In aereo in gravidanza

Se la gravidanza procede senza problemi, nulla vieta di affrontare un viaggio in aereo, a patto di prendere alcune precauzioni.
L’argomento principale contro i voli in gravidanza riguarda il ridotto contenuto di ossigeno nell’aria all’interno delle cabine degli aeroplani, ma numerosi studi hanno dimostrato che il cuore dell’embrione, in aereo, batte allo stesso modo che sulla terra, senza differenza alcuna fra decollo, atterraggio o in quota. Per quanto riguarda la pressurizzazione della cabina di viaggio, essa non crea scompensi, fatta eccezione per un lieve aumento della frequenza cardiaca, che in una donna sana viene comunque gestito senza problemi.
Ad ogni modo, sarebbe bene adottare alcune precauzioni, soprattutto per le gestanti che abbiano alle spalle aborti spontanei: in questo caso sarebbe opportuno effettuare un’ecografia prima di partire, per verificare la posizione e la vitalità della gravidanza.
Prima di partire, sarebbe bene prendere contatto con un ginecologo nel luogo di destinazione, nel caso si abbia bisogno di cure durante la vacanza. Se si viaggia durante il secondo o il terzo trimestre, è consigliabile idea portare una copia della cartella clinica, che riporti la propria età, la data dell’ultimo ciclo mestruale, la presunta scadenza per il parto, eventuali fattori di rischio, l’anamnesi medica e gli esiti di esami effettuati durante la gravidanza.

Restrizioni delle compagnie aeree

Prima di prenotare, è bene informarsi sulle restrizioni delle compagnie aeree applicate alle donne in gravidanza: generalmente tutte le compagnie accettano le gestanti fino alla 36° settimana, accompagnate da certificazione di gravidanza su cui sia indicata la data presunta del parto. Alcune compagnie potrebbero richiedere la compilazione di una apposita liberatoria, da far firmare dal medico.
Al termine della 36° settimana per quasi tutte le compagnie aeree scatta il cosiddetto “divieto di decollo”, per evitare il pericolo che il piccolo venga alla luce in aereo: in questo caso non è possibile viaggiare neppure se in possesso del certificato medico.

Bere di più

L’aria secca all’interno della cabina può provocare, in alcuni soggetti, lievi difficoltà di respirazione, nel qual caso è sufficiente bere più spesso per mantenere il corpo idratato. Sarebbe opportuno bere liquidi regolarmente, a patto che non siano bevande gasate. Bere molto aiuta ad evitare un addensamento del sangue che, in aggiunta all’immobilità del viaggio, potrebbe favorire la stasi venosa.

Cinture sempre allacciate

Una buona regola quando si viaggia in aereo in gravidanza è quella di mantenere allacciate le cinture di sicurezza per tutta la durata del volo, al fine proteggere il feto da eventuali traumi legati a vuoti d’aria o turbolenze.

Cosa indossare

Si consiglia di indossare abiti estremamente comodi e a strati, per affrontare improvvisi sbalzi di temperatura. Dal momento che è probabile che i piedi si gonfieranno, optare per scarpe comode con linguette allargabili. Munirsi di calzini spessi o ciabatte comode da indossare quando ci si toglie le scarpe e per camminare lungo il corridoio.

Alzarsi spesso

Durante un viaggio in aereo, che costringe a star seduti a lungo, si è potenzialmente predisposte alla sindrome varicosa, specialmente durante una gravidanza: ecco perché è utile farsi assegnare un posto accanto al corridoio, così da potersi alzare frequentemente (almeno ogni ora) e poter fare qualche esercizio di stretching per i polpacci. Alle donne incinte che devono volare per 4 o più ore, si consiglia di indossare delle calze contenitive, acquistabili in farmacia.

I metal detector: sono pericolosi o no?

I metal detector degli aeroporti funzionano con onde elettromagnetiche a bassa frequenza (e non i raggi X), ritenute assolutamente innocue per ogni essere umano, comprese le donne incinte.
Recentemente, in alcuni aeroporti (ad esempio Heathrow), sono stati introdotti degli apparecchi per la sicurezza che rilevano un’immagine della superficie del corpo tramite dei raggi X a basso livello, ma, anche in questo caso, gli esperti assicurano che non vi siano rischi per le donne in dolce attesa. Ogni scansione emette meno di un millesimo delle radiazioni prodotte da una qualunque radiografia toracica.
Coloro che fossero eccessivamente preoccupate all’idea di esporsi a questo tipo di radiazioni, possono chiedere un controllo “fisico”, in sostituzione al passaggio attraverso gli apparecchi di screening.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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