Il diritto d’autore
Il diritto d’autore in Italia è disciplinato dalla legge 633 del 1941, e prevede la protezione di qualunque opera di carattere creativo: musica, immagini, video, testi e quant’altro.
Quando si acquisisce
Il diritto d’autore si ottiene nel momento stesso in ci si crea un opera.
Quindi quando terminate di scrivere una nuova canzone, fate “click” con la vostra fotocamera, terminate un testo ecc. per la legge italiana siete automaticamente titolari del diritto d’autore.
La legge italiana non parla del simbolo di Copyright ©, non parla di “registrazioni”, di “timbri” di “firme” o di “watermark” ma dice unicamente questo:
Art6 legge 633/41 : Il titolo originario dell’acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell’opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale.
Quando pubblicate qualsiasi lavoro ricordatevi di fare in modo che sia possibile risalire a voi. Se pubblicate un immagine su internet nella pagina scrivete almeno “questa foto è stata fatta da …” e se volete seguite anche i consigli del punto seguente.
Proteggere le immagini su internet
Il metodo migliore per proteggere il proprio lavoro è fare in modo che sia possibile vederla ma non riutilizzarla.
Come vedete tutte le immagini del mio archivio hanno un grosso watermark in mezzo e in basso ho scritto un riferimento al mio sito internet ed al fatto che le immagini sono protette da copyright.
Nonostante il watermark sia abbastanza fastidioso per guardare fotografie, è l’unico mezzo che vi protegge veramente da usi non consentiti.
Potete creare facilmente un watermark ed inserirlo su tutte le vostre immagini con una azione in Photoshop.
C’è un altra teoria però, sulla quale sono anche parzialmente d’accordo, che dice che un fotografo che voglia far vedere i propri lavori su internet non deve inserire un watermark perché può disturbare la visione di coloro che guardano le immagini.
Su questa teoria sono d’accordo infatti e le fotografie nel mio portfolio sono state inserite senza watermark, tuttavia per un grande archivio di immagini è sconsigliabile inserirle senza watermark, soprattutto se non si hanno tutele legali molto molto forti.
Qualcuno inoltre sostiene che è sufficiente inserire le immagini su internet a 72DPI (definizione standard) e in piccole dimensioni. Tuttavia con un po’ di interpolazione le immagini anche piccole si riescono ad ingrandire per poterle utilizzare su giornali e riviste senza il consenso dell’autore.
Creative commons
Ci sono autori che potrebbero essere interessati a condividere le proprie opere a titolo gratuito. Per la legge italiana questo non è previsto, a meno che non ci sia un contratto tra le parti. Questo contratto è ad esempio la licenza Creative Commons, con la quale l’autore di un opera concede l’utilizzo con più o meno descrizioni. Su questa interessante tematica ho creato un articolo in cui spiego cos’è e come funziona Creative Commons.
Difendersi
Quando qualcuno utilizza le vostre fotografie è abbastanza difficile far valere i vostri diritti ma ricordatevi che la legge è sempre dalla vostra parte.
A seconda di chi commette un illecito verso di voi cambiate il tono della vostra comunicazione. Davanti alla legge qualunque utilizzo non consentito prevede una pena, ma è inutile prendersela se la vostra foto è utilizzata senza consenso per stamparla su 100 copie di un giornalino scolastico oppure su 300 volantini della parrocchia locale per una serata di beneficenza. Se però qualcuno utilizza il vostro materiale per qualunque scopo di promozione o commerciale è giusto che veniate ricompensati.
I quattro casi più frequenti
- Avete dato il permesso ma non è stato citato il vostro nome: fatelo notare con un e-mail e invitate a ricordarsi la volta successiva in cui verranno utilizzate le vostre fotografie.
- Avete dato il permesso per un uso, ma è stato fatto lo stesso uso ripetutamente: questo accade spesso con i quotidiani. In genere acquistano un immagine per pochi Euro, e poi la riutilizzano illimitate volte senza pagare nient’altro. Quando vendete un immagine ad un quotidiano specificate il costo per la prima pubblicazione e per le pubblicazioni successive (fate uno sconto del 30%-50% per le pubblicazioni successive)
- Avete dato il permesso per un utilizzo ma ne è stato fatto un altro: quando si concede l’utilizzo di una fotografia lo si concede unicamente per un singolo uso. Se concedete la stampa di una fotografia sull’annuario di una società sportiva in cambio di una bottiglia di vino, non possono usare la stessa fotografia per pubblicizzare una marca di vestiti. In questo caso devono pagarvi i relativi diritti per uso pubblicitario.
- Non avete dato nessun permesso: la vostra immagine è stata presa dal vostro sito, oppure da qualcuno che l’aveva acquistata per un altro uso (come nell’esempio di prima, magari l’avete ceduta in cambio di una bottiglia di vino) e ne è stato fatto un uso non consentito. Questa come penso intuite è la violazione più grave.
Mandare un e-mail
In ognuno di questi casi la cosa migliore inizialmente è contattare i responsabili della pubblicazione e spiegare le vostre ragioni e ciò che volete in cambio.
Come ho detto qualche riga sopra, cambiate il tono della vostra e-mail a seconda di chi è il destinatario della vostra comunicazione; la maggior parte delle volte chi utilizza illecitamente immagini coperte da diritto d’autore lo fa per ignoranza, oppure per disattenzione, e raramente vengono fatti usi realmente in malafede.
Se ad esempio un quotidiano, una rivista, una società che si pubblicizza, o altri utilizzano commercialmente una vostra fotografia scrivete un e-mail così:
Buongiorno,
mi chiamo [vostro nome] e vi scrivo perché ho notato che una fotografia che ho scattato è stata utilizzata per la pubblicazione su [inserite qualche informazione sulla pubblicazione, eventualmente anche la pagina ecc.].
Tale fotografia è stata utilizzata senza il mio consenso e senza il pagamento del relativo compenso per i diritti d’autore come sancito dalla legge 633/41 di cui potete trovare ampio riferimento su https://www.marcotogni.it/diritto-autore ; per questo motivo gradirei una comunicazione da parte vostra per risolvere pacificamente il caso.
In attesa di una vostra cortese risposta vi auguro buon lavoro
[vostro nome]
Di norma vi verrà inviata una risposta, in cui potreste venire invitati a chiamare un numero (chiamatelo e spiegate le vostre ragioni con calma), vi potrebbe venire fatta una proposta economica (valutatela, e accettatela o rifiutatela a seconda di come vi sembra giusto), vi vengono date delle giustificazioni e vi porgono delle scuse chiedendo di chiudere la vicenda senza pagarvi un centesimo (in questo caso valutate voi cosa fare).
Se non ricevete risposta ma siete convinti nel volere un risarcimento per quanto accaduto potete passare al punto seguente.
La Raccomandata A/R
Le poste italiane offrono un servizio di certificazione legale della spedizione di una lettera. Se un e-mail si può fingere di non averla ricevuta, non è così per le raccomandate con ricevuta di ritorno. Fate questa operazione unicamente in casi estremi.
In una raccomandata potreste scrivere qualcosa del tipo:
Gentile [nome del destinatario],
in data [data dell’invio dell’e-mail] ho inviato tramite posta elettronica all’indirizzo [indirizzo del destinatario dell’e-mail] in cui chiedevo chiarimenti per una risoluzione pacifica per l’utilizzo non consentito di una fotografia da me scattata e pubblicata su [scrivete dove è stata pubblicata, con alcuni dati], tuttavia non ho ricevuto alcuna risposta.
Vorrei farvi presente che l’articolo 633/41 sancisce i punti fondamentali del diritto d’autore, che nel caso in questione sono stati violati.
Per questo motivo vi invito a mettervi in contatto con me entro e non oltre 10 giorni dal ricevimento della presente comunicazione per discutere e risolvere pacificamente il caso.
In caso di una vostra mancata comunicazione mi vedrò costretto a rivolgermi alla sede competente per ottenere l’equo compenso a me spettante.
Distinti saluti
[vostro nome]
La raccomandata va sempre inviata alla direzione di un prodotto stampato (ad esempio alla redazione, oppure alla direzione del prodotto pubblicizzato con la vostra foto), oppure all’indirizzo fisico di registrazione di un sito internet che potete trovare tramite i servizi Whois presenti in internet.
Sput**nateli
Non è mai bello sparlare di qualcuno, ma se qualcuno utilizza una vostra fotografia in malafede senza chiedervi il permesso, perché non lo fate sapere al mondo?
Internet esiste proprio per poter dire la vostra opinione e raccontare i fatti che vi riguardano!
Createvi un sito, oppure se non siete capaci createvi un blog, e sparlate di tutti quelli che utilizzano illegalmente il vostro materiale senza chiedervi permesso, senza pagarvelo o senza citare il vostro nome.
Quando parlate male di qualcuno i consigli che vi do sono due:
Non fate azioni illegali: dite i fatti così come si sono svolti, non inserite nessun testo completo di e-mail (è illegale e va contro la legge sulla privacy) e soprattutto non offendete e non diffamate. Passereste inutilmente dalla parte del torto.
Linkate quelli di cui sparlate: quasi ogni sito utilizza un sistema di statistiche, e una delle cose più osservate dai webmaster sono i “referer” e cioè gli indirizzo in cui il loro link è stato inserito ed è stato cliccato. Quindi se voi inserite un link al sito di qualcuno e nella vostra pagina sparlate di lui, glielo farete sapere indirettamente. Se poi ogni giorno date una “cliccata” su quel link, a fine mese il vostro ‘amico’ si troverà con almeno 30 visitatori provenienti dalla pagina in cui sparlate di lui e cercherà di risolvere il problema che ha con voi.
Non sparlate di possibili clienti: siate furbi. Se qualcuno vi può dare lavoro in futuro, non sparlate di lui su internet. Casomai sparlatene solo ai colleghi.
Personalmente non ho MAI sparlato di nessuno alle sue spalle se non ce n’era motivo. I problemi vanno prima di tutto affrontati direttamente con le persone, e se proprio non si trova una soluzione e voi siete sicuramente dalla parte del giusto (Come nel caso in cui vi rubino una foto) potete sparlare di qualcuno.
Chi sparla alle spalle di qualcuno senza motivo e senza aver detto in faccia le cose all’interessato è un vigliacco.
Qualche mio caso personale
- Rivista nazionale di arrampicata
Questo caso mi ha fatto molto piacere e vale la pena leggere quello che mi è successo. Su una celebre rivista di arrampicata che stampa alcune migliaia di copie a numero erano state pubblicate due mie fotografie in formato molto piccolo, che erano state prese dal mio sito (non avevo messo il watermark sulle foto).
Non avevo visto queste immagini stampate, ma circa 3 mesi dopo la pubblicazione di quel numero mi è arrivata un e-mail in cui mi venivano proposti dei soldi per quelle due fotografie.
Ogni tanto queste cose possono capitare, perché magari in chiusura di un numero editoriale potrebbe succedere che qualcuno prende qualche vostra foto senza il vostro consenso per poi proporvi un compenso. Ovviamente mi ha fatto molto piacere questa cosa, e al posto di un compenso monetario ho preferito avere qualche numero arretrato e quel numero della rivista da tenere in archivio. - Stampa su “brochure” dell’organizzazione
Il 30 agosto 2008 a Vipiteno c’è stata una gara di marcia nella quale si festeggiava la vittoria di Alex Schwazer alle olimpiadi di Pechino 2008. Durante questa gara è stato distribuito un giornale stampato per l’occasione e intitolato “The Walkingator” in cui è stata utilizzata una mia foto senza chiedermi il consenso e senza citarmi come autore.
Quella foto era di libero utilizzo dato che alcuni mesi prima aveto fatto delle fotografie a due competizioni di marcia e le avevo cedute gratuitamente a chiunque per pubblicizzare la marcia, ma sul mio sito era scritto chiaramente che per l’utilizzo mi avrebbero dovuto contattare e scrivere il mio nome vicino alla foto.
Non è stato fatto niente di tutto questo. Su “The Walkingator” non c’era nessun indirizzo di chi avesse stampato quelle pagine, tuttavia ho contattato l’ufficio turistico della città, che mi ha risposto gentilmente e calorosamente dicendo che non l’avevano stampato loro ma che giravano la mia e-mail a chi l’aveva stampato che si sarebbe sicuramente fatto sentire, e che si scusavano per il problema. Nessuno dei responsabili del giornale si è più fatto sentire, e ci ho messo una pietra sopra anche perché effettivamente non c’è stato nessun “danno” nei miei confronti, se non quello morale. Sarebbero bastate due righe di scuse da parte dei responsabili (invece che dall’Azienda per il Turismo, che come han detto loro non centrava niente) per farmi dimenticare totalmente della vicenda. - Utilizzo su internet
Quando pubblico immagini su internet senza watermark capita sempre che prima o poi venga utilizzata non solo senza il mio permesso, ma spesso anche senza rispettare le condizioni che richiedo per alcuni utilizzi gratuiti. Ad esempio poco prima della gara “Cross della Valle del Chiese” erano state pubblicate alcune mie foto su un blog personale di un atleta. Non ci vedo niente di male in questo, ma ho chiesto gentilmente se poteva inserire un collegamento verso il mio sito dato che aveva utilizzato le mie immagini, e la risposta è stata alquanto sgarbata e il proprietario del blog si è (quasi) offeso per la mia richiesta. Assurdo!
Autore
Marco Togni
Fotografo professionista con oltre 15 anni d'esperienza, soprattutto fotografia di sport, matrimoni e viaggio.Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).