Hokusai
Katsushika Hokusai è stato un noto artista nipponico, pittore del periodo Edo ed autore della Ukiyo-e, un tipo di stampa realizzata su blocchi di legno tipica di questo periodo artistico. Pochi sanno che l’opera di questo grande artista nipponico è stata ispiratrice per molti artisti ottocenteschi di notevole fama, come l’impressionista Claude Monet ed anche un post-impressionista come Vincent Van Gogh.
Già da questo si capisce l’importanza che questo artista ha avuto per l’arte ottocentesca e non solo per la dimensione artistica nipponica. Oltre ad essere pittore Katsushika Hokusai fu anche incisore. Nel suo percorso artistico ha subito l’influenza di pittori del calobro di Sesshu. Tra i suoi lavori di pregio troviamo la famosa serie xilografica della Trentasei vedute del monte Fuji che è comprensiva anche di una stampa molto famosa del 1820 dal titolo La grande onda di Kanagawa.
La nascita
Nato a Edo nel 1760, l’odierna Tokyo, forse figlio di un artigiano. Alcune notizie intorno alla sua nascita non sono certe, per esempio non se ne conosce con certezza il giorno. Si pensa che il suo nome d’origine fosse Tokitarō. Si pensa che il padre possa essere Nakajima Ise. Di sicuro si sa che Nakajima Ise non fece mai di Katsushika Hokusai il suo erede diretto quindi è probabile che la madre fosse una concubina. Il piccolo Katsushika Hokusai inizia a dipingere molto presto, intorno ai sei anni circa e apprende forse l’arte dal padre che con la costruzione di specchi affiancava anche il design e l’abbellimento di questi.
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I suoi tanti nomi
Katsushika Hokusai è conosciuto con circa una trentina di nomi. È pratica molto diffusa infatti in Giappone che gli artisti cambino nome a seconda del loro periodo. Nonostante esista questa pratica però Katsushika Hokusai batte tutti i record configurandosi come l’artista conosciuto con più nomi in vita. La presenza di questi nomi associati ad un dato periodo artistico è di certo utile a posteriori per tracciare un quadro delle sue fasi artistiche.
Vita ed influenze artistiche
Quando compì 12 anni il padre lo mandò a lavorare in libreria. Era usanza delle classi medie giapponesi infatti intrattenersi nella lettura dei libri su blocchi di legno incisi. Già a 14 anni Katsushika Hokusai intagliava benissimo il legno tanto che a 18 anni entrò a far parte dello studio di Katsukawa Shunsho, un noto artista di stampe a colori, disegnatore e pittore. Shunsho era un tipico artista di ukiyo-e, lo stile di stampe su blocchi di legno dipinti che avrebbe poi influenzato Hokusai. Lo stile di Katsukawa Shunsho si era però concentrato su immagini di donne e sulle immagini del Kakubi.
Il suo primo “nome”
Nello studio di Katsukawa Shunsho Katsushika Hokusai ebbe il suo primo nome. Fu infatti chiamato dal maestro “Shunrō“. Con questo soprannome sono conosciute le sue prime stampe nel 1779. I suoi primi lavori rappresentavano un soggetto caro allo studio di Katsukawa Shunsho ovvero una serie di immagini di attori Kabuki. Durante questo periodo nello studio di Katsukawa Shunsho, Hokusai ebbe il suo primo matrimonio di cui si sa ben poco solo che la prima moglie morì molto presto nel 1790. Il secondo matrimonio fu celebrato nel 1797. Da entrambi i matrimoni in tutto ebbe cinque figli, due maschi e tre femmine, delle femmine la più giovane Sakae, anche conosciuta come Oi, è diventata un’artista. Nel 1793 morì anche il maestro Shunsho, fu allora che Hokusai iniziò ad interessarsi ad altri stili d’arte. Si interessò in particolare allo stile europeo di cui acquisì la tecnica delle incisioni olandesi e francesi. Dopo la morte del maestro Hokusai fu espulso dalla scuola. Il principale discepolo di Shunsho chiamato Shunkō forse lo espulse per le sue frequentazioni con la scuola rivale di Kano. Come Katsushika Hokusai ha più spesso dichiarato è stato proprio l’imbarazzo per essere stato espulso dalla scuola da Shunkō a motivare la sua ispirazione artistica.
Abbandono della scuola di Shunsho e l’evoluzione
Hokusai è famoso nel mondo per le 36 vedute che sono il frutto di una sua personale ossessione con il monte Fuji. I critici d’arte concordano con il ritenere che se c’è un lavoro che ha fatto conoscere il nome di Katsushika Hokusai all’estero sono proprio le 36 vedute, una serie di stampe che ha come protagonista il monte Fuji in ogni sua sfaccettatura. All’estero però l’artista è di certo conosciuto per la xilografia su La grande onda di Kanagawa. Ma vediamo come è arrivato ad avere tutto questo successo dopo l’espulsione dalla scuola di Shunsho che gli costò grande imbarazzo ma anche grande ispirazione.
Hokusai iniziò con l’andare controcorrente e cambiare i soggetti delle sue opere distaccandosi dai tradizionali soggetti dell’ ukiyo-e, niente più cortigiane ed attori quindi ma bensì paesaggi, scene di vita quotidiana in Giappone a tutti i livelli sociali. Ciò ha rappresentato un originale passo in avanti nella sua carriera. A questo periodo è possibile ascrivere la serie dei Fuochi d’artificio a Ryogoku Ponte, serie ispirata a questo nuovo modo di interessarsi al mondo, la serie risale al 1790.
La carriera di Hokusai decolla
Oltre alla scuola di Shunsho nella vita di Hokusai ci fu un’altra scuola molto importante la scuola di Tawaraya da cui Hokusai prende il nome di Tawaraya Sori, altro nome che lo identifica in Giappone. In questo periodo più che illustratore Hokusai si fa conoscere come pittore con la produzione di molti quadri della serie Surimono e di illustrazioni per Kyoka Ehon un libro illustrato che contiene poesie umoristiche nipponiche. Al 1798 si ascrive un altro nome di Hokusai, infatti inizia a farsi chiamate Hokusai Tomisa poiché si libera da tutte le sue influenze scolastiche, si allontana anche da questa scuola e inizia la sua carriera in maniera libera ed indipendente.
Al 1800 è possibile ascrivere la sua crescita professionale in direzioni diverse dal ritratto canonico ed adotta il nome con cui è stato poi più conosciuto Katsushika Hokusai, il nome che si riferisce ad Edo il luogo in cui è nato. In questo stesso periodo inizia a dipingere una serie di luoghi interessanti come le Otto vedute di Edo ed inizia ad insegnare ad alcuni allievi attirati dal suo stile. In tutto nel corso della sua vita avrà solo una cinquantina di discepoli.
Il primo decennio del 1800
Nel primo decennio del 1800 la sua carriera esplode, diviene sempre più celebre per le sue opere. Nel 1804 piacque molto al festival di Tokyo il ritratto di un sacerdote buddista, Daruma, il ritratto alto 180 metri è stato realizzato con una scopa e secchi ricolmi di inchiostro. Intorno alla figura di Katsushika Hokusai si sono poi create una serie di leggende. Una vuole che l’artista fu invitato alla corte di Iyenari Sho gun per confrontarsi con un altro artista. Katsushika Hokusai creò un dipinto alla presenza dello Shogun, la sua opera consisteva nel dipingere una curva blu su carta e poi realizzò delle foglie rosse con le zampe di un pollo che erano state intinte nella vernice rossa. Il dipinto doveva rappresentare il fiume Tatsuta che aveva sulla sua superficie foglie d’acero rosse che galleggiavano. Con quest’idea Katsushika Hokusai vinse la competizione.
Nel 1807 Katsushika Hokusai collabora Takizawa Bakin un famoso romanziere per una serie di libri illustrati che però non ebbe fortuna. Di fatti i due non andavano d’accordo ed il progetto tramontò dopo il quarto libro. L’editore tra i due scelse di mantenere Katsushika Hokusai per il suo progetto di illustrazione. Da quest’episodio è chiaro il fatto che in questo periodo in Giappone sono fondamentali le illustrazioni nelle opere a stampa.
L’età adulta
Giunto al 1811, Katsushika Hokusai ha ormai 51 anni e cambia nome per l’ennesima volta, viene infatti chiamato Taito. A questo periodo è possibile ascrivere il manga di Hokusai e i vari etehon, ovvero i manuali d’arte. Il primo libro di Katsushika Hokusai è stato pubblicato nel 1814 e rappresenta il modo per fare manga, disegni e soprattutto caricature. Questa prima opera ha poi influenzato il fumetto moderno. Nel 1820 vengono poi pubblicati 12 libri sui manga e successivamente dopo la morte altri tre. Tutti questi volumi rappresentano illustrazioni di animali, persone e figure religiose che hanno a che fare con la quotidianità, personaggi molto popolari a quel tempo che vengono ritratte con sfumature grottesche e caricaturali.
Katsushika Hokusai cambia ancora nome nel 1820 e diviene Iitsu, questo cambiamento è preludio di un periodo felice con cui verrà conosciuto in tutto il Giappone. Per la fama all’estero bisognerà aspettare dopo la sua morte. Anche se era famoso in Giappone infatti sappiamo che questo paese ha la caratteristica di essere isolato geograficamente. È in questo periodo che Katsushika Hokusai ossessionato dal monte Fuji ne dipinge le 36 vedute del monte Katsushika Hokusai, tra cui la famosa grande onda di Kanagawa. Questa serie divenuta famosissima è stato poi arricchita da altre dieci stampe.
Oltre a queste famose vedute Katsushika Hokusai ha prodotto altre stampe che rappresentano un tour delle cascate delle province con insoliti ponti. A questa fase si ascrivono anche una serie di riproduzioni di fiori ed uccelli.
L’età tarda e la morte
Dal 1834 Katsushika Hokusai è conosciuto con il nome di Gakyō Rojin Manji. In questo periodo Hokusai produce le 100 vedute del monte Fiji, un’altra serie paesaggistica molto significativa.
Della sua vita scrisse di aver fatto bene ma se il cielo gli avesse regalato altri cinque o dieci anni in più sarebbe potuto diventare un vero pittore. Morì nel 1849, un’intera vita dedicata all’arte.
Influenze artistiche nell’Europa ottocentesca
Nonostante la sua lunga carriera le opere più significative di Hokusai si ricordano dopo che ha compiuto 60 anni. L’opera più importante è la serie delle trentasei vedute del monte Fuji che in realtà si compone di ben 46 stampe. È stato il responsabile della trasformazione della ukiyo-e da uno stile legato all’ambiente cortigiano ad una forma d’arte che si concentra sul creato e sulle mille sfumature della natura. L’ossessione per il monte Fuji ha ispirato tantissimi artisti ottocenteschi soprattutto dopo la morte di Hokusai. A fine secolo in Francia si sperimentava l’impressionismo e le visioni di Hokusai della natura ispirarono i temi di Monet, Degas, Gauguin, Klimt, Manet, Van Gogh e Renoir.
Immagini
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Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).