Come adattarsi al caldo
Quando si passa da un clima estremamente freddo ad un clima estremamente caldo il nostro corpo ne soffre: questo perché sebbene il nostro organismo, al pari di quello di altri mammiferi, possegga un sistema interno di regolamentazione della temperatura, impiega alcuni giorni per adattarsi e mantenere costante la temperatura interna, che generalmente è di 37°C, ma può variare da un individuo all’altro in base a vari fattori, come l’età (gli anziani hanno solitamente una temperatura corporea più bassa), il sesso, la condizione fisica, il livello di ormoni, ecc. Per potersi adattare alle temperature calde o basse il corpo ha bisogno di una certa quantità di energia e questo è il motivo per cui, ad esempio, nei climi freddi, si consiglia di fare attività fisica per riscaldarsi: contraendo i muscoli si produce energia e quindi calore. Rispetto agli animali, però, l’uomo ha inventato anche alcune tecnologie che lo aiutano ad affrontare i picchi di umidità e temperatura, come ad esempio indumenti di particolari tessuti innovativi e sistemi di riscaldamento/raffreddamento degli ambienti.
In caso di temperature estreme, sia calde che fredde, il nostro organismo è sottoposto a sforzi intensi, che spesso non riesce a gestire e che in alcuni casi, sfociano in processi (colpo di calore, ipertermia, ipotermia, ecc.) che possono essere persino fatali.
Secondo alcuni studi, sulla capacità dell’organismo di reagire in maniera efficace ai climi caldi e freddi incidono notevolmente anche alcuni fattori “fisici”, come le dimensioni e la forma del corpo.
Dimensioni e forma del corpo
Uno dei primi studi riguardanti questo argomento è quello di Carl Bergmann, un biologo tedesco che studiando gli animali si accorse che nelle zone con climi caldi vicino all’equatore, la maggior parte delle specie possiede un corpo di dimensioni più ridotte rispetto agli esemplari che vivono nelle regioni più fredde. Questo si spiega semplicemente con due motivi: innanzitutto maggiori sono le dimensioni del corpo, maggiore è la quantità di calore prodotto; in secondo luogo gli animali più grandi hanno un corpo più compatto, con rapporto superficie/volume minore rispetto agli animali di piccole dimensioni, quindi disperdono il calore molto più lentamente. Questa teoria è applicabile anche sull’uomo, o almeno lo era fino a che non sono intervenuti altri fattori, come le tecnologie, i vestiti, le immigrazioni, ecc.; ad esempio i popoli che vivono nelle regioni freddi hanno generalmente corpi piccoli e compatti per resistere meglio alle basse temperature. Un altro studio condotto da Joel Allen prende in esame invece la lunghezza degli arti, quindi la forma del corpo, analizzando come questa influisca sulla dispersione del calore. Infatti, osservando gli animali e le popolazioni che vivono nelle regioni più calde si nota che hanno arti di lunghezza maggiore rispetto a quelli provenienti da regioni fredde e questo perché aumentando la superficie del corpo, il calore viene disperso più rapidamente.
Gli effetti del caldo sull’organismo
Nel momento in cui passiamo bruscamente in un clima caldo, il nostro corpo attua una serie di meccanismi di raffreddamento, come il sudore, per permettere agli organi e agli altri apparati, i quali funzionano male se surriscaldati, di continuare in maniera efficiente la loro attività. Anche se l’adattamento al freddo è più difficile per l’organismo umano, anche nei climi caldi si riscontrano alcuni ostacoli soprattutto in presenza di un alto tasso di umidità. Questo perché essendoci vapore acqueo nell’aria il sudore fa più fatica ad evaporare e rimane sulla pelle, perciò si perde quell’effetto di raffreddamento che si ha quando c’è l’evaporazione. Ciò spiega perché nei climi asciutti, come nel deserto, nonostante le temperature possano essere più alte, si possa soffrire meno il caldo rispetto ai climi tropicali umidi. Tuttavia, anche se la sudorazione apporta dei benefici al corpo, ha i suoi aspetti negativi a cui bisogna prestare molta attenzione: attraverso il sudore il corpo perde acqua e sali minerali, che devono essere reintrodotti nel corpo principalmente bevendo acqua, mangiando frutta e verdura ed eventualmente assumendo integratori. La perdita di sali attraverso il sudore si riduce nel tempo quando il nostro corpo si adatta alla temperatura calda, cosa che di solito può avvenire in qualche giorno o settimana. Ma l’aumento della sudorazione non è l’unico effetto provocato dal caldo: la pressione arteriosa si abbassa e i vasi sanguigni si dilatano causando arrossamenti proprio perché il sangue, che trasporta il calore, si avvicina alla superficie della pelle per favorire la dispersione. Infine, anche il ritmo e la frequenza cardiaca aumentano.
I rischi del caldo
Se non affrontato in maniera corretta, il caldo può comportare dei rischi, soprattutto negli anziani, nei bambini e in coloro che già soffrono di alcune patologie croniche al cuore, ai reni o chi ha problemi di pressione, respirazione e circolazione. Tutte le variazioni apportate dal caldo sul nostro organismo possono infatti causare stanchezza, gonfiori e dolore alle gambe, soprattutto per chi soffre di problemi di circolazione, disidratazione e crampi muscolari per la perdita dei sali minerali. L’esposizione a temperature eccessive potrebbe provocare anche svenimenti e colpi di calore.
Soprattutto in questi ultimi casi è importante riconoscere i sintomi e intervenire in maniera tempestiva. I malori legati al caldo si possono manifestare con una serie di sintomi come mal di testa, sete eccessiva, nausea, blocco della sudorazione, stato confusionale, respiro affannoso, crampi e vertigini.
Se notate che qualcuno si sente male, fatelo sdraiare in un punto fresco e ombreggiato, bagnategli la fronte e i polsi e fategli bere dell’acqua (non ghiacciata). Poi, ovviamente, allertate i soccorsi.
Farmaci e caldo
Se assumete regolarmente dei farmaci, è importante che sappiate che alcuni di questi possono interferire con i sistemi di regolamentazione della temperatura del corpo e influire sulla vostra percezione del calore. Alcuni medicinali, inoltre, possono rendere la pelle più sensibile ai raggi UVA/UVB. Ad esempio coloro che soffrono di ipertensione e assumono dei diuretici perdono più liquidi e sali e ciò contribuisce alla disidratazione del corpo, ma anche dei semplici antistaminici possono essere pericolosi perché inibiscono il processo di sudorazione. Per questo se assumete particolari farmaci è indispensabile consultare il vostro medico prima di partire.
Come adattare il corpo al caldo
Ogni organismo vanta caratteristiche proprie perciò il tempo di adattamento al caldo varia da un individuo all’altro. Ma se ci si reca in un luogo caldo è importante aiutare il nostro corpo a questo cambiamento, facendo in modo che si abitui alla nuova temperatura in maniera corretta e graduale.
Innanzitutto cominciate esponendovi al sole al massimo per un paio d’ore al giorno, ma non state fermi: fate della semplice e blanda attività fisica come una passeggiata, aumentando di giorno in giorno la durata. Al tempo stesso tenete idratato il corpo: bevete più liquidi, soprattutto acqua ed evitando caffè e alcolici, in piccoli sorsi almeno ogni 15 minuti per favorire la diminuzione del ritmo cardiaco e trattenere una maggiore quantità di sali minerali all’interno del corpo. È importante inoltre adottare una dieta ad elevato contenuto di sodio per reintegrare i sali persi durante la sudorazione.
In ultimo, ma non meno importante, è l’abbigliamento, che deve essere costituito da indumenti leggeri e di colori chiari, preferibilmente di tessuti traspiranti.
Consigli per proteggersi dal caldo durante la vacanza
Gli accorgimenti per proteggersi dal caldo e dal sole devono essere adottati per tutto il periodo della vacanza, anche una volta che il corpo si è adattato. Per questo è importante continuare a mantenere il corpo idratato bevendo spesso, senza mai aspettare di avere sete, perché a quel punto significa che il nostro organismo è già in fase di disidratazione. Evitate inoltre di esporvi al sole nelle ore più calde, quindi dalle 11 del mattino alle 16 e se volete fare attività fisica preferite le ore del mattino o della sera. Se possibile cercate di sostare in punti ombreggiati e ventilati o sotto un ombrellone e indossate sempre un cappellino o una bandana. Per abbassare la temperatura del corpo, una soluzione utile è quella di rinfrescarsi con dell’acqua, perciò quando ne avete la possibilità, fate una doccia, un bagno al mare o al lago, un tuffo in piscina, ecc.
Ricordatevi inoltre di proteggere la pelle e gli occhi dai dannosi raggi UVA/UVB con la crema solare e gli occhiali da sole.
Se le temperature sono estreme e avete la possibilità di rifugiarvi in un luogo chiuso ventilato o con aria condizionata, approfittatene per dare sollievo al corpo, specie se con voi ci sono bambini ed anziani, ma fate attenzione agli eccessivi sbalzi di temperatura. Optate per pasti leggeri e frequenti, con alto contenuto di sodio e mangiate molta frutta e verdura per contrastare la disidratazione; fate anche attenzione alla conservazione dei cibi, in particolare di quelli freschi.
Se viaggiate in macchina, evitate di sostare in auto quando è ferma sotto il sole, anche solo per pochi minuti, e non lasciate mai bambini, anziani e animali domestici all’interno.
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa. Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).