Doggy bag negli Stati Uniti
Se in Italia la maggior parte delle persone prova imbarazzo all’idea di portare a casa gli avanzi del ristorante, negli Stati Uniti la doggy bag è un’abitudine ormai consolidata da tanti anni, tanto che spesso sono gli stessi camerieri, notando il cibo rimasto nel piatto, a chiedere al cliente se devono impacchettare il tutto. Bisogna specificare anche che le porzioni nei ristoranti americani, persino quelle più piccole, sono molto più abbondati rispetto ad un tipico ristorante italiano, quindi senza la doggy bag ci sarebbe certamente uno spreco enorme di cibo. Inoltre la maggior parte degli americani, newyorchesi in primis, non ama molto stare ai fornelli quindi avere già un pasto pronto per la sera o per il giorno seguente è una comodità apprezzata e un modo per risparmiare.
La grande diffusione della doggy bag negli USA è dovuta anche al fatto che questa iniziativa è nata proprio qui, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Com’è nata la doggy bag
Fu proprio la scarsità di cibo causata dalla guerra a determinare la nascita della doggy bag, che fu utilizzate per la prima volta nei cafè di San Francisco. Come suggerisce il nome, gli avanzi delle cene erano inizialmente destinati agli animali domestici, ma nella realtà anche chi non aveva un cane si portava a casa il cibo avanzato per consumarlo successivamente. Un comportamento, questo, spesso mal visto dai seguaci del bon ton, motivo per cui all’inizio anche chi non aveva un animale domestico fingeva di averlo e richiedeva la doggy bag per il cane. Un atteggiamento che è cambiato nel tempo, complice anche l’aumento delle porzioni nei ristoranti: oggi in America nessuno si vergogna a chiedere al cameriere di impacchettare gli avanzi del cibo per uso personale.
La doggy bag oggi
Se le prime borsine per gli avanzi riportavano la dicitura “Bones for Bowser”, oggi la maggior parte dei ristoranti confeziona il tutto in pacchetti che pubblicizzano in qualche modo il locale, con il nome o il logo stampato, mentre altri realizzano dei pacchettini molto particolari, spesso a forma di animali. E oltre al cibo, si usa portare a casa anche il vino avanzato, nel caso in cui si ordini una bottiglia e non si riesca a finirla.
Quindi se vi trovate a mangiare al ristorante durante un viaggio negli Stati Uniti, non vergognatevi e chiedete semplicemente al cameriere “could you wrap it up for me?”.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).