Festival vegetariano di Phuket
Uno dei più affascinanti eventi della cultura cinese (in Thailandia) è sicuramente il Festival vegetariano di Phuket, che si tiene ogni anno nel mese di ottobre per celebrare l’antica credenza popolare secondo cui l’astinenza dalla carne e altre sostanze possa portare salute al corpo e alla mente.
Le origini
Le origini di questo evento non sono chiare, ma vengono solamente ricondotte ad una sorta di leggenda riguardante una compagnia d’opera itinerante che si ammalò durante un’esibizione.
Nel 1825 Praya Jerm, governatore di Thalang, decise di spostare la città principale da Ta Reua a Get-Hoe. Qui era presente una comunità di minatori, per cui una compagnia itinerante venne ad esibirsi dalla Cina. Essendo un posto selvaggio e prevalentemente coperto dalla giungla, era facile ammalarsi e questo è ciò che accadde alla compagnia. Per questo motivo seguirono una dieta vegetariana in onore degli dei e così riuscirono miracolosamente a guarire. Questa è la leggenda da cui si origina la tradizione del festival vegetariano: inizia la prima sera del nono mese lnare e continua fino alla nona, con lo scopo di attrarre la fortuna sia ai singoli individui che all’intera comunità.
Il festival e le cerimonie
Uno degli aspetti più interessanti del festival è costituito dalle numerose cerimonie svolte per invocare gli dei, durante le quali si assiste ai più strani riti: camminata sui carboni ardenti e torture di vario tipo sono ciò che devono subire gli eletti che si ritiene possano fare da intermediari tra il popolo e gli dei. Secondo la tradizione, sottoponendosi a queste torture si otterrà la protezione degli dei. Tuttavia, si tratta di rituali estremamente pericolosi che hanno spesso causato numerosi feriti e, in casi più rari, morti. Tutte le cerimonie hanno come scopo l’invocazione degli dei e si svolgono nei pressi dei sei tempi principali di Phuket.
La prima sera viene innalzato il Palo delle Lanterne per informare gli dei dell’imminente inizio dei festeggiamenti e invitarli a partecipare. Si tratta di un palo alto tre metri che Shiva, il dio Hindu, usa per scendere sulla terra. Nei giorni successivi tutta la comunità si reca al tempio per fare offerte di cibo e bevande oltre che per accendere candele intorno alle immagini dei vari dei. Vengono inoltre svolte diverse processioni in cui vengono fatte sfilare le raffigurazioni degli dei.
Gli edifici religiosi coinvolti sono tantissimi e di diverse dimensioni: si consiglia ai turisti che vogliono vivere al meglio questa esperienza di visitare i principali templi, tra cui i cinque più antichi del paese.
Secondo la tradizione, il festival viene celebrato durante i primi giorni del nono mese lunare cinese e in questo periodo i partecipanti sono tenuti a seguire alcuni principi: accurata pulizia del corpo, pulizia degli utensili della cucina, indossare abiti bianchi, avere un comportamento corretto, non mangiare la carne, astinenza sessuale e dagli alcolici. Persone in lutto e le donne incinte o con le mestruazioni non possono partecipare alle cerimonie.
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Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).