Farsi ospitare a New York
La Grande Mela è il sogno di molti ma sono in tanti a rinunciarvi per via dei costi elevati, soprattutto per quanto riguarda l’alloggio: è risaputo che persino gli stesso newyorchesi siano soliti lamentarsi del costo degli affitti! Anche chi resta a New York una sola settimana o due si renderà presto conto che la spesa dell’hotel o dell’appartamento è quella che maggiormente incide sul costo della vacanza e per poter ridurre i costi si è spesso costretti a cercare scomode soluzioni lontano dal centro. Ma è possibile riuscire a farsi ospitare a New York e quindi evitare di pagare l’alloggio? Alcune soluzioni esistono e anche se a volte richiedono un po’ di organizzazione e ricerca, potrebbe essere utile per chi ha un budget ridotto e può così sfruttare al meglio la propria vacanza a New York. Farsi ospitare non è solo un modo per risparmiare: così facendo sarete in contatto con una famiglia del posto e avrete l’opportunità di immergervi appieno nella cultura locale. Se siete curiosi di sapere come farvi ospitare a New York eccovi alcune alternative.
Couchsurfing
È il sito più famoso per farsi ospitare non solo a New York, ma in tantissime destinazioni in tutto sul mondo. Ovviamente è più semplice per chi si ferma per un breve periodo e viaggia da solo o in coppia perché la sistemazione può essere un semplice divano o un letto, quindi è indispensabile adattarsi. Dovete registrarvi al sito e creare un vostro profilo cercando poi l’host più adatto a voi in base a vari criteri, come età, hobbies e gusti. Un consiglio: cercate un host che abbia un appartamento vicino al centro e alla stazione della metro e, per una questione di maggiore sicurezza, optate per persone che abbiano già recensioni positive di altri ospiti.
House-pet sitting
L’house sitting è molto in voga sia in America che in Inghilterra, dove i proprietari che si assentano da casa per brevi o lunghi periodi offrono ospitalità ai viaggiatori a volte in cambio di un piccolo aiuto con gli animali domestici o semplicemente chiedendo di tenere in ordine la casa e ritirare la posta. L’iscrizione ha un piccolo costo ed è un sistema che richiede tempo per mandare le varie application e flessibilità perché dovete adattarvi al periodo richiesto dalla famiglia ospitante.
TalkTalkBnb
Uno dei più recenti siti nati per farsi ospitare e conoscere la cultura locale, TalkTalkBnb sta riscuotendo un enorme successo grazie all’idea di far incontrare persone del posto, gli ospitanti, che desiderano praticare una lingua straniera e i viaggiatori, che ricevono alloggio gratis in cambio di conversazioni nella propria lingua! Non dovete fare un corso di lingua a chi vi ospita ma le conversazioni avvengono in maniera informale, durante la cena o un’uscita insieme. Il sito mette a disposizione anche la formula “Women Only” pensata per le donne che preferiscono farsi ospitare solo da altre donne.
BeWelcome, The Hospitaliy Club
BeWelcome e The Hospitality Club sono due community nate per dare e ricevere ospitalità in tutto il mondo senza ricevere nulla in cambio se non una bellissima amicizia! Sono entrambi gratuiti e vi basta creare un profilo per mettervi alla ricerca del vostro host ideale.
Workaway e HelpStay
Questi siti di scambio culturale/volontariato sono ottimi in particolare per chi pensa di soggiornare un lungo periodo, magari per fare un corso di inglese, perché vi consentono di trovare un alloggio gratis in cambio di un piccolo aiuto in casa. A volte capita che a mettere gli annunci siano ostelli in cerca di tuttofare o famiglie che necessitano di aiuto con i bambini o con la casa.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).