Animali pericolosi in Australia
Quando pensiamo all’Australia ci vengono subito in mente animali simpatici come i canguri e i koala, ma questo Paese è famoso anche per ospitare alcune delle specie più pericolose al mondo. I bellissimi paesaggi, fatti di foreste tropicali, outback e spiagge paradisiache nascondono infatti delle insidie letali ed è importante quindi conoscerle e prestare molta attenzione quando ci si avventura in luoghi naturali. Nonostante gli animali che più spaventano i turisti siano i grandi predatori, come coccodrilli e squali, nella realtà questi non rappresentano i pericoli più grandi per l’uomo: in media si stima ad esempio che le morti causate dallo squalo bianco siano solo una all’anno, numeri dunque molto bassi se si pensa che un numero di morti maggiori sono state causate da api, cani e canguri.
Ma vediamo quali sono gli animali più pericolosi d’Australia, nei vari ambienti naturali
Pericoli nei mari
Meduse: box jellyfish e irukandij
Anche se molti temono gli squali, l’animale più letale per l’uomo nei mari australiani è la medusa. Sono due le specie a cui bisogna fare estrema attenzione per il veleno potente e spesso fatale: la box jellyfish (medusa scatola o cubomedusa) e la irukandij. La prima è quella più spaventosa per le sue dimensioni: i tentacoli possono raggiungere una lunghezza di tre metri e le sue punture, oltre che molto dolorose, possono uccidere un uomo in meno di 3 minuti in quanto provocano un arresto cardiaco. In Australia c’è stato un solo caso di una ragazzina che si è miracolosamente salvata dalla puntura di una di queste meduse nel 2010, ma è stato il primo e unico caso al mondo. La medusa scatola è molto diffusa in particolare nelle acque tropicali del Queensland, lungo la Grande Barriera Corallina. La irukandij popola soprattutto i mari lungo la costa settentrionale: questa specie non spaventa molto per le sue dimensioni piccole ma è comunque pericolosa quanto la cubomedusa.
Come ridurre i rischi: molte spiagge, soprattutto quelle del Queensland, espongono dei cartelli di pericolo che avvisano nel caso in cui le acque della zona siano infestate da meduse e in quel caso è meglio non fare il bagno. Altre zone sono provviste di apposite reti che delimitano l’area riservata al nuoto proteggendola da questi animali. Se volete praticare snorkeling, è sempre meglio indossare una muta, utile anche per difendersi dalle punture delle altre meduse, anche di quelle non letali, che comunque causano bruciore e dolore.
Polpo dagli anelli blu
Non misura più di 7 cm di lunghezza, ma nonostante ciò è uno degli animali marini più pericolosi al mondo. Passa la maggior parte del tempo nascosto sui fondali marini, tra conchiglie e rocce, perciò rappresenta una minaccia per chi pratica immersioni e snorkeling. Il suo veleno paralizza i muscoli e può provocare un arresto cardiaco, portando al decesso della vittima se questa non viene soccorsa in maniera tempestiva; al momento non esiste un antidoto per il polpo, quindi l’unica soluzione è il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca fino ai soccorsi e poi artificiale fino a che la tossina non viene espulsa completamente dal corpo in maniera autonoma (di solito in 24 ore). Va detto che in generale il polpo è un animale pacifico, che attacca solo se viene infastidito o urtato accidentalmente: si contano attualmente solo 3 morti causate da questo animale. In Australia vive per lo più attorno alla barriera corallina, nel Queensland.
Come ridurre i rischi: difficile in questo caso, perché il polpo dagli anelli blu è in grado di mimetizzarsi molto bene nell’habitat marino, riuscendo a cambiare colore, quindi vederlo non è facile. Nemmeno la muta riesce a proteggere i sub, ma per evitare il contatto fate attenzione a dove mettete i piedi quando entrate in acqua e indossate calzature adeguate.
Pesci: pesce pietra e pesce scorpione
Il pesce pietra ha la triste fama di essere il pesce più velenoso al mondo e vive nelle zone della barriera corallina, in acque poco profonde ed è difficile da riconoscere perché, come suggerisce il nome, si mimetizza bene tra le rocce e i coralli del fondale marino. Il veleno è contenuto nelle tredici spine dorsali, ma non è generalmente utilizzato per cacciare, bensì come meccanismo di difesa in caso di pericolo, ad esempio se viene involontariamente calpestato. Oltre a provocare uno shock, la paralisi e l’insufficienza cardiaca, la sua puntura causa un dolore molto intenso. Può uccidere un uomo in meno di 2 ore, ma per fortuna esiste un antidoto al veleno di questo pesce.
Sempre nei pressi della barriera corallina è molto diffuso anche il pesce scorpione, chiamato anche pesce leone, che però è molto amato dai sub per il suo aspetto particolarmente bello. È dotato di numerose spine velenose che sporgono dal corpo e che usa per attaccare un potenziale nemico. È meno pericoloso del pesce pietra, perché raramente la sua puntura può portare alla morte in quanto esistono diversi gradi di avvelenamento. Nei casi più lievi, la sua puntura causa un po’ di dolore, bruciore ed eritema, ma è sempre bene farsi controllare in ospedale; quando invece l’avvelenamento è molto potente, la vittima può manifestare disorientamento, paralisi, necrosi dei tessuti vicino al punto colpito, svenimento e nausea e, raramente, un attacco cardiaco.
In entrambi i casi, sia con la puntura del pesce pietra che del pesce scorpione, in attesa dei soccorsi è fondamentale però fare un impacco molto caldo, perché il veleno di questi animali è termolabile, quindi il calore indebolisce la tossina.
Come ridurre i rischi: per evitare punture dal pesce pietra e del pesce scorpione è bene indossare la muta e calzature adeguate e resistenti quando ci si immerge in acqua.
Gli squali: lo squalo bianco, squalo tigre e squalo toro
Lo squalo bianco è uno degli squali più pericolosi d’Australia e nel mondo e a renderlo ancora più spaventoso sono le sue dimensioni: si tratta infatti del pesce predatore più grande del pianeta. Nonostante il suo morso sia in effetti molto pericoloso per l’uomo, le statistiche ci dicono che i morti causati da squali bianchi sono davvero rare, mentre è potenzialmente più pericoloso lo squalo tigre per via di una differenza fondamentale: quest’ultimo non distingue i sapori. Lo squalo bianco infatti è una minaccia in quanto è abituato ad attaccare in superficie dove nuotano foche e otarie e si pensa che gli attacchi ai surfisti siano dovuti alla somiglianza tra la forma della tavola da surf (vista dal basso) e queste prede. Ma dopo un primo morso “di prova”, lo squalo bianco scappa via e solitamente, riconoscendo il sapore, non ritorna ad attaccare l’uomo perché non riconosciuto come una preda e non di suo gradimento. Lo squalo tigre, invece, è un po’ considerato lo “spazzino” dell’oceano in quanto mangia di tutto, non distinguendo i sapori e possiede denti molto affilati e seghettati.
Lo squalo toro, pur con il suo aspetto feroce, è il più docile dei tre e attacca solo se deve difendersi, ma a differenza degli altri due predilige le acque basse, vicino alla costa, quindi può essere avvistato anche in zone balneabili.
Come ridurre i rischi: Quando vi apprestate a fare il bagno guarda attentamente la presenza di eventuali cartelli di pericolo sulla riva e, nel dubbio, chiedete sempre consigli agli addetti al salvataggio. Restando nelle acque basse le probabilità di essere attaccati dagli squali sono notevolmente inferiori.
Serpente di mare dal ventre giallo
Anche se ad oggi le morti causate da questo serpente marino sono rarissime, il suo veleno può uccidere una persona ed è molto più potente di quello del cobra. È un animale che si adatta a vari ambienti: vive sia in acque tropicali che temperate e per questo è il serpente di mare più diffuso al mondo; anche se non va mai sulla terraferma è in grado di sopravvivere per mesi fuori dall’acqua. Può rimanere sott’acqua per più di 3 ore. Il suo morso causa la paralisi e danni neuromuscolari, ma normalmente attacca solo per difendersi se disturbato.
Come ridurre i rischi: questo serpente è facilmente visibile e riconoscibile, quindi fate attenzione a dove mettete i piedi quando entrate in acqua e se lo vedete durante lo snorkeling o le immersioni non avvicinatevi.
Coccodrillo di acqua salata (o marino)
È il coccodrillo e il rettile più grande vivente, con una lunghezza che può raggiungere i 7 metri. Anche se siamo soliti pensare che i coccodrilli vivano nei laghi e nei fiumi, questa specie, come suggerisce il nome, predilige gli ambienti marini, anche se le femmine si spostano poi nelle zone d’acqua dolce durante la cova e la crescita dei piccoli. È molto comune nell’Australia settentrionale e attacca spesso anche gli umani e in questo caso la morte è praticamente inevitabile. Si mimetizza molto bene sia in acqua che sulla terraferma e nonostante la sua stazza riesce a muoversi con una gran velocità.
Come ridurre i rischi: Le spiagge del nord dell’Australia fanno i conti da anni con questa presenza, quindi la presenza in alcune aree è ben segnalata da cartelli di pericolo. Evitate di fare il bagno in spiaggette isolate e dove non siete sicuri informatevi chiedendo alle persone del posto.
Pericoli sulla terraferma
I Serpenti: taipan, serpente bruno orientale e serpente tigre
Sono tanti i serpenti velenosi presenti in Australia, ma senza dubbio quello più pericoloso è il taipan, il cui veleno è considerato il più tossico al mondo. Hanno un colore scuro e possono essere lunghi fino a 3 metri e spesso si nascondono nella boscaglia, nei campi e tra la vegetazione alta. Sono molto agili e veloci, arrivando a sfiorare i 16 km/h. Al contrario di ciò che si può pensare quando avvertono rumori o pericolo si nascondono e attaccano solo se si sentono minacciati, quindi stategli alla larga! Lo si trova più comunemente nel Queensland, nei territori del nord e nella parte nord-occidentale del paese, dove fa più caldo. Esiste un antidoto, che deve però essere dato con tempestività, in caso contrario c’è il decesso della vittima in poche ore: il veleno infatti blocca tutti i muscoli e gli organi interni, provocando un collasso cardio-respiratorio. Per fortuna, difficilmente questo serpente si avvicina ai centri abitati.
La tipologia di serpente che avete invece più possibilità di incontrare è il serpente bruno orientale, che invece tende ad avvicinarsi ai centri abitati, nascondendosi sotto rocce o altri materiali ed è piuttosto aggressivo: arriva persino ad inseguire le sue vittime. Si tratta del secondo serpente più velenoso al mondo dopo il taipan e la maggior parte dei decessi causati dai serpenti in Australia sono opera sua. Il suo veleno è estremamente tossico e anche se il morso non provoca dolore, i sintomi sono vertigini, collassi, paralisi, insufficienza renale ed arresto cardiaco, perciò senza le appropriate cure può essere fatale. Per fortuna, però, spesso questo serpente morde senza iniettare il veleno. È molto diffuso nell’Australia orientale.
Il serpente tigre è un altro dei serpenti più velenosi che si possono trovare in Australia, soprattutto nelle regioni meridionali e in Tasmania. Sono chiamati così per le loro striature più chiare di colore variabile (giallo o crema). Questo serpente non attacca l’uomo a meno che non si senta in pericolo e lo si può trovare in vari ambienti, dalle campagne alle zone umide e perfino nei centri abitati. Il tasso di mortalità in caso di morso varia tra il 40% e il 60% se non si agisce in maniera tempestiva, perché oltre ad avere un veleno molto tossico, che provoca insufficienza renale e arresto cardiocircolatorio, questo serpente ne inietta una grande quantità nella vittima.
Come ridurre i rischi: se vi avventurate in ambienti naturali prendete le stesse precauzioni che usereste per gli altri serpenti, ovvero evitate di camminare dove la vegetazione è troppo alta, restate sui sentieri, indossate abbigliamento e calzature adeguate e di tanto in tanto fate dei rumori aiutandovi con un bastone. Se però doveste essere morsi, bloccate la zona interessata per evitare che il veleno entri in circolo e correte subito all’ospedale.
I ragni: il ragno dalla schiena rossa e il ragno dei cunicoli
I ragni sono gli animali che, purtroppo, si incontrano più facilmente anche in contesti urbani e tra le tantissime specie ce ne sono due considerate le più pericolose: il ragno dalla schiena rossa e il ragno dei cunicoli. Il primo è uno dei ragni più famosi e pericolosi del paese e lo si riconosce da una macchia rossa sul dorso (il resto del corpo è nero). Il ragno dalla schiena rossa non è aggressivo, ma se avverte del pericolo o se si sente intrappolato, allora morde. Per fortuna il decesso legato ad un suo morso è molto raro e nonostante siano tante le persone punte da questo ragno ogni anno, l’ultimo caso di morte in Australia è avvenuto negli anni ’50, però il dolore è molto intenso.
Il ragno dei cunicoli è di colore nero e ha un aspetto simile alla tarantola, ma è molto piccolo. Nonostante le loro dimensioni contenute, hanno denti affilati, simili a quelli dei serpenti, in grado di passare attraverso le scarpe e le unghie. È considerato il ragno più letale del paese, ma difficilmente attacca se non si sente in pericolo; il veleno attacca il sistema nervoso dell’uomo e provoca reazioni gravi. Potrebbe essere letale, soprattutto se a mordere è un esemplare maschio, ma da quando è stato introdotto l’antidoto, negli anni ’80, non si sono più registrati decessi. Vive in particolare nel New South Wales, nel Victoria e nel Queensland, sia in città che in contesti naturali. Se venite morsi da questi ragni, adottate la stessa tecnica che usereste per i serpenti, ovvero applicate un bendaggio molto stretto attorno alla zona in cui siete stati morsi e andate all’ospedale.
Come ridurre i rischi: sia in città che in campagna, fate attenzione quando lasciate le scarpe o i vestiti all’aperto durante la notte, perché è tra gli indumenti e le calzature che si intrufolano i ragni; molti australiani vengono punti proprio in questo modo!
Il casuario
Il casuario è un grande uccello simbolo della foresta pluviale del Queensland: se farete un’escursione al nord, nelle foreste attorno a Cape Tribulation potreste imbattervi in questo pennuto colorato e bizzarro che sembra un incrocio tra un tacchino e uno struzzo. Nonostante sia poco conosciuto, è il terzo uccello più grande al mondo, con un peso tra i 50 e i 70 kg e un’altezza che può sfiorare i 2 metri. Anche se il suo aspetto sembra docile è in realtà l’uccello più pericoloso al mondo e può attaccare per difendere il suo territorio e soprattutto i suoi cuccioli. Ogni anno si registrano tanti attacchi all’uomo, ma l’ultimo decesso risale agli anni ’20. C’è da dire poi che gli attacchi sono spesso dovuti all’imprudenza degli uomini che spesso si avvicinano troppo incuriositi da questo pennuto: il casuario, che difende con forza il proprio territorio, avverte questo avvicinamento come un pericolo e dunque attacca.
Come ridurre i rischi: se vi imbattete nel casuario statene alla larga e non provate a dargli da mangiare. Fate attenzione se circolate in auto in una zona popolata da casuari (troverete i cartelli di pericolo sulla strada) perché ogni anno sono tanti gli esemplari che finiscono investiti dalle auto e questo ha contribuito, insieme ad altri fattori, ad inserire questa specie tra quelle a rischio di estinzione.
Le formiche: la bull ant
Anche se può sembrare assurdo finire in ospedale per colpa di una formica, in Australia capita anche questo! Il problema è quando a pungere l’uomo sono le bull ants, chiamate anche formiche bulldog, che sono molto più grandi delle classiche formiche e hanno dei pungiglioni velenosi. Sono insetti piuttosto aggressivi e si sono registrati anche dei decessi, causati però da shock anafilattico. Se non ci sono reazioni allergiche, invece, basta un impacco di ghiaccio per lenire il gonfiore e il dolore.
Come ridurre i rischi: fate attenzione se vedete i formicai e non infastiditele.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).