Ernia al disco nei cani
L’ernia del disco è una lesione che limita la mobilità di un cane. La colonna vertebrale è composta da singole ossa chiamate vertebre, intervallate da piccoli dischi che assorbono gli urti e impediscono che le ossa si sfreghino l’una con l’altra. Talvolta i dischi possono rompersi, gonfiarsi o deteriorarsi, portando così ad un trauma alla colonna vertebrale, oltre che ad ulteriori problemi agli arti e alle anche.
La mia esperienza personale col mio cane
Prima di parlarvi in generale dell’ernia al disco nel cane vi vorrei raccontare la mia esperienza personale con Frankie, il nostro bassotto. Penso che conoscere le esperienze di chi ha già vissuto con questo problema sia molto utile.
Un giorno io e mia moglie siamo tornati a casa, il nostro bassotto Frankie, di 4 anni, ha iniziato a farci le feste e correre per casa come sempre. Dopo 30 secondi non l’abbiamo più sentito e si era rifugiato in bagno, siamo andati lì ed aveva la faccia triste, come se stesse male. Abbiamo pensato ad un mal di pancia o qualche problema simile perché poco prima stava correndo allegramente, invece abbiamo notato che non riusciva più a camminare bene ed era un po’ gobbo. E’ successo nel giro di pochissimi istanti!
Abbiamo chiamato il veterinario e dopo poche ore siamo andati a fare una visita. Ci ha confermato che probabilmente si trattava di un ernia al disco; già un anno prima in una lastra il veterinario aveva notato una calcificazione, che poi si è trasformata in ernia.
Ha prescritto del cortisone per qualche giorno in attesa di un appuntamento con un ortopedico specializzato in piccoli animali.
Dopo 4-5 giorni abbiamo incontrato quest altro medico che ha fatto un esame neurologico, fondamentalmente ha premuto le zampe del cane con una specie di “forbice” (che non taglia però!) per vedere se aveva sensibilità oppure no, e leggermente ne aveva. La sua diagnosi è stata che da una scala da 1 a 5, dove 1 è un ernia poco importante e 5 è la paralisi, il nostro cane aveva un grado 3.
Lo stesso giorno ci ha proposto di fare una mielografia: praticamente dopo aver fatto l’anestesia al cane è stato iniettato nella schiena un liquido di contrasto che con una radiografia ha permesso di evidenziare molto bene l’ernia del cane e saper esattamente dove agire chirurgicamente.
La mielografia non è sempre sufficiente e talvolta bisogna fare anche una risonanza magnetica, cosa che non è stata necessaria nel nostro caso. La mielografia ci è costata 250Euro mentre la risonanza, fatta in un centro specializzato, sarebbe costata almeno 600-700Euro.
Abbiamo preso quindi l’appuntamento per l’operazione chirurgica per la settimana seguente. Il giorno seguente alla mielografia il cane è peggiorato moltissimo, perdendo completamente sensibilità alle zampe posteriori; questo è successo probabilmente perché il liquido iniettato ha compresso ulteriormente le vertebre, interrompendo il passaggio del midollo.
La settimana seguente è stata fatta l’operazione, il costo è stato di 1000Euro. Ci è stato detto che è andato tutto a meraviglia. Frankie fin dal primo giorno ha ottenuto miglioramenti, anche grazie alla fisioterapia che facciamo quotidianamente a casa.
Sia i primi giorni in attesa dell’operazione sia nei giorni successivi il cane l’abbiamo tenuto 24 ore al giorno nel trasportino, senza muoverlo praticamente mai. Solo dopo 10 giorni circa dall’operazione l’abbiamo portato qualche volta fuori dal trasportino.
Per fare i bisogni ha sporcato spesso nel trasportino, ma più volte al giorno lo mettiamo su un “tappetino assorbente” dove può fare i suoi bisogni. I primi giorni lo abbiamo aiutato premendogli la pancia, ma ora ce la fa da solo.
Ora, dopo 3 settimane dall’intervento, riesce per qualche secondo a stare in piedi con le zampe posteriori…speriamo bene per il futuro! Sicuramente vi farò sapere come andrà.
Consigli
Se sospettate che il cane abbia un’ernia vi do alcuni consigli:
- Agite in fretta: frasi come “vediamo se migliora” o “domani starà meglio” non sono tollerabili. Bisogna andare subito dal veterinario.
- Non abbiate paura di spendere: se volete bene al vostro cane, 1000 o 2000Euro per curarlo li trovate, non trovate storie. Oppure fate un prestito e ridate 50Euro al mese.
- Fate fisioterapia ogni giorno: dopo l’operazione il cane ha bisogno di fare movimento. Seguite i consigli del veterinario però dedicate tutto il tempo possibile per gli esercizi. I primi giorni basteranno 3 volte da 10 minuti ciascuna, per poi arrivare anche a 3 volte da 1 ora ciascuna.
Ora dopo questa mia esperienza personale vi voglio parlare dell’ernia nei cani e di varie cose importanti da sapere.
L’ernia del disco nei bassotti
Ogni razza canina può sviluppare un’ernia del disco, tuttavia si è scoperto che alcune razze risultano più predisposte, ossia quelle di taglia piccola, in particolare bassotti e pechinesi. Pare che addirittura un bassotto ogni quattro sviluppi con buona probabilità dei problemi alla colonna vertebrale nel corso della propria vita, in particolare a partire dai 6-7 anni di età. Tra tutte le razze canine, i bassotti sono particolarmente sensibili a questa disfunzione a causa della morfologia del loro corpo, che favorisce una situazione di stress sulla colonna vertebrale. Questa razza tende inoltre ad essere molto attiva, il che aumenta ulteriormente il rischio di lesioni.
Come riconoscere i sintomi
Nelle fasi iniziali di un’ ernia del disco, il sintomo più significativo è il dolore, che tuttavia in un cane può essere difficile da interpretare; se al dolore si aggiunge un’improvvisa mancanza di appetito, una ridotta capacità motoria e dei lamenti associati a certi movimenti come la corsa e il salto, è il caso di procedere con i dovuti accertamenti, portando immediatamente il proprio cane dal veterinario.
Quando l’ernia del disco è in stato avanzato si noterà che la schiena dell’animale tende ad assume re una forma innaturale e, nel caso dei bassotti, la testa verrà tenuta più bassa rispetto al solito, questo per far fronte allo stress che l’ernia apporta alla zona del collo. Uno dei segni della malattia del disco cervicale è proprio il dolore al collo: i cani affetti da questa patologia mostrano riluttanza a muoverlo, incapacità di abbassare la testa per mangiare o bere e lamenti acuti quando si tenta di toccargli questa parte. Un altro campanello d’allarme è da individuare quando l’animale cammina con la schiena inarcata, una posizione purtroppo troppo spesso erroneamente interpretata come un normale mal di schiena.
Cure
Il primo passo è quello di procedere ad un accurato esame neurologico, utile per effettuare una prognosi circa l’entità del problema e il tipo di terapia da somministrare. Il problema dell’ernia del disco si risolve in genere con un intervento chirurgico, tuttavia riposo e calore (ad esempio gli impacchi caldi) possono attenuare il gonfiore, anche in concomitanza con la somministrazione di farmaci.
Se l’ernia del disco colpisce la capacità di muoversi, il veterinario può raccomandare un’apposita terapia fisica, utile per prevenire lesioni secondarie e insegnare al cane come muoversi senza provare dolore.
Ernia di tipo 1
L’ernia del disco di tipo 1 interessa soprattutto le seguenti razze: bassotto, basset hound, beagle, cocker spaniel, pechinese, shih-tzu, yorkshire. In questi soggetti la degenerazione discale è precoce, con progressiva perdita del contenuto acquoso dei dischi, metaplasia cartilaginea e, infine, calcificazione. Le terapie possibili includono riposo assoluto, costante monitoraggio, somministrazione di farmaci e intervento chirurgico.
Ernia di tipo 2
L’ernia del disco di tipo 2 interessa solitamente le razze di taglia medio-grande e con il collo lungo, soprattutto pastore tedesco, american staffordshire terrier, dobermann, pit-bull e rottweiler, a partire dai 5 o 6 anni di età. Le ernie discali di tipo 2 possono essere singole o multiple (più frequenti), localizzate per lo più a livello lombare. I sintomi principali sono la debolezza negli arti posteriori e l’incoordinazione, in casi particolarmente gravi persino la paresi. I migliori risultati si ottengono con una diagnosi tempestiva a mezzo di radiografie, TAC e risonanza magnetica, che consentono di ottenere informazioni sulla malattia in corso e sul grado di sofferenza del midollo spinale.
In entrambe le tipologie di ernia del disco, le modalità di trattamento sono essenzialmente due: conservativa o chirurgica; la prima si applica nei casi di ernie discali di lieve entità, mentre l’intervento chirurgico è preferibile nei cani affetti da ernia discale di grado medio-grave.
Differenze uomo-cane
L’ernia del disco è un grave problema neurologico che colpisce sia gli esseri umani che i cani, benché vi siano alcune differenze nel punto della colonna vertebrale solitamente interessato da questa patologia: se negli esseri umani la fine del midollo spinale si trova in prossimità della seconda vertebra lombare, più o meno a metà schiena, nei cani esso termina nella sesta vertebra lombare.
Gli esseri umani camminano in posizione eretta e le vertebre lombari assorbono gran parte della forza utilizzata per camminare, di conseguenza i dischi intervertebrali lombari sono più esposti al rischio di lesioni, ma raramente vi sono ripercussioni gravi sugli arti inferiori. Al contrario, i cani camminano su quattro zampe e la forza impiegata per questo movimento è ripartita in modo differente su schiena e arti, risultando in possibili lesioni in una zona della colonna vertebrale diversa da quella dell’uomo e comportano dolori acuti nelle zampe posteriori.
La colonna vertebrale del cane
La colonna vertebrale del cane è composta da quattro grandi regioni vertebrali: cervicale (collo), toracica (torace), lombare (parte bassa della schiena) e sacrale (pelvica). I dischi intervertebrali sono situati tra le vertebre a partire dalla seconda e terza vertebra cervicale fino alla settima vertebra lombare e la prima vertebra sacrale. Le estremità dei corpi vertebrali sono ricoperte da sottili cartilagini e la parte fibrosa del disco connette le vertebre legandosi a queste cartilagini e all’osso stesso. Inoltre vi sono due legamenti che contribuiscono a collegare i corpi vertebrali, ossia i legamenti dorsali e i legamenti ventrali longitudinali. La colonna vertebrale è tenuta insieme anche da numerosi muscoli, tendini e altri piccoli legamenti. Le proporzioni relative alle sostanze biochimiche che compongono i dischi intervertebrali diventano importanti nel determinare quelle razze di cani siano più predisposte a sviluppare un’ernia. Spesso, gran parte del dolore deriva dalla lacerazione o stiramento dello strato fibroso dei dischi.
Ogni vertebra ha una cavità centrale che forma il canale in cui si trova il midollo spinale. La dimensione di questo canale e del midollo spinale variano a seconda dei livelli della colonna vertebrale. Ad esempio, nella zona cervicale il midollo occupa solo una parte della cavità del canale, mentre nella zona lombare quest’ultimo è quasi interamente occupato dal midollo spinale. Questa differenza aiuta a spiegare perché le ernie del disco nella zona lombare sono spesso più debilitanti di quelle che colpiscono la zona cervicale.
Il midollo spinale è ricoperto da membrane protettive chiamate meningi, percorse dai cosiddetti nervi meningei: quando si verifica un’ernia nel canale spinale, i nervi meningei si comprimono e si infiammano causando dolore acuto.
La colonna vertebrale fornisce un supporto rigido per muscoli e ossa e protegge il delicato sistema nervoso, pur consentendo il movimento della colonna vertebrale. I dischi intervertebrali formano delle guarnizioni elastiche tra le vertebre che consentono il movimento, minimizzano eventuali traumi e contribuiscono a tenere insieme e collegare i vari punti della colonna vertebrale.
Sebbene il disco intervertebrale sia progettato per sopportare forze di compressione, esso non affronta altrettanto bene eventuali torsioni applicate all’asse della colonna vertebrale. Quando la colonna vertebrale viene ruotata attorno al proprio asse, solo una parte delle fibre del disco è in grado di resistere alla rotazione, mentre l’altra metà si accorcia o si allenta e non riesce a prevenire tale movimento. La quantità di pressione che si accumula all’interno del disco in presenza di certe forze dipende dalla proprietà del nucleo di legare acqua (più acqua uguale più elasticità) e dal grado di resistenza ed elasticità del disco stesso, due fattori fortemente legati alla composizione chimica del disco e ai cambiamenti che esso subisce durante l’invecchiamento dell’animale.
Se nel corso degli anni il nucleo del disco perde acqua, viene meno la sua capacità di fungere da ammortizzatore, e la parte fibrosa deve compiere maggiore sforzo per far fronte a pressioni sulla colonna vertebrale, usurandosi più facilmente.
Riabilitazione e fisioterapia per il cane
In seguito all’intervento chirurgico per togliere l’ernia al disco nel cane è necessario fare riabilitazione e fisioterapia. In alcune regioni italiane ci sono alcuni centri specializzati in questo ma non è necessario spendere soldi per far fare fisioterapia al cane, basta che dedichiate voi stessi un po’ di tempo. Iniziate con 10 minuti a sessione, 3 volte al giorno, per arrivare anche a 1 ora a sessione per 3 volte al giorno.
Ci sono vari esercizi da far fare alle gambe posteriori. Tenendo il cane sdraiato su un fianco fate fare i movimenti classici e naturali delle gambe, come piegare la gamba e “camminare“.
Un altro esercizio importante è cercare di far sì che il cane riesca a stare in piedi su quattro zampe da solo. Per fare questo iniziate a tenere il cane su quattro zampe, dopo poco si stancherà dato che tutta la sua forza la metterà unicamente nelle zampe anteriori. All’inizio fate questo esercizio solo per pochi secondi e poi aumentate la durata fino ad arrivare a 3-4 minuti per volta. Potete ripetere l’esercizio diverse volte, con una pausa tra una ripetizione e la successiva. Se vedete anche dei minimi miglioramenti dopo qualche giorno significa che siete sulla buona strada!
In bocca al lupo!
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).