini altissimi che fanno da cornice a spiagge di sabbia bianca finissima, quasi impalpabile, lambita da un mare cristallino e ricco di coralli. Un luogo la cui bellezza è difficile da descrivere e talvolta nemmeno l’immaginazione è sufficiente a dipingerla meglio di come sia nella realtà. La sua lontananza geografica dal mondo la rende, come l’arcipelago di cui fa parte, una meta poco conosciuta, ma che vale assolutamente la pena di scoprire se amate la natura, il mare e i paesaggi unici. Si trova a soli 60 km a sudest di Nouméa, la capitale della Nuova Caledonia, ed è indicata sia per un’escursione giornaliera che per una visita di più giorni, cosa che vi consiglio in quanto consente di esplorare meglio le meraviglie dell’Isola dei Pini.
Come si può intuire il nome deriva dai tantissimi pini alti quasi 60 metri che dominano il paesaggio e che impressionarono talmente tanto James Cook che fu proprio lui a dare questo nome all’isola quando la scoprì, nel 1774. Una delle particolarità di questi pini è che affondano le radici proprio nella sabbia, a pochi passi dal mare.
Le strutture presenti e le loro differenze.
Le attrazioni più importanti dell’Isola dei Pini sono sicuramente le sue meravigliosi baie e spiagge, ma trovate anche antiche rovine e la piccola cittadina di Vao, l’unico vero paese dell’isola. Eccovi alcuni spunti per sapere cosa vedere e quali attività fare:
Sono tra le più belle dell’Isola dei Pini e si trovano una accanto all’altra nell’estremità sud-occidentale dell’isola; entrambe offrono un paesaggio idilliaco, dominato da una sabbia bianca che si affaccia su un mare color turchese popolato da pesci coloratissimi. Kuto Beach è una lingua di sabbia lunga oltre un chilometro che dà vita ad un’ampia baia; da qui partono crociere ed escursioni a bordo delle tipiche piroghe (tradizionale imbarcazione in legno) e accanto alla spiaggia trovate alcuni resort in cui alloggiare. Al calar del sole, vi consiglio una passeggiata lungo la spiaggia per godervi le splendide luci del tramonto sul mare. La spiaggia di Kanumera, simile nel paesaggio a quella di Kuto, è più piccola ed è perfetta per gli amanti dello snorkeling grazie alle sue acque calme e trasparenti. L’attrazione principale di questa spiaggia è però il Rocher di Kanumera, una formazione rocciosa che emerge dall’acqua ed è collegata alla terraferma da una fine striscia di sabbia.
Sul versante opposto alle due spiagge, lungo la costa sud-orientale, non troppo distante da Vao, si trova invece l’incantevole baia di Upi, un luogo spettacolare. Le acque sono ricche di coralli e dal mare spuntano qua e là formazioni rocciose ricoperte di vegetazione, che sembrano quasi in equilibrio sull’acqua e danno vita ad un percorso spettacolare, da fare a bordo delle tradizionali piroghe, partendo dalla spiaggia di St. Joseph. Da qui in circa 40 minuti a piedi si raggiunge la località di Oro, con la sua splendida piscina naturale, il luogo forse più bello dell’isola.
Facilmente raggiungibile attraverso un sentiero che costeggia la costa, la baia di Oro è di una bellezza rara: spiagge di sabbia candida delimitate dai pini e acque incredibilmente limpide, in una piscina naturale tra i coralli dove nuotano migliaia di pesci tropicali colorati che danno l’impressione di trovarsi in un acquario naturale.
Il piccolo villaggio di Vao, situato nella punta meridionale dell’Isola dei Pini, è il più grande centro abitato dell’isola e qui si trovano alcuni servizi, come un piccolo ospedale, il municipio, la posta, caffetterie, ristorantini, negozi e un vivace mercato settimanale. Tra le cose più interessanti da visitare c’è una chiesetta risalente al 1860 che ospita alcune sculture in legno. Accanto alla cittadina c’è una collinetta su cui sorge una piccola cappella: potete salirci per ammirare lo splendido panorama sulla costa.
Guardando oggi l’Isola dei Pini è difficile immaginarla come un luogo di sofferenza, invece quest’isola ha alle spalle un triste passato penitenziario, testimoniato dalle antiche rovine di una prigione nell’interno dell’isola, a Ouro, non molto lontano dalla zona di Kuto. La colonia penitenziaria fu creata dalla Francia nel 1872 che vi deportò migliaia di prigionieri fino alla fine del 1800; accanto ai resti delle prigioni si può vedere anche il cimitero dei deportati, con 230 tombe anonime.
Tra le escursioni più belle da fare c’è una passeggiata di circa un’ora che permette di arrivare alla cima più alta dell’isola, il Pic N’ga, che supera di poco i 260 metri d’altezza. Si raggiunge attraverso un bellissimo sentiero che comincia nei pressi di Kuto e passa attraverso splendidi scenari naturali. Il sentiero è adatto a tutti, solo nell’ultimo tratto diventa un po’ ripido, ma in generale non è troppo difficoltoso. In compenso sarete ripagati dalla vista: dal Pic N’ga vedrete un panorama mozzafiato dell’Isola dei Pini.
Un’altra delle escursioni che appassionano i turisti sono quelle nelle grotte e caverne dell’Isola dei Pini. La più famosa è quella della Regina Ortensia, situata nel cuore dell’isola vicino all’aeroporto, nella località di Oumagne. Immersa nella vegetazione tropicale, è attraversata da un ruscello ed offre uno scenario suggestivo, con numerose formazioni calcaree e un ingresso impreziosito da piante, in particolare felci. La baia di Ouaméo è un punto di partenza molto popolare tra i sub: l’isola dei Pini è il luogo ideale per le immersioni e oltre ai coralli spettacolari, avrete l’opportunità di avvistare squali, tonni e barracuda giganti. A breve distanza sorge anche il piccolo villaggio di Ouaméo, dove potrete vedere all’opera abili artigiani mentre costruiscono le imbarcazioni.
Per raggiungere l’Isola dei Pini avete due alternative:
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).