Hikikomori
Si dice che circa 50,000 persone in Giappone sono hikikomori, cioè vivono rinchiusi nella propria stanza senza fare niente da mattina a sera e vivono mantenuti dai genitori. Queste sono stime molto prudenti, in realtà sono molti di più e potrebbero essere tra i 100,000 e i 300,000.
Sono persone che un bel giorno decidono di isolarsi dal resto del mondo e passano le giornate dormendo, guardando la TV, navigando su internet e facendo qualche hobby. Non hanno amici e mangiano quello che i genitori portano loro in camera.
Molto raramente escono di casa, ma solo per andare in un conbini per acquistare qualcosa da mangiare o più raramente per andare in un negozio per acquistare qualcosa.
Questa condizione può durare solo qualche mese ma spesso dura anche 15-20 anni. E’ una situazione assurda e drammatica e il governo giapponese ha già detto che nel 2030 quando molti genitori moriranno per gli hikikomori ci sarà un difficilissimo reinserimento sociale dato che avranno una certa età e dovranno trovare un lavoro, il che sarà quasi impossibile.
Le cause
Come per tutte le condizioni di disagio non c’è solo una causa. Si dice che alcuni lo diventano a causa del comportamento troppo protettivo o menefreghista dei genitori, per colpa dei padri troppo occupati con il lavoro, per via della pressione del mondo scolastico giapponese, per colpa del bullismo o semplicemente per una crisi adolescenziale che da soli non riescono a risolvere.
Molti hikikomori sono depressi e soffrono del disturbo ossessivo compulsivo.
Diversi dai mammoni italiani?
I giapponesi hanno lo stereotipo che gli italiani sono dei mammoni. Certo non è uno stereotipo del tutto sbagliato, io sono andato a vivere da solo intorno ai 22 anni ma non è raro vedere italiani di 30-40 anni che vivono con la mamma.
Di mammoni in Italia ce ne sono tanti, a causa dei problemi nel trovare un buon lavoro, a causa del costo della vita o spesso a causa del fatto che fa comodo trovare tutto lavato, stirato e un piatto caldo sempre pronto.
I mammoni italiani sono tantissimi e non sono una piccola percentuale come lo sono gli hikikomori. Quando un giapponese vi fa notare lo stereotipo degli italiani mammoni fate notare loro che “noi” almeno andiamo al lavoro e ci comportiamo da persone normali pur vivendo coi genitori mentre in Giappone gli hikikomori non sono un numero poi tanto ristretto e oltre a vivere alle spalle dei genitori stanno rinchiusi in una stanza senza dare alcun contributo alla società.
Il caso di Takashi Kotegawa
Molti Hikikomori eccellono in alcune cose, a volte futili a volte no, come nel caso di Takashi Kotegawa, un hikikomori che con un piccolissimo investimento è diventato milionario acquistando e vendendo titoli di borsa stando nella sua camera dove si era rinchiuso.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).